Spencer Banks: «Contro il Catanzaro ai Mad Bulls è mancata l’esperienza»
Il coach americano commenta la stagione dei tori matti
lunedì 9 giugno 2014
Il campionato è ormai andato in archivio, con la bella (ma sfortunata) parentesi dei playoff, ma in casa Mad Bulls gli allenamenti continuano. Agli ordini di coach Grieco e di Spencer Banks, i tori matti continuano a testare movimenti e meccanismi per migliorare ancora in vista della prossima stagione. Il ricordo dell'ultima partita della stagione, quella persa a Catanzaro, è però ancora vivo. Tra passato, presente e futuro, è Spencer Banks a commentare la stagione dei ragazzi del presidente Manuel Marzocca:
Spencer, come giudichi l'operato dei Mad Bulls in questa stagione sportiva?
«Tutto quello che è arrivato in questa stagione è positivo. Piano piano i ragazzi, con qualche allenamento in più, stanno capendo qualche passaggio in più del football americano. Ancora non abbiamo raggiunto il massimo. Abbiamo perso la partita contro Catanzaro per un semplice motivo: loro erano allenati più di noi, e sono arrivati alla partita con l'idea di vincerla, di fare risultato. Noi invece pensavamo di aver vinto tutto dopo aver vinto una sola partita. Non funziona così, si va in campo e si gioca. Inoltre, gli arbitri non sono stati di grande aiuto. Tutti gli errori cruciali sono stati fatti in quella partita».
Avete disputato un campionato che ha risposto alle vostre aspettative: avete raggiunto i playoff, poi è andata male contro Catanzaro. Cosa vi è mancato?
«Stiamo lavorando già in vista della prossima stagione. Non mi è piaciuto come abbiamo perso. Puoi anche perdere, ma nel football non conta soltanto la partita, ma è fondamentale l'allenamento, la preparazione di una partita. Quando arriva una partita, si dovrebbero fare determinate cose in automatico, senza pensarci su. Molti ragazzi peccano in esperienza, e questo continuiamo a pagarlo».
Ed è per questo che continuate ad allenarvi fino a fine giugno nonostante gli impegni di campionato siano terminati?
«Continuiamo ad allenarci. Più giocano i ragazzi e meglio è. Sono positive anche queste partitelle tra di noi. È vero che qualcosa non viene fatto e non si lavora sulla tecnica, ma è fondamentale che i ragazzi, anche a campionato terminato, continuino a fare certi movimenti del football. Abbiamo un quarterback che gioca guardia, però è importante mantenersi in movimento. L'anno prossimo sarà tutto diverso, questo è poco ma sicuro».
A proposito della prossima stagione, quali saranno i vostri obiettivi?
«Il primo obiettivo che io porrò è battere i Patriots Bari. Loro sono la nostra bestia nera. Quando incontriamo i Patriots, i ragazzi partono già con il presupposto che perderanno la partita. Non siamo mai arrivati all'incontro al 100%, tranne nella prima partita dello scorso anno. Bari ha sempre una marci in più sotto il profilo dell'esperienza. Cerchiamo di arrivare al giusto livello di esperienza nella disciplina. Tutti gli uomini di esperienza all'interno dei Mad Bulls cercano di insegnare alcuni movimenti ai ragazzi, cercano di comunicare tutto il loro sapere, ma i nostri ragazzi cercano di imitare quanto vedono in televisione, senza sapere che quello che vedono è frutto di tante ore di allenamento, di una ripetizione fino alla nausea delle stesse cose. Certi meccanismi devono essere automatici: nel momento in cui pensi a quello che devi fare, hai già perso».
Spencer, come giudichi l'operato dei Mad Bulls in questa stagione sportiva?
«Tutto quello che è arrivato in questa stagione è positivo. Piano piano i ragazzi, con qualche allenamento in più, stanno capendo qualche passaggio in più del football americano. Ancora non abbiamo raggiunto il massimo. Abbiamo perso la partita contro Catanzaro per un semplice motivo: loro erano allenati più di noi, e sono arrivati alla partita con l'idea di vincerla, di fare risultato. Noi invece pensavamo di aver vinto tutto dopo aver vinto una sola partita. Non funziona così, si va in campo e si gioca. Inoltre, gli arbitri non sono stati di grande aiuto. Tutti gli errori cruciali sono stati fatti in quella partita».
Avete disputato un campionato che ha risposto alle vostre aspettative: avete raggiunto i playoff, poi è andata male contro Catanzaro. Cosa vi è mancato?
«Stiamo lavorando già in vista della prossima stagione. Non mi è piaciuto come abbiamo perso. Puoi anche perdere, ma nel football non conta soltanto la partita, ma è fondamentale l'allenamento, la preparazione di una partita. Quando arriva una partita, si dovrebbero fare determinate cose in automatico, senza pensarci su. Molti ragazzi peccano in esperienza, e questo continuiamo a pagarlo».
Ed è per questo che continuate ad allenarvi fino a fine giugno nonostante gli impegni di campionato siano terminati?
«Continuiamo ad allenarci. Più giocano i ragazzi e meglio è. Sono positive anche queste partitelle tra di noi. È vero che qualcosa non viene fatto e non si lavora sulla tecnica, ma è fondamentale che i ragazzi, anche a campionato terminato, continuino a fare certi movimenti del football. Abbiamo un quarterback che gioca guardia, però è importante mantenersi in movimento. L'anno prossimo sarà tutto diverso, questo è poco ma sicuro».
A proposito della prossima stagione, quali saranno i vostri obiettivi?
«Il primo obiettivo che io porrò è battere i Patriots Bari. Loro sono la nostra bestia nera. Quando incontriamo i Patriots, i ragazzi partono già con il presupposto che perderanno la partita. Non siamo mai arrivati all'incontro al 100%, tranne nella prima partita dello scorso anno. Bari ha sempre una marci in più sotto il profilo dell'esperienza. Cerchiamo di arrivare al giusto livello di esperienza nella disciplina. Tutti gli uomini di esperienza all'interno dei Mad Bulls cercano di insegnare alcuni movimenti ai ragazzi, cercano di comunicare tutto il loro sapere, ma i nostri ragazzi cercano di imitare quanto vedono in televisione, senza sapere che quello che vedono è frutto di tante ore di allenamento, di una ripetizione fino alla nausea delle stesse cose. Certi meccanismi devono essere automatici: nel momento in cui pensi a quello che devi fare, hai già perso».