Stendardo: «Sarà un Barletta sano, l’umiltà la nostra forza»

Il difensore biancorosso analizza i primi giorni di ritiro

mercoledì 30 luglio 2014 1.04
A cura di Enrico Gorgoglione
Dal Savoia al Barletta, nel segno della Lega Pro. Questa è la scelta di Mariano Stendardo, esperto difensore che si è recentemente legato al Barletta e che si è messo a disposizione di mister Sesia già a partire dai primi giorni del ritiro di Cascia. Nato a Napoli il 2 maggio 1983, Mariano è il fratello minore di Guglielmo, anch'egli difensore, ma dalla parte opposta dell'Italia, nell'Atalanta. A Torre Annunziata ha collezionato 32 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia di serie D, mettendo a segno due reti. Ai microfoni di Barlettaviva, Stendardo commenta la sua scelta di giocare nel Barletta e le condizioni del gruppo che si sta formando agli ordini di mister Sesia.

Mariano, tracciamo un bilancio di questi giorni di ritiro. Sei soddisfatto di quanto fatto finora e di come vi state adattando al 4-3-3 di miste Sesia?
«Sicuramente la società sta allestendo un'ottima squadra. Il nostro obiettivo è di metterci a disposizione del mister e fare un buon campionato. Ho trovato uno staff tecnico molto disponibile. Dobbiamo cercare di fare tutto quanto richiesto dal mister».

Cosa ti ha fatto scegliere Barletta dopo aver conquistato la Lega Pro unica con il Savoia?
«Barletta è una piazza importante. Molti miei amici e compagni me ne hanno parlato come una piazza calda. A me piace giocare in piazze del genere. Al Savoia ho trovato una situazione simile, con i tifosi che erano il dodicesimo uomo in campo».

Che campionato vi aspetta? Vi siete già posti un obiettivo all'interno dello spogliatoio?
«Sicuramente sarà un campionato difficile: essendo un'unica Lega Pro ci saranno molte squadre attrezzate. Il nostro obiettivo stagionale sarà quello di fare un buon campionato, ma senza limitarci, perché chi ha limiti è un giocatore mediocre. Puntiamo sicuramente alla salvezza, poi una volta raggiunta ci toglieremo delle soddisfazioni».

Ad inizio stagione, il presidente Perpignano ha detto che il vostro credo dovrà essere "Lottare, lottare, lottare". Concordi con questa dichiarazione?
«Credo che sudare la maglia e lottare su ogni pallone siano le cose più importanti per una squadra. Bisogna dare tutto dal 1' al 90'».

Non hai mai giocato a Barletta da avversario. Ti hanno parlato della piazza e della tifoseria?
«In tanti mi hanno parlato davvero bene della tifoseria e della piazza. Sono venuto con il massimo entusiasmo. Voglio far bene e voglio mettermi a disposizione della squadra».

Prima l'Arezzo, poi Ascoli e Ternana. La società ha deciso di misurarvi al cospetto di squadre non dilettantistiche, visto che anche l'Arezzo vanta una squadra che potrebbe sicuramente far bene anche in Lega Pro. Come giudichi questi test?
«Questi test sono serviti per conoscerci. È stato importante conoscerci l'uno con l'altro, e lo stesso avverrà contro la Ternana. Siamo una squadra composta da tanti giocatori che devono ancora conoscersi a fondo. La cosa importante è creare un gruppo sano e umile. La forza della squadra sarà l'umiltà».

In chiusura, una battuta: tra te e Radi, chi guiderà la difesa?
«L'importante è guidarla bene (ride ndr)».
Si ringrazia per la collaborazione con "Filo diretto con Cascia 2.0":

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