La sanità abbandona i disabili di Barletta

60 pazienti lasciati senza assistenza fisioterapica. Barlettalife conduce un'inchiesta

giovedì 21 luglio 2011 22.29
A cura di Stefania Lamacchia
Essere affetti da pesanti disabilità a causa di malattie gravissime e rare è un disagio tremendo, reso ancor più amaro dalla perdita di quell'assistenza medica di base che offre sollievo al malato e dona conforto ai suoi cari. Un vero e proprio abbandono che ha lasciato 60 pazienti e le rispettive famiglie senza assistenza fisioterapica, a seguito del licenziamento del personale del centro sanitario che si occupava di questo servizio. Con la dignità che contraddistingue chi si confronta quotidianamente con il dolore, si sono rivolti a noi di Barlettalife chiedendoci una mano per far sentire la loro voce e per ottenere delle risposte concrete, che non siano solo un continuo lavarsene le mani. Di seguito troverete la lettera che ci hanno personalmente consegnato:

«Caro Direttore, siamo genitori e familiari di persone affette da gravissime patologie e per far sentire la nostra voce "silenziosa", stante il silenzio assordante delle istituzioni, abbiamo bisogno del suo aiuto. E' da circa un mese che 60 pazienti affetti da gravissime malattie (sclerosi multipla-Parkinson-tetraparesi spastica ed altre), non ricevono più assistenza fisioterapica a causa del licenziamento del personale sanitario (fisioterapisti-logopedisti) da parte del Centro Vita di Cerignola, centro di riabilitazione dal quale da tempo i nostri cari sono seguiti.

Diverse volte abbiamo telefonato o ci siamo recati presso il centro di riabilitazione Asl /bt sito in zona Marango a Barletta per avere risposte, ma questi non sanno dirci altro che tutto dipende esclusivamente dal centro di Cerignola. Quest'ultimo, invece, interpellato ci riferisce che dipende dalla ASL/BT ed è cosi che questa storia continua ad andare avanti e indietro come una pallina di ping pong senza che a tutt'oggi nulla sia avvenuto, il tutto condito dalla più totale indifferenza delle istituzioni.

I nostri figli, i nostri mariti, i nostri più cari che vivono una condizione di estremo disagio, di fronte a tale situazione si sentono maggiormente rattristati, indignati, delusi ed ignorati per come i loro familiari vengono sballottati e per questo maggiormente feriti, ma nonostante tutto mai abbiamo visto loro perdere la forza di lottare per vivere una vita quanto più dignitosa.

Non è certo in questo modo che si garantisce il diritto alla serenità! Non vogliamo che lo Stato ci abbandoni e in particolar modo le istituzioni sanitarie. Non vogliamo essere lasciati soli ! Abbiamo bisogno del vostro aiuto, dei servizi sanitari tutti i giorni per far continuare a vivere e sperare i nostri cari. Abbandonati a noi stessi oramai da diverso tempo e visto che a nessuno interessa la nostra situazione, abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto……scrivere, mettere in risalto l'abbandono al quale la nostra sanità ci ha lasciati, sperando di riuscire nell'intento di far garantire il rispetto di quelle vite umane. Le patologie dalle quali i nostri cari sono affetti sono le più disparate, essi hanno sulle spalle sentenze di disabilità gravissime, molte volte irreversibili, ma tutti vi assicuriamo hanno una straordinaria voglia di vivere, e se pur i loro corpi sono immobili, dentro vogliamo ricordare a tutti, hanno una vita.

Non vogliamo e non possiamo credere che chi di dovere non si voglia più prendere cura di questi "esseri deboli" visto che a tutt'oggi il problema è rimasto privo di qualsiasi attenzione, considerando che le persone nel loro stato con precoci ed efficaci riabilitazioni e sfruttando al massimo le capacità residue, col tempo certamente migliorano. Gli ospedali che oggi assistono queste persone, sono le nostre case con tutti i problemi che questa situazione comporta, dalla spesa all'impegno e a questi impegni, non vogliamo se ne aggiungano altri. Vogliamo ricordare sempre a tutti che la vita è il primo valore della nostra società e loro hanno il diritto di essere considerati esseri umani e non solo pesi sociali da ignorare, cittadini di fronte ai quali tutta la società dovrebbe inchinarsi per quanta forza e determinazione ogni giorno dimostrano insieme alle loro famiglie.

Queste nostre urla vogliono essere una speranza per noi che soffriamo ogni giorno insieme ai nostri cari i quali vivono in condizioni disperate, urla che chiedono con forza e con notevole urgenza risposte certe e pubbliche, poiché l'attesa è stata fin troppo lunga. Rivogliamo per chi soffre quei servizi a noi ingiustamente sottratti, quei servizi che giorno dopo giorno permettono ai nostri cari di sperare in una vita più dignitosa.

Adesso ci auspichiamo che le istituzioni competenti leggano queste righe e diano subito una risposta concreta, poiché crediamo che la vita di ogni essere umano è più importante di tante altre spese che invece possono attendere. Agli uomini politici diciamo di non ricordarsi dei disabili e delle loro relative famiglie solo in occasione di votazioni, ma aiutarli a far sentire la loro "voce" quando questi lanciano un grido di aiuto».


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In allegato, il documento originale.