​Ghirelli: «Azionariato popolare applicabile in italia, società pronte»

Il dg della Lega Pro commenta il progetto avviato anche a Barletta

mercoledì 14 maggio 2014 15.49
A cura di Luca Guerra
Da incognita a presenza di qualità nel mondo del calcio professionistico, come il sindaco Pasquale Cascella l'aveva recentemente definita auspicando un futuro roseo nel pallone. Il Barletta Calcio vive la sua "primavera" calda nel 2014: sul piatto da un lato un presidente dimissionario come Roberto Tatò, dall'altro tante voci e il solo manifestato interesse di Pasquale Di Cosola, nel mezzo una società con zero debiti e dei costi di organico e contrattuali da onorare.

Tra tante incertezze, uno dei pochi movimenti- sebbene strutturalmente non concepito per portare in acque sicure i colori biancorossi- annotati sul taccuino del cronista resta il progetto "Entra in azione", idea di azionariato popolare portata avanti da qualche mese dal Barletta Club "I Biancorossi". Sabato scorso l'opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica verso il progetto Barletta ha animato la sede del Club, in un appuntamento al quale hanno preso parte Gianluca Sostegno, vice-presidente della Fondazione Taras, il dottor Lorenzo Vicenti, sindaco monocratico della Fondazione, Emanuele Paolucci, Assistente Direzione Generale Lega Italiana Calcio Professionistico e l'avvocato Diego Riva, membro del consiglio di coordinamento di "Supporters in Campo" e rappresentante in Italia di "Supporters Direct Europe".

"I biancorossi" hanno illustrato il progetto ispirato ai Taras, che a Taranto, a partire dall'estate 2012, possiedono il 18% del Taranto FC 1927, ricevendo l'investitura di Paolucci. Oggi sul tema Supporters' Trust si è espresso Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro: «E' un modello applicabile in Italia- ha spiegato Ghirelli- la Lega ne è convinta e lo sostiene. E' un progetto che si sta concretizzando con varie tifoserie. Le nostre società sono pronte a seguire questa direzione e noi le vogliamo accompagnare in questo percorso». Il futuro del calcio cittadino passa anche dall'azionariato popolare, secondo la Lega Pro. Ma non senza una proprietà definita.
(Twitter: @GuerraLuca88)