Savino Filannino: «Siamo in salute, ma possiamo e dobbiamo dare di più»
Lunga intervista con il presidente della sezione AIA di Barletta
lunedì 14 luglio 2014
1.26
Due anni di presidenza, due anni di risultati lusinghieri e di traguardi raggiunti, con la voglia però sempre di migliorarsi per arrivare sempre più in alto, per portare il nome della città nell'èlite nazionale e per confermare la sezione AIA di Barletta tra le migliori in Italia. Stiamo parlando, avrete capito, di Savino Filannino, numero 1 della classe arbitrale barlettana, con il quale abbiamo intrapreso una lunga e piacevole chiacchierata tra passato, presente e futuro della sezione AIA di Barletta.
Il 2013-2014 della sezione AIA Barletta, che voto ti senti di dare alla stagione passata?
«Quello che ho riferito ai ragazzi nella riunione plenaria dello scorso 2 luglio è che se lo scorso anno la stagione era stata da 5,5 quest'anno è stata da 5. Mi spiego, non posso dire chiaramente, che sia stata una stagione da buttare, ma io mi aspetto molto di più da questi ragazzi perchè hanno delle grosse potenzialità e non si devono accontentare mai. Abbiamo fatto tante cose, la visita dal papa (che potrebbe esserci anche il prossimo anno), le feste, le iniziative, gare di altissimo livello da parte di nostri associati, ma ripeto, non basta, non possiamo autoincensarci, non dobbiamo cullarci sugli allori, dobbiamo puntare in alto e pensare anche agli insuccessi. Sì, perchè oltre alle tante promozioni che abbiamo avuto, c'è un ragazzo che due anni fa è passato come primo in Puglia come arbitro che purtroppo alla CAI non si è affermato ed è stata una perdita importante, sto parlando di Diego Di Tondo, che ha rappresentato per me una grande delusione, una delusione di cui mi assumo le responsabilità, perchè avrei dovuto seguire di più il ragazzo e comprenderne le difficoltà. Avrà però una seconda chanche, dal 19 al 21 luglio quando affronterà il corso di assistente alla C.A.N. D, e speriamo che riesca a trovare le giuste motivazioni. Alla fine devo comunque ringraziare i membri del consiglio direttivo Francesco Picciaccia, Decio Savella, Pierangelo Pellegrini e Stefano Morelli, tutti coloro i quali mi aiutano, ed i ragazzi stessi, perchè i risultati che raggiungiamo sono solo frutto dei loro sacrifici e non delle mie capacità o di chissà quale mia bravura».
Tra i risultati di maggior prestigio della stagione scorsa sicuramente abbiamo le promozioni di Francesco Di Salvo dalla CAN Pro alla CAN B e di Giuseppe Antonacci dalla Can D alla CAN Pro, ci tracceresti un profilo di questi ragazzi?
«Francesco Di Salvo, l'ho visto crescere, ha mosso i primi passi quando io ero segretario. Tutta la strada che ha fatto è frutto di meriti acquisiti sul campo, e anche quest'anno quando ho avuto modo di vederlo mi sono trovato davanti un assistente elegante, sempre in linea, con una postura perfetta. Ci troviamo dinanzi ad un ragazzo umile, e sempre a disposizione per quelli che sono i bisogni della sezione. Non è facile arrivare ad un traguardo come la serie B ma se lo è meritato ampiamente. Anche Giuseppe Antonacci è un ragazzo che ho cresciuto, sono stato suo designatore all'interno dell'OTS e sono stato anche suo designatore al CRA Puglia, e proprio io gli ho consigliato di non fare l'arbitro, ma l'assistente ed in effetti ho avuto ragione perchè le sue capacità sono emerse e non avevamo dubbi sul fatto che almeno in Lega Pro sarebbe arrivato».
Rimanendo nell'ambito dei protagonisti principali della scorsa stagione, esprimeresti un pensiero su Antonio Damato e Vincenzo Soricaro?
