Agguato a Pasquale Ventura, pene ridotte per i tre condannati

Il reato contestato ora sarebbe di tentate lesioni aggravate, e non più tentato omicidio

domenica 15 ottobre 2017
Pene ridotte in appello per i tre imputati condannati per la sparatoria del 20 gennaio 2015, avvenuta in Via Firenze, ai danni del consigliere comunale barlettano Pasquale Ventura. La Corte d'Appello di Bari ha riqualificato il reato di tentato omicidio in quello meno grave di tentate lesioni aggravate: il capogruppo del Partito Democratico riuscì, infatti, a schivare i due colpi di pistola sparati. Che secondo la difesa non furono destinati ad organi vitali perchè esplosi dall'alto verso il basso, cioè verso le gambe.

Tornano peraltro in libertà Giacomo Lanotte, 35 anni di Barletta, ed il 31enne albanese Igli Kamberi che, proprio in virtù della riqualificazione del reato, hanno visto ridurre la pena da 8 anni di reclusione a 3 anni e 4 mesi e 4.000 euro di multa. Rideterminata al ribasso anche la pena inflitta ad Artan Belliu, 56 anni albanese, condannato in primo grado a 6 anni ed 8 mesi di reclusione: per il pm tranese Mirella Conticelli sarebbe stato l'intermediario tra i due sparatori e Concetta Di Matteo, moglie di Ventura che avrebbe ordito la sparatoria per motivi personali col costo di 20mila euro. Di Matteo ed il presunto favoreggiatore Gennaro Rociola sono, invece, ancora a processo davanti al Tribunale di Trani. A differenza degli altri tre imputati non optarono per il rito abbreviato che fu celebrato dinanzi al giudice per l'udienza preliminare Angela Schiralli.

Tornado alla sentenza di secondo grado, la Corte barese ha revocato "le statuizioni civili del giudizio di primo grado a seguito della revoca della costituzione di parte civile".