Odissea Puttilli. L’ASD Barletta 1922 e Mister Farina mettono spalle al muro la politica

Senza stadio il Barletta rischia di scomparire, un mese dopo il trionfo di Rieti

sabato 21 maggio 2022 16.27
A cura di Cosimo Campanella
15 giugno 2022. Questo è il termine ultimo che i soci dell'ASD Barletta 1922 hanno dato al comune di Barletta, nella persona del commissario Alecci, e soprattutto ai quattro candidati alla poltrona di sindaco di Barletta, per ottenere risposte certe circa la questione stadio. In caso contrario, a un mese esatto dallo storico trionfo di Coppa Italia di Rieti, la città della Disfida rischia serissimamente di dire per sempre addio non solo al calcio che conta, ma anche a quello che conta un po meno.

Chiare ed inequivocabili sono state a tal proposito le parole del presidente Dimiccoli, dei soci Zingrillo e Di Vittorio e del direttore sportivo Savino Daleno durante la conferenza stampa alla quale erano stati invitati i candidati sindaci Mino Cannito, Angela Carone, Santa Scommegna e Carmine Doronzo.

Barletta Calcio versus classe politica barlettana: una scena vista tante, troppe volte in questi anni, e che non sarebbe andata oltre il solito miscuglio di buone intenzioni e tipico finto realismo "scaricacoscienze", se proprio in chiusura della serata non fosse giunta la tremenda scudisciata verbale giunta da mister Francesco Farina in persona, che con un'intemerata degna del Nanni Moretti del famoso "con questi dirigenti non vinceremo mai", proprio sull'annosa questione dell'impiantistica sportiva a Barletta (quindi non solo riguardo il "Puttilli") ha letteralmente inchiodato alle proprie responsabilità un'intera classe dirigente, non solo i candidati sindaci presenti, le cui colpe in merito all' "Odissea Puttilli" sono tutto sommato abbastanza relative, se non proprio inesistenti.

"Tutta Italia parla di cosa hanno fatto il Barletta e i barlettani in quel di Rieti, dopo mesi nei quali la città è stata al centro delle cronache per tre omicidi in pochi mesi". "Se la colpa dell'attuale situazione del Puttilli è di qualche dirigente, chi è che dovrebbe controllarne l'operato se non la politica?" Queste alcune delle parole con le quali Francesco Farina da Caserta - nato, non a caso a quanto pare, a una manciata di chilometri dalla Capua di Ettore Fieramosca - ha pesantemente messo di fronte alle proprie responsabilità una classe politica che per tanti, troppi anni si è pigramente cullata sugli allori di quell' "abbiamofattismo" lasciato in eredità dal compianto Francesco Salerno.

Se poi ad anni di superficialità, improvvisazione e sciatteria ( ci perdoni il lettore, ma non troviamo termini più adatti quando si pensa ad esempio alla posa in opera di spalti nuovi su quelli vecchi e pericolanti) si aggiunge l'inspegabile e irritante zelo su di una recinzione da parte di una Lega e di una Federazione - che non solo da anni si riempiono ipocritamente la bocca di "modello inglese" (stadi senza barriere, quindi anche senza recinzioni), ma che da decenni concedono deroghe su tutto e tutti (vecchio Puttilli compreso) - ecco che il desolante quadro è completo.

La speranza per il Barletta e per i suoi tifosi, a questo punto è che tutti, dai candidati sindaci e consiglieri fino al commissario prefettizio, ormai messi spalle al muro da squadra, società e ambiente si diano una volta per tutte da fare per porre fine dopo oltre sette anni a questa stramaledetta "Odissea Puttilli". Possibilmente prima del 15 giugno perchè Barletta è stanca.

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