«Beh, su Antonio è stato detto e scritto tutto il possibile, e forse anche di più, eppure qualcosa da dire c'è sempre. Alla CAN A è arrivato il nuovo designatore Domenico Messina, uomo elegante e pacato. Devo dire che questo cambio ha dato nuova linfa ad Antonio, nuova voglia di far bene, non che con Braschi non ci fosse, anche perchè i risultati sono sotto gli occhi di tutti ed è inutile starli ad elencare, ma ho sentito Antonio particolarmente motivato, e per un arbitro internazionale, trovare nuove motivazioni è forse più importante che per altri. Per Vincenzo Soricaro, l'anno scorso è stato un anno di transizione. Non è facile passare da fare l'arbitro in Lega Pro a fare l'assistente in serie B. Quello che lo scorso anno ci premeva era l'ambientamento nel nuovo ruolo e nella nuova categoria, cosa che possiamo dire sia avvenuta alla grande. La ciliegina sulla torta sarebbe stata l'esordio in serie A, che non è arrivato ma di certo arriverà al più presto».
Quali sono invece, le prospettive per la prossima stagione?
«La stagione è già cominciata, l'8 luglio con la preparazione che i ragazzi hanno intrapreso presso il "Puttilli". Ho già inviato una mail a tutti i ragazzi per spronarli alla vigilia di una stagione che si prospetta importantissima. Basti pensare che abbiamo Francesco Di Salvo che farà il suo esordio in serie B, Francesco Fiore che è uno dei pochi arbitri italiani ad aver avuto la deroga per continuare la sua avventura in CAN Pro per il quinto anno ed avrà grandissime possibilità di promozione in CAN B, cosa che speriamo vivamente. Poi avremo Salvatore Stasi, altro ragazzo su cui puntiamo molto, assistente di CAN Pro al quarto anno, reduce da una stagione positiva ed anche lui candidato autorevole al passaggio di categoria; Luigi Lanotte, assistente al terzo anno di CAN Pro e reduce da due anni nei quali ha primeggiato dirigendo gare sempre di ottimo livello e che sarà punto di riferimento importante con grandi chanche di promozione».
Questione "Puttilli", come vi ponete, da fruitori dell'impianto, rispetto a quanto sta accadendo?
«Io non conoscevo il sindaco se non per quello che ha fatto nella sua vita professionale, l'ho conosciuto in occasione del premio "Gialluisi" ed in quella serata ho colto l'occasione per ricordargli che questa città ha bisogno di strutture adeguate alle tante associazioni sportive che la animano, dal Barletta calcio, passando per gli arbitri e per le squadre di atletica leggera. Lo sport, ha una grande utilità, toglie i ragazzi dalla strada e da ambienti malsani ed allora, perchè rischiare di perdere questo patrimonio per la mancanza di impianti o per la presenza di impianti fatiscenti?».
Dal punto di vista associativo, possiamo parlare di bilancio positivo per il 2013-2014?
«Assolutamente si, sono soddisfattissimo di tutto quello che abbiamo fatto insieme con i ragazzi. Molte volte prima sembrava utopistico anche muoversi in 20-30 persone, ora invece la sezione di Barletta si muove in 100-200 persone ed in tutte le occasioni importanti la sezione è presente al completo, perchè i ragazzi hanno capito davvero quale deve essere lo spirito di una associazione che deve essere non solo quello di attingere ma sopratutto quello di dare all'associazione stessa. Senza contare che noi, da uomini che hanno come compito quello di fare rispettare delle regole, dobbiamo provare ad essere da esempio ad una società che di regole ne ha ben poche. Ovviamente, dopo un anno nel quale abbiamo davvero fatto tanto, non ci fermeremo e a breve cominceremo la ristrutturazione dei locali sezionali, che faranno i ragazzi con me senza costi, poi organizzeremo il terzo raduno OTS, che ormai è diventato un appuntamento fisso che vede la partecipazione totale della sezione. Dal raduno OTS, nel quale si danno ai ragazzi le nozioni tecniche e associative verranno fuori i 20-30 associati che manderemo sui campi in base alle nostre possibilità, perchè possiamo avere anche 100-200 iscritti (al momento gli associati sono 214 ndr) ma con le partite che gestiamo non possono accontentare tutti».
