Ruggiero Rizzi: «Far gol con la maglia del Barletta, un'emozione unica»
La parola al capitano biancorosso
giovedì 12 novembre 2015
Il suo gol, arrivato a 7 anni di distanza dall'ultima volta (play-off 2008 contro il Bitonto) è servito per mettere definitivamente k.o. il Leverano, il suo gol è il simbolo di quel Barletta che non vuole mollare e che vuole continuare a lottare nonostante tutte le difficoltà. Il gol in questione è ovviamente quello di Ruggiero Rizzi, il capitano biancorosso che ha messo il suo sigillo sui 3 importantissimi punti di domenica scorsa e che sta facendo da chioccia ad un gruppo che nonostante tutto sta tenendo la testa alta e sta onorando la maglia biancorossa. Con il capitano abbiamo parlato del momento del Barletta dentro e fuori dal campo a 3 giorni dall'importante trasferta di Castellaneta.
Ruggiero, ovviamente non si può che partire dal gol di domenica. Che significato ha per te? Che sensazione hai provato?
«Il gol di domenica scorsa è come se avesse chiuso un cerchio. Ovviamente è inutile dire che è sempre speciale far gol con la maglia del Barletta. In verità, ogni anno da tanto tempo a questa parte, qualche gol lo faccio ma andare a segno con questa maglia e con la fascia di capitano è un'emozione particolare ed imparagonabile».
Possiamo dire che, escludendo ovviamente le vicende extracalcistiche, il morale della squadra è alto dopo il successo contro il Leverano?
«Sì, il morale è alto. Domenica, ci serviva la vittoria per riscattare il risultato negativo di Casarano che era arrivato nonostante una buona prestazione a causa di qualche errore individuale: ebbene questa vittoria è arrivata dopo averla cercata e voluta a tutti i costi. Ovviamente, come tutti sanno, stiamo cercando di isolarci al massimo dalle altre situazioni e devo dire che ci stiamo riuscendo bene. Il gruppo è concentrato sul lavoro che svogliamo in campo ed i risultati si stanno vedendo».
A proposito di risultati, il fatto che ogni vostra vittoria possa aumentare l'appeal verso eventuali acquirenti costituisce per voi uno stimolo in più quando scendete in campo?
«Si certo. Tutti noi, siamo consapevoli che sia a livello personale, che a livello di squadra far bene è importantissimo. Chiaramente chiunque di noi si metta in mostra può avere maggiori possibilità di essere notato e se a questo si aggiunge che a breve si aprirà il mercato capirete bene cosa significhi. Ovviamente continuare a vincere potrebbe essere un toccasana anche per la situazione societaria del Barletta e siamo consci che aumenterebbe l'appeal di una società nella quale se le cose dovessero sistemarsi nessun avrebbe problem a rimanere. Quindi, più punti facciamo e meglio è per tutti».
In una situazione del genere che responsabilità comporta indossare la fascia di capitano?
«Fare il capitano ti dà certamente qualche responsabilità in più ma senza dubbio anche se non fossi stato il capitano avrei avuto le stesse motivazioni e le stesse responsabilità. Certo, essere il barlettano con più esperienza ti porta a dare qualcosa in più, essere il punto di riferimento del gruppo e la chioccia di tutti è una responsabilità non da poco, ma posso dirvi che ho a che fare con un gruppo di ragazzi responsabili e consapevoli di ciò che fanno».
La forte componente di barlettanità presente in squadra rappresenta uno stimolo in più per tutto il gruppo?
«Penso che sia un aspetto importante per i risultati che stiamo raggiungendo. L'attaccamento alla maglia di noi barlettani è naturalmente più viscerale e ci permette di trascinare anche tutti gli altri. Quello che posso dirvi è che noi ce la stiamo mettendo tutta e che speriamo che la città di Barletta possa rispondere al richiamo della maglia biancorossa come stiamo facendo noi».
In chiusura, diamo uno sguardo ai prossimi impegni che prevedono due trasferte (Castellaneta e Mola) ed una gara in casa (Trani), cosa possiamo aspettarci?
