Anche il senso civico è stato gettato tra i rifiuti

Barletta risponde con incertezza al completo avvio del porta a porta

martedì 14 ottobre 2014
A cura di Ida Vinella
Forse la colpa è della politica, o della scarsa informazione, o magari del "piove governo ladro". Oppure la colpa è che, nella caotica separazione dei rifiuti domestici, qualcuno ha erroneamente conferito il proprio senso civico nel bidoncino sbagliato. Per ora non ci sarà alcuna multa, ma le conseguenze di questo atteggiamento saranno pagate dall'intera città. L'arrivo della raccolta differenziata porta a porta nell'intera città di Barletta a partire da ieri è stato accolto senza entusiasmo, anzi, con gesti di insana polemica o di ignorante incomprensione. Come dimostra l'accumulo di rifiuti variegati che hanno invaso via Magenta, documentato ieri stesso da una lettrice con molta rabbia. Ma anche via Firenze, via Dimiccoli, via Chieffi, un po' dappertutto insomma, con la frustrazione nell'osservare una città che – invece di dire addio ai rifiuti per strada – si è risvegliata ancora più sporca del giorno precedente.

Rifiuti per strada in via Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Rifiuti per strada in via Dimiccoli © Francesca Piazzolla
Il cronoprogramma di questo progressivo degrado ha seguito tappe ben precise: prima un tentativo di comprensione e adattamento, poi gli insofferenti hanno preferito caricare in auto la propria immondizia per scaricarla nei cassonetti degli altri quartieri cittadini, in seguito il risentimento è cresciuto negli incontri organizzati in condomini e parrocchie, fino al rifiuto (sembra un gioco di parole) di accettare questa "imposizione". Ultima tappa? Nei giorni immediatamente precedenti la scomparsa dei cassonetti dagli ultimi quartieri di Barletta (ovvero Settefrati e Santa Maria), gli angoli delle strade si sono riempiti di insoliti rifiuti ingombranti, che ancora si possono vedere tristemente campeggiare in alcuni punti semi-nascosti della città, come in un disastrato mercatino dell'usato: lettori VHS, materassi, comodini e mensole, sedie, lavandini, televisori con tubo catodico frantumati in mille pezzi.

Una installazione contemporanea ad alcuni rifiuti che se ne vanno, verso la differenziazione, il riciclo e l'ipotetico riutilizzo, e ad altri che rimangono, insieme alle campane del vetro. Cerchiamo però di scavare tra i nostri sprechi e recuperare parte di quel senso civico che è stato buttato via. I cambiamenti sono duri da digerire, ma l'insofferenza di alcuni può annullare il rispetto e la comprensione di molti.