Sannicandro: «Un centro federale a Barletta? Pensiamo a una scuola per eccellenze»

Il presidente regionale Coni sul futuro dell'atletica e del "Puttilli"

sabato 29 marzo 2014
A cura di Luca Guerra
Un solitario vero, che brillava di luce propria e non dava consigli, ma solo insegnamenti sul campo, o meglio in pista. Questo era Pietro Paolo Mennea, campionissimo barlettano di atletica leggera, detentore per lunghi anni di diversi record su scala mondiale: tanto spesso dimenticato in vita, quanto omaggiato post-mortem, questo è stato il suo destino. Pietro è stato sempre un'icona per Barletta, eppure è stato forse veramente onorato dalla sua città solo dopo la sua scomparsa, avvenuta il 21 marzo 2013. Negli scorsi giorni, a cavallo delle celebrazioni a un anno dalla morte della "Freccia del Sud", al di là di litorali, busti e trofei a suo nome, è emerso il desiderio del mondo sportivo barlettano di vedere a Barletta una pista di atletica rinnovata e, magari, un centro federale di atletica leggera. Temi spinosi, sui quali abbiamo sentito il presidente regionale del Coni, Elio Sannicandro.

Sannicandro, che ne sarà della pista del "Puttilli"?
«Il progetto che era andato in gara al Comune era nato in un momento di esaltazione dell'ambito calcistico ed era quindi molto orientato al calcio. Metteva in crisi anche la pista, che effettivamente in alcuni casi crea problemi, basti pensare alla visibilità del "San Nicola" di Bari: a Barletta però, nella città di un'eccellenza come Mennea, uno stadio piccolo come il "Puttilli", di dimensioni gestibili, dovesse perdere la pista, utile non solo per gli allenamenti ma anche per le gare, che fino a qualche anno fa si svolgevano regolarmente. Così sono intervenuto sia con il Comune di Barletta che con Coni Servizi e Coni Impianti, chiedendo che l'impresa aggiudicatrice consideri nel suo intervento la pista e concepisca una struttura con le condizioni di sicurezze per utilizzarla quotidianamente per gli allenamenti, ma anche per le gare».

Come si agirà per salvaguardare la tradizione?
«Almeno le due tribune devono avere condizioni tali per permettere le gare. Ora il progetto è in esame a Roma e attende gli ultimi certificati: rispetteranno le mie indicazioni, credo sarebbe un sacrilegio impedire l'uso della pista a Barletta».

Inglese, Ricatti, Incantalupo: la tradizione barlettana resta splendente.
«C'era e c'è una tradizione splendida per l'atletica leggera. Dovremmo valorizzare la figura di Pietro Mennea e di tanti altri validi atleti per permettere di fare di Barletta un feudo dell'atletica su scala italiana. Auspico una particolare attenzione in tal senso da parte del Comune».

A Barletta si sogna un centro federale di atletica leggera: sarà possibile un giorno averlo, magari nel nome di Pietro Mennea e del suo stile di vita, volto a insegnare con i fatti e non con le parole?
vPer quanto riguarda il centro federale, mi appello all'attenzione della Fidal, che dovrebbe prendere iniziative e vagliare degli investimenti: bisogna però capire se ci sono condizioni e situazioni per intervenire in tal senso, ci sono già i centri di Formia e di Bari, di recente fondazione. Si potrebbe pensare, parallelamente all'avvio del liceo scientifico a Barletta, alla creazione di una foresteria per accogliere giovani dall'estero e fare nascere una scuola per le eccellenze dell'atletica leggera. Il primo passo è che sia una struttura in grado di promuoversi e autosostenersi, senza gravare sulle casse di Fidal, Coni e Comune. Penseremo a delle soluzioni e delle opportunità in tal senso».
(Twitter: @GuerraLuca88)