In una sezione completa e competitiva come quella di Barletta non può mancare una forte rappresentanza di arbitri di calcio a 5, quali risultati hanno ottenuto nel 2013-2104?
«Vorrei innanzitutto citare Giuseppe Piazzolla e Dario Fiorentino che sono due ex arbitri di calcio a 5, ora dirigenti, che stanno dando notevole spessore a quello che è il movimento sia a livello regionale che sezionale. In questa sezione annoveriamo arbitri come Ruggiero Chiariello, Francesco Nitti, Francesco Paolo Spinazzola, Raffaele Ziri, Giovanni Tessa, Michele Di Pace e Ruggiero Lombardi che ci rappresentano a livello nazionale. Una menzione particolare però va a Ruggiero Chiariello che è stato l'unico arbitro di questa sezione ad arrivare a dirigere gara 4 della finale play-off del campionato di serie A. Spero che anche gli altri ragazzi possano arrivare a questo livello e che altri ancora arrivino ad affacciarsi al palcoscenico della serie A. Un ringraziamento va anche a Ruggiero Mennuni, che svolge al meglio il ruolo di osservatore a livello nazionale».
In chiusura, possiamo affermare che la sezione di Barletta si inserisce pienamente nel contesto vitale della classe arbitale pugliese cha ha visto in questa stagione la promozione di due arbitri (Cervellera e Di Bello ndr) in serie A?
«Assolutamente si, ci possiamo inserire a pieno titolo nel contesto vitale della classe arbitrale pugliese. Non dimentichiamoci che noi della sezione di Barletta siamo tra le prime sezioni in Italia come rappresentanza e numeri. Indubbiamente la classe arbitrale pugliese sta raccogliendo i frutti dell'ottimo lavoro dirigenziale e di formazione fatto in questi anni, ed anche a livello di dirigenti la sezione di Barletta può vantare un esponente di spicco a livello nazionale quale è Maurizio Gialluisi».
Il 2013-2014 della sezione AIA Barletta, che voto ti senti di dare alla stagione passata?
«Quello che ho riferito ai ragazzi nella riunione plenaria dello scorso 2 luglio è che se lo scorso anno la stagione era stata da 5,5 quest'anno è stata da 5. Mi spiego, non posso dire chiaramente, che sia stata una stagione da buttare, ma io mi aspetto molto di più da questi ragazzi perchè hanno delle grosse potenzialità e non si devono accontentare mai. Abbiamo fatto tante cose, la visita dal papa (che potrebbe esserci anche il prossimo anno), le feste, le iniziative, gare di altissimo livello da parte di nostri associati, ma ripeto, non basta, non possiamo autoincensarci, non dobbiamo cullarci sugli allori, dobbiamo puntare in alto e pensare anche agli insuccessi. Sì, perchè oltre alle tante promozioni che abbiamo avuto, c'è un ragazzo che due anni fa è passato come primo in Puglia come arbitro che purtroppo alla CAI non si è affermato ed è stata una perdita importante, sto parlando di Diego Di Tondo, che ha rappresentato per me una grande delusione, una delusione di cui mi assumo le responsabilità, perchè avrei dovuto seguire di più il ragazzo e comprenderne le difficoltà. Avrà però una seconda chanche, dal 19 al 21 luglio quando affronterà il corso di assistente alla C.A.N. D, e speriamo che riesca a trovare le giuste motivazioni. Alla fine devo comunque ringraziare i membri del consiglio direttivo Francesco Picciaccia, Decio Savella, Pierangelo Pellegrini e Stefano Morelli, tutti coloro i quali mi aiutano, ed i ragazzi stessi, perchè i risultati che raggiungiamo sono solo frutto dei loro sacrifici e non delle mie capacità o di chissà quale mia bravura».
