Tatò: «Lascio il calcio in modo definitivo, due contatti per il Barletta»

L'addio del presidente biancorosso al club dopo quattro stagioni

domenica 4 maggio 2014 17.38
A cura di Luca Guerra
Tempo di addii e saluti al termine di Barletta-Grosseto 1-1, partita che al "Cosimo Puttilli" ha archiviato una stagione da dimenticare in casa biancorossa. A sancire il suo definitivo saluto dal club di via Vittorio Veneto è il presidente Roberto Tatò: in conferenza stampa post-partita ha parlato solo il patron. Addio confermato, al Barletta e al calcio in generale, due contatti (Di Cosola e un imprenditore non barlettano non meglio specificato) e analisi fanno da contorno al suo addio, maturato dopo quattro anni e cinque stagioni in sella al club.

«Ho esentato mister Marco Carrara dal commento della partita- ha esordito Tatò- che, come sapete, non aveva molto senso. Voglio confermare la mia volontà di lasciare il club non appena saranno completati anche gli adempimenti di fine campionato. La società è a disposizione di chiunque voglia prenderne le quote: ho chiesto la cifra di zero euro, con ovviamente il rispetto di tutte le obbligazioni che la società ha assunto in questa stagione calcistica e nella precedente».

Tatò ha poi risposto alle domande dei giornalisti presenti: «Il mio addio è stato condizionato da tre fattori essenziali: il primo è la rinuncia di un gruppo di imprenditori barlettani che a inizio campionato mi avevano dato un'adesione di massima, e poco prima della partita di Pagani mi comunicarono che non intendevano più proseguire il progetto. Il secondo fattore è l'indifferenza totale dell'amministrazione comunale. In questi anni la società sportiva del Barletta Calcio ha ricevuto schiaffi in faccia dall'amministrazione. Io per non creare disgregazione attraverso delle uscite nonostante annose discussioni in atto su temi come lo stadio o la convenzione, per la quale abbiamo trovato una soluzione solo un mese e mezzo fa per quest'anno. Ero partito con molto entusiasmo fino a dire che mi sarebbe piaciuto raggiungere i playoff: arrivato a ottobre, il terzo fattore che mi ha indebolito personalmente è derivato da cattive notizie di salute per la mia persona. Questo mi ha indebolito nell'entusiasmo e due giorni prima della partita di Pagani mi chiusi nel silenzio e nella riflessione. Allora maturai la scelta: prima ero stato deluso dalla lenta crescita dei ragazzi, poi lentamente tra dicembre e gennaio abbiamo racimolato oltre il 60% dei punti totali. Dopo il ko immeritato contro il Lecce, il gruppo ha inteso che non c'erano più obiettivi da raggiungere».

Sul futuro del club, in merito a iscrizione e a requisiti per accedere all'acquisto del Barletta Calcio, Tatò ha risposto rievocando la trattativa del 2012 con Di Cosola: «La trattativa ci fu tra agosto e settembre 2012. Resi quelle parole a inizio campionato, con un torneo da affrontare. Oggi siamo al 4 maggio e da metà ottobre non si è presentato nessuno, tranne un fugace incontro con Pasquale Di Cosola in una situazione particolare per lui, in cui sfiorammo l'argomento. Nel pomeriggio di venerdì mi è giunta una telefonata da un signore che non è di Barletta che mi ha chiesto notizie. Io ho confermato che la squadra è in vendita a costo zero senza debiti, e conoscendo il suo nome, che non è sconosciuto, penso che sia interessato. Io non posso pensare che fino al 20 giugno non ci possa essere modo di mettere in piedi un futuro per il Barletta. Non so se la persona che mi ha chiamato abbia già visto il Barletta quest'anno. Con Di Cosola ho parlato solo successivamente: c'è stata una telefonata dopo venerdì, e sabato mattina gli ho fatto recapitare un documento nel quale erano inclusi gli stipendi oggi a carico del Barletta Calcio. La persona che mi ha chiamato mi ha chiesto un incontro che dovremo concordare domani, e magari ci incontreremo nei prossimi giorni».

Altro tema caldo al momento è il contratto a carico del Barletta Calcio, riguardante il direttore generale Gabriele Martino, legato fino al 2016:«Secondo me non dovrebbe influire in nessuna maniera, perchè chi compra il club sa che lo paga zero, eccezion fatta per le obbligazioni. Che si siano fatti degli errori è di tutta evidenza. Per quanto riguarda la rosa del patrimonio del Barletta, io ritengo che ci sono molte espressioni di valore., Chi viene, non mi interessa che venga ad apprezzare o disprezzare. Questa è la rosa di calciatori che c'è ora: ora devo dare solo gli auguri e l'in bocca al lupo a chi subentra, sarà capacità sua dare coesione all'amministrazione».

Tatò non sarà presente nel futuro del Barletta Calcio: «Il mio è un addio amaro, non un arrivederci. Sapete tutti con quanta passione e con quali esborsi economici mi sono posto nei confronti del Barletta Calcio: quando però finisce un ciclo, una persona non ha più voglia e deve passare il testimone a qualcun altro che possa rilanciarlo e rendere ancora più forte il suo prestigiosissimo club. Lascio il calcio in modo definitivo e irrevocabile».

Il pensiero finale è per chi gravita intorno al Barletta Calcio, oggetto di saluti: «Voglio ringraziare e salutare i nostri tifosi che in questi 4 anni e 5 stagioni ci sono stati sempre vicini e ci hanno sempre sostenuto: ringrazio tutti i collaboratori che ci sono stati vicini, e un ringraziamento lo faccio anche alla stampa. Anche se in modo molto ruvido ci siamo scontrati qualche volta e avete dato informazione di questa squadra».
(Twitter: @GuerraLuca88)