Giancarlo "Ginka" Genova: «Mad Bulls Barletta, è nato tutto da un tatuaggio»

Intervista al giocatore di football trapiantato di fegato nel 2012

giovedì 23 ottobre 2014
A cura di Luca Guerra
Nel folto gruppo dei Mad Bulls Barletta, che procede la preparazione sotto la guida del duo Calò-Banks, c'è da tre settimane un volto nuovo al lavoro: ha un sorriso smagliante, di chi ha finalmente ritrovato un antico amore. Parliamo di Giancarlo "Ginka" Genova: il 30enne di origini foggiane, ex Warriors Bologna, si sta allenando con i "tori matti", ma il suo nome non è nuovo alle cronache, purtroppo non solo per le gesta sportive Protagonista di un trapianto di fegato due anni fa complice un'intossicazione da funghi (Amanita Phalloides, un fungo letale) e di un trapianto di fegato dopo cinque giorni passati a combattere con un'epatite fulminante , Genova ci sta riprovando e da qualche giorno è al lavoro con i Mad Bulls Barletta. Al termine di una seduta di allenamento, abbiamo raccolto le sue sensazioni:

Giancarlo, bentornato al football.
«Sono emozionatissimo per la nuova avventura che mi aspetta: è un ritorno al passato, che mi fa capire fin dove può arrivare la volontà di una persona. Ero tornato in campo a giugno 2013 con i Warriors Bologna: è stato il primo caso di giocatore che torna a praticare il football dopo un trapianto di fegato. Ora sento di poter davvero ripartire».

Dopo quello che ti è successo due anni fa, avresti mai pensato di riuscire a tornare a giocare?
«Assolutamente sì: quando ero in sala rianimazione, il professor Pinna mi disse di rimettermi in forza per tornare a giocare. Questa è stata una leva fondamentale nel mio recupero. Non mi sono mai dato per vinto, mai».

Mad Bulls Barletta, allenamento del 21 ottobre 2014
Sei di Foggia: come ti sei avvicinato ai Mad Bulls?

«E' tutto nato per caso: ho conosciuto Manuel in un acquapark: eravamo nell'estate 2012, lui ha riconosciuto lo stemma dei Warriors che ho tatuato sul polpaccio sinistro e di lì è nata una piacevole conversazione. Dopo due mesi, poi ho subito quell'incidente e i Mad Bulls mi sono stati sempre vicini».

Cosa rappresenta il football per Giancarlo Genova?
«Un forte stimolo alla vita, per non dire un motivo di esistenza».

Come procede il rapporto con i tuoi nuovi compagni?
Mi alleno da circa tre settimane, il rapporto con i miei compagni e lo staff è meraviglioso: c'è stata un'integrazione immediata, e vista la mia esperienza in A, c'è tanto dialogo con i coach. Sappiamo di cosa stiamo parlando».

Come ti senti? A che punto è la tua condizione fisica?
«Il mio stato di forma al momento è mediocre: dovrò lavorare ancora tanto per tornare in forma, e chi lo sa se mai ci riuscirò. Le analisi mediche sono molto buone, riesco a condurre uno stile di vita normale. Mi ricordo di essere un trapiantato due volte al giorno, quando faccio le terapie necessarie».

Pensando a quei giorni del 2012 e vedendoti in campo oggi, chi senti di dover ringraziare?

«Prima di tutto il donatore che mi ha permesso di tornare alla vita: poi a tutti coloro che hanno preso parte a quel periodo e mi han permesso di continuare a vivere, dal professor Pinna e la sua equipe del Policlinico "Sant'Orsola", passando per la mia famiglia e per la famiglia del football».
(Twitter: @GuerraLuca88)