Dazzaro: «Il Barletta Beach Soccer non è una squadra materasso»

Il presidente del sodalizio barlettano commenta l’esordio in campionato

martedì 25 giugno 2013 7.14
A cura di Enrico Gorgoglione
In questo fine settimana si è disputata la prima tappa del campionato italiano di beach soccer. Ai nastri di partenza, per la prima volta, figura un team barlettano, l'ASD Barletta Beach Soccer, giovane società che si è tuffata in questa nuova avventura con l'intento di ben figurare a livello nazionale. Dopo l'esperienza della Coppa Italia non edificante dal punto di vista del risultato i biancorossi, trascinati da un De Lorenzo in forma straordinaria, hanno prima dato filo da torcere ai pluri-campioni nazionali del Terracina, poi hanno battuto il Lamezia Terme, dimostrando di non disputare il campionato per caso e di non essere affatto la "cenerentola" del girone A. A tracciare un primo bilancio dell'esperienza "on the beach" è il presidente del sodalizio biancorosso, Antonio Dazzaro, intervistato in esclusiva ai microfoni di Barlettalife:

Dazzaro, come state vivendo questa nuova avventura sulla spiaggia?
«È un'esperienza totalmente diversa da quella del calcio a 5. È una realtà più esigente, più difficile: essendo un torneo nazionale unico, dal punto di vista organizzativo è di un'eccellenza notevole. Ti garantiscono una serie di servizi in tempo reale che non ho mai visto in precedenza. Per quel che riguarda la squadra, abbiamo avuto un approccio sfortunato, perché abbiamo incontrato sulla nostra strada il Terracina Campione d'Italia, formazione che può vantare un'esperienza decennale oltre a giocare in casa. Basti pensare che la rosa del Terracina costituisce l'intelaiatura principale di quella della Nazionale italiana. Contro i laziali, inizialmente abbiamo giocato alla pari, poi lentamente i padroni di casa hanno guadagnato campo e noi ci siamo smarriti. Inoltre eravamo un po' emozionati per l'esordio assoluto, infatti poi nella seconda uscita (contro Lamezia ndr), abbiamo fatto un'ottima prestazione vincendo 8-5».

La vostra squadra è un mix tra forze fresche e "lottatori" con una certa esperienza: si può andare avanti con questa formula?
«Si, il nostro è un mix tra calcio a 5 e calcio a 11. Grazie alle amicizie che ho qui a Barletta, ho avuto la possibilità di contattare diversi giocatori di calcio a 11 che si sono messi a disposizione. Una piacevole novità, infatti, è stato l'inserimento di De Lorenzo, che sia nella tappa di Coppa Italia a Viareggio che nella tappa di Viareggio è risultato il miglior attaccante della manifestazione. Abbiamo dimostrato di essere cresciuti in maniera notevole, sproporzionata all'esperienza che abbiamo, nonostante siamo una piccola realtà».

A proposito di esperienza, quale sarà l'obiettivo del Barletta Beach Soccer in questo campionato?
«Innanzitutto stiamo cercando di entrare in questo circuito, comportandoci in maniera egregia. Poi tutto quello che viene dal punto di vista dei risultati, ce lo prendiamo. L'importante è fare esperienza e vedere se ci sono le basi per costruire una buona squadra anche per il futuro. Abbiamo dimostrato una grande crescita, stiamo bruciando le tappe velocemente. Rispetto ad altre squadre che in passato erano alla prima esperienza, non siamo una squadra materasso».

Arriverà anche una tappa qui a Barletta?
«Questo è un obiettivo futuristico, vediamo come risponde la Città a questa novità. Fare una tappa significa avere a disposizione un tratto di spiaggia da poter destinare all'allestimento dell'arena per i vari eventi. Il nostro campo da gioco può interessare anche altre realtà sportive come il beach volley, il beach rugby, il beach tennis. Si possono organizzare eventi anche di portata internazionale in queste strutture. Se l'Amministrazione vorrà supportarci e affiancarci, allora vorrà dire che il beach soccer a Barletta sarà diventato una realtà. Noi ci mettiamo tutto l'impegno possibile, portiamo sempre in nome di Barletta in giro per l'Italia. Cerchiamo di far notare che la nostra società di beach soccer può essere anche un veicolo turistico nel nostro territorio».