Aggressione La Salvia: la solidarietà di Cgil Bat

Antonucci preoccupato per il rischio che corrono gli operatori sanitari dei Pronto Soccorsi

venerdì 30 gennaio 2015
«Ancora una volta ci troviamo a commentare episodi spiacevoli che vedono coinvolti amministratori del nostro territorio. Ancora una volta si tratta di fatti intollerabili e che non possono lasciarci indifferenti». Commenta così il segretario generale della Cgil di Barletta – Andria – Trani, Luigi Antonucci, l'aggressione subita dal medico-sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia, avvenuta mentre era al lavoro durante un turno di notte al Pronto soccorso del nosocomio cittadino.

«Sembra ormai che la violenza, da quella verbale a quella fisica, stia prendendo il sopravvento, praticamente in tutti gli ambiti della vita. Indipendentemente dal lavoro svolto o dalla carica ricoperta, che si tratti di sindaci, operatori della sanità o anche rappresentanti delle organizzazioni sindacali poco importa, ormai basta essere in prima linea e avere a che fare con il disagio sociale e la sofferenza umana per diventare subito facili obiettivi di chi ha bisogno, per fortuna si tratta di casi isolati, di trovare una valvola di sfogo ai propri problemi».

«Questo episodio, inoltre, – prosegue Antonucci – accende il faro anche su un'altra questione e cioè quella della sicurezza degli operatori dei Pronto soccorsi troppo spesso, ormai, esposti a rischi e troppe volte vittime di aggressioni. L'altra notte è accaduto al medico-sindaco La Salvia ma chissà quante altre volte fatti analoghi sono capitati in altri presidi ma non hanno fatto notizia perché successi a sanitari che non erano primi cittadini di nessuna città ma ugualmente impegnati a garantire cure adeguate ai pazienti. È necessario davvero intensificare i controlli negli ospedali e restituire a tutti la serenità per poter lavorare proficuamente al servizio degli altri, così come facciamo ogni giorno. Al sindaco La Salvia, ed a tutti gli operatori coinvolti in questa brutta vicenda, la vicinanza e la solidarietà di tutta la Cgil provinciale e della Camera del lavoro di Canosa di Puglia».