Taekwondo, Terrone e Ormas raccontano l’esperienza di Minsk

Le emozioni di un europeo nelle parole dei protagonisti

giovedì 1 maggio 2014 8.43
A cura di Enrico Gorgoglione
Una tuta indossata, una medaglia al collo, tante persone che ti applaudono e una musica che parte: è l'inno di Mameli, l'inno italiano, destinato ai vincitori. Un inno che solitamente si ascolta in televisione per i "veri campioni", quelli magari del calcio tanto osannato quanto patinato. Del taekwondo è più difficile scrivere, del taekwondo è più difficile ricordarsi. Barletta però è arrivata anche lì, sul tetto d'Europa, in quel di Minsk. A rappresentare la Città della Disfida al Campionato europeo di Taekwondo ITF, disputatosi nella capitale bielorussa dal 6 al 14 aprile scorsi, c'erano Vincenzo Ormas e Luigi Benito Terrone. Ai due atleti si sono aggiunti l'arbitro Ruggiero Lanotte e il coach dell'Italtaek Giuseppe Lanotte. Al termine delle gare, i barlettani hanno portato a casa un bottino ottimo visto l'esiguo numero di italiani presenti alla manifestazione. Ormas ha conquistato l'argento europeo nella categoria cinture nere secondo dan, mentre la squadra italiana, composta dallo stesso Ormas, dal giovane Terrone e da Nicola Vitto ha meritato il titolo iridato nella categoria Self defense veteran. A raccontarci le emozioni dell'europeo e di un podio iridato sono gli stessi protagonisti del tatami di Minsk, Luigi Terrone ed Enzo Ormas:

Luigi Benito Terrone: «Le emozioni sono state fortissime, soprattutto quando ci hanno comunicato che la squadra vincitrice era l'Italia. In quel momento non ci credevamo, abbiamo infatti chiesto agli arbitri una conferma. Grande è stata la nostra soddisfazione, perché significa aver raggiunto gli obiettivi di una vita. Pratico taekwondo da 11 anni, e questo è un risultato davvero importante per me. Gli ostacoli sono stati difficili da superare, a partire dalla palestra dove è stato difficile coniugare gli impegni scolastici e lavorativi di ogni componente della squadra. Già è stato difficile partire. A Minsk, poi, abbiamo trovato squadre toste e preparate, che ci hanno dato filo da torcere. Alla fine, però, siamo riusciti a spuntarla. Questo è un punto di partenza, anche perché l'anno prossimo saremo qui ad Andria e dobbiamo fare bella figura. Puntiamo a ripeterci, e, perché no, ad aggiungere altri piazzamenti importanti anche in altre categorie. Ringrazio per il risultato raggiunto i miei maestri e non posso che dedicare la vittoria ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto sin da piccolo, ma anche alle persone che tengono a me e al mio sport».

Vincenzo Ormas: «É normale che andare ad un campionato europeo con 32 nazioni e 600 atleti è già importante. Noi eravamo una delle squadre più piccole dal punto di vista numerico, e portare a casa un risultato del genere è già bello. Poi l'oro in Italia non arrivava nel taekwondo Itf da dieci anni: un'altra bella emozioni. Poi sinceramente salire su un podio e ascoltare l'inno nazionale quando si è abituati a vederlo in tv non ha prezzo. Nella nostra disciplina è difficile che capiti, nel nostro sport ci sono squadroni come Grecia, Russia e Repubblica Ceca. L'emozione non è mancata, basta vedere le foto: eravamo un po' imbambolati. Per me probabilmente è un punto d'arrivo. L'anno prossimo ci sarà un altro europeo dove però mi toccherà lavorare dal punto di vista organizzativo. Non so se potrò fare ancora delle gare, ma sono soddisfatto: un argento e un oro europeo sono un bel traguardo. Ora potrò dedicarmi all'insegnamento. Prima però vorrei ringraziare l'Itf Italia perché altrimenti non saremmo potuti andare a Minsk. Dedico questa vittoria ai miei figli, quando arrivi lì sul podio il primo pensiero è rivolto a loro».