«Abbiamo segnalato il caso al Ministero della Salute», le parole del dott. Sanguedolce

Barlettalife ascolta il direttore sanitario del "Dimiccoli". Ancora sgomento per la morte di un 28enne, dopo un test medico

domenica 25 marzo 2012
A cura di Marco Catapano
Vittime innocenti, spaventi e dolori soprattutto per i familiari, i parenti e gli amici delle tre donne rimaste coinvolte in una vicenda che si doveva evitare. La più giovane, Teresa Sunna, 28enne di Trani ha perso la vita. Per le altre due donne invece solo attimi di terrore, un coma e infine la buona notizia: un antidoto somministrato in tempo dal centro antiveleni dell'Ospedale "Dimiccoli", precisamente il "blu di metilene" e gli ottimi medici hanno fatto sì che le due donne rimanessero in vita.

Era un semplice test a quanto pare per verificare la presenza dell'Helicobacter pylori, un batterio che si insidia nello stomaco ed è spesso la causa di ulcere e gastriti. Un test che avrebbe effettuato chiunque, data l'esagerata diffusione del batterio e dei sintomi ad esso associati.

I nostri inviati hanno prontamente raggiunto ieri il direttore sanitario dell'Ospedale Dimiccoli, il dott. Antonio Sanguedolce. "Abbiamo fatto le dovute segnalazioni al Ministero della Salute per verificare se c'è stata l'assunzione di una sostanza a scopo diagnostico". Ed ha continuato: "Le due donne erano in condizioni critiche, abbiamo quindi provveduto necessariamente ad effettuare una terapia rianimatoria". Non ci ha lasciato altre considerazioni, proprio per le indagini partite ieri e che si stanno tuttora svolgendo.

Dopo l'accaduto, lo studio medico privato è stato sottoposto a sequestro. Il farmaco invece, a base di sorbitolo e utilizzato nelle preparazioni ai test allergici pare sia comunemente utilizzato, sarebbe stato acquistato dall'Inghilterra, ma forse ha subito una contaminazione esterna che avrebbe causato il decesso.