Vito Incantalupo, Barletta vola verso gli Euro Under 23 di atletica

Nel ricordo di Mennea: «Ansioso di far bene, con la testa ci sono»

sabato 29 giugno 2013
A cura di Luca Guerra
Un barlettano in Finlandia: un sogno che si avvererà presto per Vito Incantalupo. L'atleta tesserato per tesserato per l'Enterprise Sport&Service Benevento farà parte della spedizione azzurra durante i prossimi Campionati Europei under 23, in programma a Tampere (Finlandia) dal 10 al 14 luglio. E' arrivata così una grande soddisfazione per il 20enne barlettano, che recentemente aveva conseguito il bronzo nei 400 metri "Promesse" durante i campionati italiani Juniores e Promesse a Rieti. Incantalupo, che nel 2012 ha partecipato ai Mondiali juniores di Barcellona, è l'ennesima prova dell'importanza di una disciplina come l'atletica in una piccola città di provincia come Barletta, uno dei punti apicali del movimento nazionale. Vito gareggerà nella 4x400 con Marco Lorenzi (G.A. Fiamme Gialle/GS Valsugana Trentino) Lorenzo Valentini (G.A. Fiamme Gialle), Michele Tricca (G.A. Fiamme Gialle/Atletica Susa) e Daniele Raimondi (Geas Atletica). A pochi giorni dalla partenza per il Nord Europa, fissata per il 9 luglio, noi di Barlettalife.it abbiamo raccolto le sue sensazioni in una esclusiva intervista alla vigilia di una delle tante sessioni di allenamento.

Vito, oggi (ieri, ndr) è una giornata particolare: ricorrono 61 anni dalla nascita di Pietro Mennea, ed è il primo compleanno dopo la sua scomparsa. Tu l'hai conosciuto bene: cosa si può fare a Barletta per onorarne fattivamente la memoria?
«Ho visto molti barlettani partecipare attivamente al ricordo di Pietro, anche sui social networks. E' un punto di partenza: a settembre l'omaggio di Pietro si terrà in tutta Italia con il "Mennea Day", ad esempio, una serie di gare per ragazzi da disputarsi sui 200 metri, ricorrenza che cadrà in coincidenza con la data del record, l'11 settembre. Spero che in Puglia questa data particolare abbia come sede deputata Barletta».

Talllin 2011, Barcellona 2012, Tampere 2013: arriva la terza prestigiosa convocazione in Nazionale, motivo di orgoglio per te.
«La soddisfazione è enorme, perché sono salito di categoria: la "Juniores" dura due anni, quest'anno ho fronteggiato anche i classe 1991. Quest'anno sono arrivato terzo nei campionati italiani: la convocazione era possibile ma non scontata, e questo mi rende davvero orgoglioso. A Rieti sono stato l'atleta che ha corso più vicino ai propri limiti, a un solo centesimo di secondo dal record personale. Ora dovrò onorare la maglia azzurra, puntando alla finale nella staffetta, poi si vedrà. Il tutto con un occhio agli Assoluti di Milano a fine luglio».

Valentini, Lorenzi Raimondi e Tricca: un gruppo che conosci bene. Quanto hai appreso da loro? E a quanto serve il confronto con realtà diverse da quelle di Barletta e Benevento?
«Tre quarti della staffetta titolare milita nel gruppo sportivo della Guardia di Finanza. Loro sono atleti professionisti, lavorano in raduno a Formia, certo in condizioni privilegiate rispetto alle mie. Possono certamente programmare con maggiore serenità il lavoro: sia ben chiaro che sono grato all'Enterprise, che mi permette di effettuare la pratica tranquillamente e con buoni riconoscimenti. Con Raimondi, abbiamo corso insieme al Golden Gala: siamo i primi due "civili" delle graduatorie italiane. Anche lui fa l'università a tempo pieno come me e si allena nel milanese, a temperature sicuramente peggiori di quelle che abbiamo qui: siamo i più piccoli, ma ci difendiamo bene (ride, ndr) ».

Hai ricevuto complimenti particolari dal tuo allenatore, il professor Montenero, per la convocazione agli Europei Under 23?
«E' stata la prima volta nella mia carriera che ho ricevuto la convocazione non personalmente ma attraverso una telefonata: mi ha chiamato proprio Raimondi, alla sua prima maglia azzurra. Il professore è rimasto contento, sapevamo che avevo ottime chances di essere convocato ma scaramanticamente non dicevamo niente. Mi ha concesso uno strappo alla dieta: un panino a fine allenamento».


A Rieti, dopo la conquista del bronzo "Promesse", ci avevi spiegato di star bene con testa e gambe. E' cambiata la tua preparazione dopo la convocazione per Tampere?
«In una categoria di tre anni, non puoi assolutamente programmare il tuo lavoro in base alla convocazione in Nazionale, della quale non hai garanzie. Ci sono state delle convocazioni in Azzurro 7 e 15 giorni dopo i Campionati Italiani, ma facevano fede i risultati ottenuti fino a una settimana da Rieti. Noi abbiamo preferito invece puntare all'Europeo Under 23, e siamo stati premiati dai tempi. Ho superato una batteria molto forte e abbiamo fatto molto bene».

Barletta è una delle culle italiane dell'atletica leggera: di quali migliorie hanno bisogno le strutture, a tuo parere? Spesso sentiamo parlare tecnici e giornalisti del futuro del "Puttilli", ma cosa ne pensa l'atleta Incantalupo?
«Credo che se il Barletta davvero un giorno dovesse salire in B, non potremmo andare avanti così. In cadetteria si gioca di venerdì e sabato: il "Puttilli" si trova tra tre scuole, si creerebbe congestione. Il progetto che da tempo noi sosteniamo è quello di adibire questo stadio a campo-scuola con rifacimento della pista e implementazione della struttura per altri sport, mentre per la squadra di calcio sarebbe ideale la creazione di un nuovo stadio, per la felicità di tifosi e atleti. Questa pista non può essere buttata via per il record del mondo stabilito dal grande Pietro nel 1980».

Chiudiamo con uno sguardo oltre la Finlandia: quali altri obiettivi hai per il 2013?
«Quest'anno sono stato nominato capitano del mio team, l'Enterprise Sport&Service Benevento. Dopo Milano, guardo ai Campionati Italiani di Società, in programma a Rieti nella seconda metà di settembre: dopo la fase regionale, siamo secondi a 11 punti dall'Atletica Riccardi Milano, società storica campione in carica da diversi anni, ma proveremo a fare il colpaccio. Guardo con fiducia al futuro».

In bocca al lupo, Vito. Anzi, "Onnea matkaan", come dicono a Tampere, Finlandia.
(Twitter: @GuerraLuca88)

Intervista a Vito Incantalupo © Enrico Gorgoglione
Intervista a Vito Incantalupo © Enrico Gorgoglione
Intervista a Vito Incantalupo © Enrico Gorgoglione
Intervista a Vito Incantalupo © Enrico Gorgoglione
Intervista a Vito Incantalupo © Enrico Gorgoglione
Intervista a Vito Incantalupo © Enrico Gorgoglione