Tra i risultati di maggior prestigio della stagione scorsa sicuramente abbiamo le promozioni di Francesco Di Salvo dalla CAN Pro alla CAN B e di Giuseppe Antonacci dalla Can D alla CAN Pro, ci tracceresti un profilo di questi ragazzi?
«Francesco Di Salvo, l'ho visto crescere, ha mosso i primi passi quando io ero segretario. Tutta la strada che ha fatto è frutto di meriti acquisiti sul campo, e anche quest'anno quando ho avuto modo di vederlo mi sono trovato davanti un assistente elegante, sempre in linea, con una postura perfetta. Ci troviamo dinanzi ad un ragazzo umile, e sempre a disposizione per quelli che sono i bisogni della sezione. Non è facile arrivare ad un traguardo come la serie B ma se lo è meritato ampiamente. Anche Giuseppe Antonacci è un ragazzo che ho cresciuto, sono stato suo designatore all'interno dell'OTS e sono stato anche suo designatore al CRA Puglia, e proprio io gli ho consigliato di non fare l'arbitro, ma l'assistente ed in effetti ho avuto ragione perchè le sue capacità sono emerse e non avevamo dubbi sul fatto che almeno in Lega Pro sarebbe arrivato».
Rimanendo nell'ambito dei protagonisti principali della scorsa stagione, esprimeresti un pensiero su Antonio Damato e Vincenzo Soricaro?
«Beh, su Antonio è stato detto e scritto tutto il possibile, e forse anche di più, eppure qualcosa da dire c'è sempre. Alla CAN A è arrivato il nuovo designatore Domenico Messina, uomo elegante e pacato. Devo dire che questo cambio ha dato nuova linfa ad Antonio, nuova voglia di far bene, non che con Braschi non ci fosse, anche perchè i risultati sono sotto gli occhi di tutti ed è inutile starli ad elencare, ma ho sentito Antonio particolarmente motivato, e per un arbitro internazionale, trovare nuove motivazioni è forse più importante che per altri. Per Vincenzo Soricaro, l'anno scorso è stato un anno di transizione. Non è facile passare da fare l'arbitro in Lega Pro a fare l'assistente in serie B. Quello che lo scorso anno ci premeva era l'ambientamento nel nuovo ruolo e nella nuova categoria, cosa che possiamo dire sia avvenuta alla grande. La ciliegina sulla torta sarebbe stata l'esordio in serie A, che non è arrivato ma di certo arriverà al più presto».
Quali sono invece, le prospettive per la prossima stagione?
«La stagione è già cominciata, l'8 luglio con la preparazione che i ragazzi hanno intrapreso presso il "Puttilli". Ho già inviato una mail a tutti i ragazzi per spronarli alla vigilia di una stagione che si prospetta importantissima. Basti pensare che abbiamo Francesco Di Salvo che farà il suo esordio in serie B, Francesco Fiore che è uno dei pochi arbitri italiani ad aver avuto la deroga per continuare la sua avventura in CAN Pro per il quinto anno ed avrà grandissime possibilità di promozione in CAN B, cosa che speriamo vivamente. Poi avremo Salvatore Stasi, altro ragazzo su cui puntiamo molto, assistente di CAN Pro al quarto anno, reduce da una stagione positiva ed anche lui candidato autorevole al passaggio di categoria; Luigi Lanotte, assistente al terzo anno di CAN Pro e reduce da due anni nei quali ha primeggiato dirigendo gare sempre di ottimo livello e che sarà punto di riferimento importante con grandi chanche di promozione».
Questione "Puttilli", come vi ponete, da fruitori dell'impianto, rispetto a quanto sta accadendo?
