Il "Mennea segreto" in un documentario di Emanuela Audisio
La presentazione al Festival di Roma domenica 26 ottobre
venerdì 24 ottobre 2014
00.00
Un ritratto inusuale, intimo ai limiti della rivisitazione e dell'inedito: questo il succo del "Mennea segreto", documentario realizzato dalla giornalista di Repubblica Emanuela Audisio e dalla 3D Produzioni che verrà proiettato domenica 26 ottobre al Festival Internazionale del Film di Roma. Al centro dello schermo ci saranno la vita, la carriera e i record dell'immenso velocista barlettano, scomparso il 21 marzo del 2013, lasciando in eredità una sequela di insegnamenti e record difficilmente emulabili. L'evento rappresenterà la chiusura della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
A Barletta e alla pista del "Puttili" Pietro Mennea è legato, oltre che dalle radici e dall'infanzia, anche dal record mondiale a livello del mare dal 1980 al 1983, con 19"96, ma su scala mondiale i numeri della "Freccia del Sud" sono noti a tutti: ha corso da protagonista per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha partecipato a 5 Olimpiadi, battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Ma Pietro voleva essere il più veloce: nel 1979 a Mexico City, vola sui 200 metri piani in 19"72, nuovo record del mondo, rimasto imbattuto per 6.018 giorni, oltre 16 anni. La storia ci ha inoltre proposto un Mennea a 360 gradi, dagli esordi in viale Giannone, quando sfidava e batteva in velocità sui 50 metri una Porsche color aragosta, fino agli ultimi anni di vita, che hanno visto il nostro concittadino residente a Roma ove ha esercitato il ruolo di avvocato lavorando anche come docente di Legislazione europea delle attività motorie e sportive presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione Motoria dell'Università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti - Pescara.
Nel suo docu-film (trailer consultabile nell'allegato) la Audisio ha cercato di percorrere strade nuove, raccontando qualcosa sulla vita privata del velocista barlettano grazie a molte illustri testimonianze, tra cui quella della moglie e del professor Carlo Vittori, passando per il giornalista Gianni Minà e per gli attuali presidenti di Fidal e Coni, Alfio Giomi e Giovanni Malagò. Ancora oggi nessuno è riuscito ad essere più veloce di Pietro Mennea, in Italia e in Europa. La sua storia continua, attraverso il grande schermo, sempre da vincente.
(Twitter: @GuerraLuca88)
A Barletta e alla pista del "Puttili" Pietro Mennea è legato, oltre che dalle radici e dall'infanzia, anche dal record mondiale a livello del mare dal 1980 al 1983, con 19"96, ma su scala mondiale i numeri della "Freccia del Sud" sono noti a tutti: ha corso da protagonista per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha partecipato a 5 Olimpiadi, battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Ma Pietro voleva essere il più veloce: nel 1979 a Mexico City, vola sui 200 metri piani in 19"72, nuovo record del mondo, rimasto imbattuto per 6.018 giorni, oltre 16 anni. La storia ci ha inoltre proposto un Mennea a 360 gradi, dagli esordi in viale Giannone, quando sfidava e batteva in velocità sui 50 metri una Porsche color aragosta, fino agli ultimi anni di vita, che hanno visto il nostro concittadino residente a Roma ove ha esercitato il ruolo di avvocato lavorando anche come docente di Legislazione europea delle attività motorie e sportive presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione Motoria dell'Università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti - Pescara.
Nel suo docu-film (trailer consultabile nell'allegato) la Audisio ha cercato di percorrere strade nuove, raccontando qualcosa sulla vita privata del velocista barlettano grazie a molte illustri testimonianze, tra cui quella della moglie e del professor Carlo Vittori, passando per il giornalista Gianni Minà e per gli attuali presidenti di Fidal e Coni, Alfio Giomi e Giovanni Malagò. Ancora oggi nessuno è riuscito ad essere più veloce di Pietro Mennea, in Italia e in Europa. La sua storia continua, attraverso il grande schermo, sempre da vincente.
(Twitter: @GuerraLuca88)