Fabrizio Di Bella, la vittoria più bella spazza il polverone sui cori

Dopo Pontedera il difensore sdrammatizza: «Barletta è la mia città»

mercoledì 9 aprile 2014 16.14
A cura di Enrico Gorgoglione
Non avrà la stessa eco nazionale, ma quella di oggi è una vittoria che va oltre il campo, oltre i risultati di una stagione, di una carriera. Con una sola frase, il difensore del Barletta Fabrizio Di Bella, oggetto "inconsapevole" dei cori dei tifosi a Pontedera, ha spazzato via tutte le polemiche scaturite da quel "devi morire" intonato dai tifosi biancorossi presenti al "Mannucci". L'episodio era salito addirittura alle cronache nazionali, scatenando un polverone esagerato. A spegnere qualsiasi polemica e a smorzare i toni ci ha pensato il diretto interessato. Ripresosi dal piccolo trauma cranico causatogli dallo scontro con il compagno di squadra Luca Liverani, Di Bella ieri ha preso parte alla conferenza stampa congiunta presso il Comune di Barletta, ribadendo l'attaccamento alla città e sminuendo la portata dell'episodio, che aveva travolto come un fiume in piena tutti i suoi protagonisti, consapevoli o inconsapevoli che siano. Fabrizio Di Bella è andato oltre, ci ha tenuto a fare un altro passo: un passo nato dalla passione, dall'amore per una città, per una maglia, per i colori che rappresenta, per il rispetto della storia che ha alle spalle, per la stima nei confronti di quei tifosi che non hanno mai criticato il suo operato.

Fabrizio Di Bella e il caso dei cori
Sul profilo Instagram del difensore romano (vedi foto a lato) è apparsa infatti una foto scattata durante la scorsa stagione, durante uno dei momenti più significativi del rush finale che ha portato alla salvezza del Barletta. Di Bella ha voluto spazzare via ogni polemica con una didascalia significativa, che vale molto più delle migliaia di parole che si sono consumate in queste ore: "Barletta è la mia città, questi i miei colori. Al massimo m'hanno allungato la vita". Non esiste modo migliore per cancellare un episodio, per esorcizzare un momento negativo. L'uomo Di Bella è più forte di tante sconfitte, e ha dimostrato a tutti (se mai ce ne fosse bisogno) di amare Barletta, ed è per questo che merita tutta la stima dei tifosi. La forza di un uomo che, superato il momento problematico e il trauma cranico, ha voluto bypassare le critiche, cancellare le accuse infanganti verso la città, i colori e la maglia. Fabrizio Di Bella ha dimostrato di possedere carattere e coraggio: sono questi gli episodi che meriterebbero la ribalta nazionale. Così come Di Bella meriterebbe di ritornare lì sin da subito, al suo posto, contro il Catanzaro, con la sua maglia numero 5 e quella fascia di capitano al braccio.
Si ringraziano per la gentile collaborazione:

Luca Guerra
Adriano Antonucci
Massimiliano Dipasquale