Orlandi: «Non abbiamo nessuna pretesa, ma vogliamo chiudere in maniera dignitosa»
L’allenatore biancorosso alla vigilia della sfida con il Benevento
sabato 29 marzo 2014
17.28
Dopo una serie di risultati negativi e prestazioni da dimenticare, Il Benevento è alla disperata ricerca dei 3 punti. I "sanniti" al momento occupano l'ottava posizione in classifica a pari punti con il Pontedera, dietro restano Grosseto e Prato pronte ad approfittare di un ipotetico passo falso. In attesa proprio della compagine campana, i biancorossi si sono allenati regolarmente durante questa settimana e nella giornata di giovedì hanno affrontato la Fidelis Andria in amichevole. Alla vigilia della gara del "Puttilli" ha parlato in conferenza stampa mister Nevio Orlandi.
Sulle condizioni della squadra
«Camilleri, Bijimine e D'Errico sono quasi recuperati. Resta solo da capire se possono giocare un'intera partita o solo alcuni minuti. Non vogliamo correre rischi e per questo avrò un colloquio anche con loro».
Sulle recenti prestazioni
«Nelle ultime circostanze siamo stati molto sfortunati, sopratutto in occasione dei due gol contro il Viareggio. Credo che fra i giocatori non ci sia rassegnazione, anche se il campionato ormai non ha più nulla da dire. C'è voglia di fare comunque bene e chiudere nel migliore dei modi. Nessuno si è tirato indietro nelle ultime gare, sopratutto in virtù di un tornaconto personale».
Sul Benevento
«È una squadra costruita per il salto di categoria. Sono in zona playoff e vorranno a tutti i costi portare a casa la partita per confermare la propria posizione».
Certezze perse
«Sono venute meno alcune sicurezze, sopratutto in difesa. Molto però è dovuto all'assenza di alcuni giocatori, come Camilleri, che comandavano la difesa in un determinato modo. In alcune situazioni non abbiamo avuto la forza di reagire, ma questo è un discorso di personalità».
Sull'amichevole contro l'Andria. Soddisfatto di un primo tempo che dalla tribuna è sembrato proprio brutto?
«Ho schierato due formazioni diverse proprio per non dare indicazioni già dal giovedì e tenere tutti sulla corda. È stato un test molto importante, mi ha dato buone indicazioni».
Sull'imminente futuro: è deluso dalle prestazioni stagionali di qualche calciatore che sulla carta d'identità non risulta più un giovanissimo?
«Queste ultime partite serviranno a me e alla società per capire alcune cose. Non ci sono colpevoli, né un capo espiatorio, ma a fine anno dovrò sedermi al tavolo con la società ed esprimere il mio pensiero».
Rifinitura nel pomeriggio
«Ho voluto far abituare i calciatori proprio in virtù del cambio di orario».
Sulle condizioni della squadra
«Camilleri, Bijimine e D'Errico sono quasi recuperati. Resta solo da capire se possono giocare un'intera partita o solo alcuni minuti. Non vogliamo correre rischi e per questo avrò un colloquio anche con loro».
Sulle recenti prestazioni
«Nelle ultime circostanze siamo stati molto sfortunati, sopratutto in occasione dei due gol contro il Viareggio. Credo che fra i giocatori non ci sia rassegnazione, anche se il campionato ormai non ha più nulla da dire. C'è voglia di fare comunque bene e chiudere nel migliore dei modi. Nessuno si è tirato indietro nelle ultime gare, sopratutto in virtù di un tornaconto personale».
Sul Benevento
«È una squadra costruita per il salto di categoria. Sono in zona playoff e vorranno a tutti i costi portare a casa la partita per confermare la propria posizione».
Certezze perse
«Sono venute meno alcune sicurezze, sopratutto in difesa. Molto però è dovuto all'assenza di alcuni giocatori, come Camilleri, che comandavano la difesa in un determinato modo. In alcune situazioni non abbiamo avuto la forza di reagire, ma questo è un discorso di personalità».
Sull'amichevole contro l'Andria. Soddisfatto di un primo tempo che dalla tribuna è sembrato proprio brutto?
«Ho schierato due formazioni diverse proprio per non dare indicazioni già dal giovedì e tenere tutti sulla corda. È stato un test molto importante, mi ha dato buone indicazioni».
Sull'imminente futuro: è deluso dalle prestazioni stagionali di qualche calciatore che sulla carta d'identità non risulta più un giovanissimo?
«Queste ultime partite serviranno a me e alla società per capire alcune cose. Non ci sono colpevoli, né un capo espiatorio, ma a fine anno dovrò sedermi al tavolo con la società ed esprimere il mio pensiero».
Rifinitura nel pomeriggio
«Ho voluto far abituare i calciatori proprio in virtù del cambio di orario».