«Io non conoscevo il sindaco se non per quello che ha fatto nella sua vita professionale, l'ho conosciuto in occasione del premio "Gialluisi" ed in quella serata ho colto l'occasione per ricordargli che questa città ha bisogno di strutture adeguate alle tante associazioni sportive che la animano, dal Barletta calcio, passando per gli arbitri e per le squadre di atletica leggera. Lo sport, ha una grande utilità, toglie i ragazzi dalla strada e da ambienti malsani ed allora, perchè rischiare di perdere questo patrimonio per la mancanza di impianti o per la presenza di impianti fatiscenti?».
Dal punto di vista associativo, possiamo parlare di bilancio positivo per il 2013-2014?
«Assolutamente si, sono soddisfattissimo di tutto quello che abbiamo fatto insieme con i ragazzi. Molte volte prima sembrava utopistico anche muoversi in 20-30 persone, ora invece la sezione di Barletta si muove in 100-200 persone ed in tutte le occasioni importanti la sezione è presente al completo, perchè i ragazzi hanno capito davvero quale deve essere lo spirito di una associazione che deve essere non solo quello di attingere ma sopratutto quello di dare all'associazione stessa. Senza contare che noi, da uomini che hanno come compito quello di fare rispettare delle regole, dobbiamo provare ad essere da esempio ad una società che di regole ne ha ben poche. Ovviamente, dopo un anno nel quale abbiamo davvero fatto tanto, non ci fermeremo e a breve cominceremo la ristrutturazione dei locali sezionali, che faranno i ragazzi con me senza costi, poi organizzeremo il terzo raduno OTS, che ormai è diventato un appuntamento fisso che vede la partecipazione totale della sezione. Dal raduno OTS, nel quale si danno ai ragazzi le nozioni tecniche e associative verranno fuori i 20-30 associati che manderemo sui campi in base alle nostre possibilità, perchè possiamo avere anche 100-200 iscritti (al momento gli associati sono 214 ndr) ma con le partite che gestiamo non possono accontentare tutti».
In una sezione completa e competitiva come quella di Barletta non può mancare una forte rappresentanza di arbitri di calcio a 5, quali risultati hanno ottenuto nel 2013-2104?
«Vorrei innanzitutto citare Giuseppe Piazzolla e Dario Fiorentino che sono due ex arbitri di calcio a 5, ora dirigenti, che stanno dando notevole spessore a quello che è il movimento sia a livello regionale che sezionale. In questa sezione annoveriamo arbitri come Ruggiero Chiariello, Francesco Nitti, Francesco Paolo Spinazzola, Raffaele Ziri, Giovanni Tessa, Michele Di Pace e Ruggiero Lombardi che ci rappresentano a livello nazionale. Una menzione particolare però va a Ruggiero Chiariello che è stato l'unico arbitro di questa sezione ad arrivare a dirigere gara 4 della finale play-off del campionato di serie A. Spero che anche gli altri ragazzi possano arrivare a questo livello e che altri ancora arrivino ad affacciarsi al palcoscenico della serie A. Un ringraziamento va anche a Ruggiero Mennuni, che svolge al meglio il ruolo di osservatore a livello nazionale».
In chiusura, possiamo affermare che la sezione di Barletta si inserisce pienamente nel contesto vitale della classe arbitale pugliese cha ha visto in questa stagione la promozione di due arbitri (Cervellera e Di Bello ndr) in serie A?
«Assolutamente si, ci possiamo inserire a pieno titolo nel contesto vitale della classe arbitrale pugliese. Non dimentichiamoci che noi della sezione di Barletta siamo tra le prime sezioni in Italia come rappresentanza e numeri. Indubbiamente la classe arbitrale pugliese sta raccogliendo i frutti dell'ottimo lavoro dirigenziale e di formazione fatto in questi anni, ed anche a livello di dirigenti la sezione di Barletta può vantare un esponente di spicco a livello nazionale quale è Maurizio Gialluisi».