«Inutile dire che ci concentriamo su quello che c'è da fare partita dopo partita. Ora abbiamo la trasferta di Castellaneta che non è delle più semplici perchè c'è da considerare che anche se in questo momento sono alle nostre spalle stiamo sempre parlando di una classifica corta. Quindi, ripeto, ora pensiamo alla gara di domenica, poi penseremo a Mola e Trani sempre partendo dal presupposto che cercheremo di ottenere il massimo da tutte le partite e che che se riusciremo ad esprimerci come sappiamo raccoglieremo diversi punti anche se a volte sono gli episodi a decidere i match».
Ruggiero, ovviamente non si può che partire dal gol di domenica. Che significato ha per te? Che sensazione hai provato?
«Il gol di domenica scorsa è come se avesse chiuso un cerchio. Ovviamente è inutile dire che è sempre speciale far gol con la maglia del Barletta. In verità, ogni anno da tanto tempo a questa parte, qualche gol lo faccio ma andare a segno con questa maglia e con la fascia di capitano è un'emozione particolare ed imparagonabile».
Possiamo dire che, escludendo ovviamente le vicende extracalcistiche, il morale della squadra è alto dopo il successo contro il Leverano?
«Sì, il morale è alto. Domenica, ci serviva la vittoria per riscattare il risultato negativo di Casarano che era arrivato nonostante una buona prestazione a causa di qualche errore individuale: ebbene questa vittoria è arrivata dopo averla cercata e voluta a tutti i costi. Ovviamente, come tutti sanno, stiamo cercando di isolarci al massimo dalle altre situazioni e devo dire che ci stiamo riuscendo bene. Il gruppo è concentrato sul lavoro che svogliamo in campo ed i risultati si stanno vedendo».
A proposito di risultati, il fatto che ogni vostra vittoria possa aumentare l'appeal verso eventuali acquirenti costituisce per voi uno stimolo in più quando scendete in campo?
«Si certo. Tutti noi, siamo consapevoli che sia a livello personale, che a livello di squadra far bene è importantissimo. Chiaramente chiunque di noi si metta in mostra può avere maggiori possibilità di essere notato e se a questo si aggiunge che a breve si aprirà il mercato capirete bene cosa significhi. Ovviamente continuare a vincere potrebbe essere un toccasana anche per la situazione societaria del Barletta e siamo consci che aumenterebbe l'appeal di una società nella quale se le cose dovessero sistemarsi nessun avrebbe problem a rimanere. Quindi, più punti facciamo e meglio è per tutti».
In una situazione del genere che responsabilità comporta indossare la fascia di capitano?
«Fare il capitano ti dà certamente qualche responsabilità in più ma senza dubbio anche se non fossi stato il capitano avrei avuto le stesse motivazioni e le stesse responsabilità. Certo, essere il barlettano con più esperienza ti porta a dare qualcosa in più, essere il punto di riferimento del gruppo e la chioccia di tutti è una responsabilità non da poco, ma posso dirvi che ho a che fare con un gruppo di ragazzi responsabili e consapevoli di ciò che fanno».
La forte componente di barlettanità presente in squadra rappresenta uno stimolo in più per tutto il gruppo?
«Penso che sia un aspetto importante per i risultati che stiamo raggiungendo. L'attaccamento alla maglia di noi barlettani è naturalmente più viscerale e ci permette di trascinare anche tutti gli altri. Quello che posso dirvi è che noi ce la stiamo mettendo tutta e che speriamo che la città di Barletta possa rispondere al richiamo della maglia biancorossa come stiamo facendo noi».
In chiusura, diamo uno sguardo ai prossimi impegni che prevedono due trasferte (Castellaneta e Mola) ed una gara in casa (Trani), cosa possiamo aspettarci?
«Inutile dire che ci concentriamo su quello che c'è da fare partita dopo partita. Ora abbiamo la trasferta di Castellaneta che non è delle più semplici perchè c'è da considerare che anche se in questo momento sono alle nostre spalle stiamo sempre parlando di una classifica corta. Quindi, ripeto, ora pensiamo alla gara di domenica, poi penseremo a Mola e Trani sempre partendo dal presupposto che cercheremo di ottenere il massimo da tutte le partite e che che se riusciremo ad esprimerci come sappiamo raccoglieremo diversi punti anche se a volte sono gli episodi a decidere i match».