Consigli per...una trasferta in biancorosso: Sorrento
Sesta puntata della rubrica in collaborazione con l'agenzia Pinguino Viaggi
giovedì 8 novembre 2012
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Barlettalife.it vuole sempre sorprendere e offrire di più ai propri lettori: da questa stagione sportiva alle tante rubriche che consuetamente offriamo per curare lo sport dal punto di vista prettamente tecnico se ne è aggiunta una che analizza in profondità il valore storico-artistico-culturale della località che ospita lo spettacolo sportivo. Con "Consigli per...una trasferta in biancorosso", per ogni impegno esterno del Barletta Calcio nel torneo di Lega Pro, andremo a conoscere meglio i luoghi da visitare, i monumenti da conoscere e le prelibatezze da gustare della città che ospiterà i biancorossi, in un'esclusiva rubrica a cura dell'agenzia Pinguino Viaggi e dei suoi itinerari culturali ed eno-gastronomici. Oggi, per la puntata numero 6, è il turno di Sorrento:
La storia della città
La fondazione è tradizionalmente attribuita ai greci, ma Sorrento ebbe come primi abitanti stanziali i popoli italici, dagli Etruschi e poi, dal 420 a.C.,vi fu importante l'influsso degli Osci. In età romana è ricordata per aver partecipato all'insurrezione degli Italici (90 a.C.); vi fu quindi dedotta da Silla una colonia, a cui seguì più tardi uno stanziamento di veterani di Ottaviano. Fu poi municipio della tribù Menenia. Fu sede vescovile almeno dal 420. Durante la crisi del dominio bizantino in Italia, Sorrento acquistò autonomia come ducato, prima sotto la supremazia dei duchi di Napoli, poi con arconti e duchi propri, sempre in lotta con Amalfi, Salerno ed i Saraceni. La storia di Sorrento si confonde con quella delle altre città campane; prese parte alle leghe anti musulmane; combatté i Longobardi di Benevento; conobbe lotte familiari tra i nobili locali. Obbligato nel sec. IX da Guaimario principe di Salerno ad accettare come proprio duca il fratello, Guido, il Ducato di Sorrento riprese la propria autonomia dopo la morte di quest'ultimo per poi perderla definitivamente nel 1137, assorbito nel nuovo regno dei Normanni. Sorrento seguì da allora le sorti del regno, non senza ribellioni e conflitti, specie all'inizio dell'età aragonese. Nel 1558 fu presa e saccheggiata dai Turchi; nell'inverno del 1648 la città sostenne valorosamente l'assedio di Giovanni Grillo, generale del duca di Guisa. Nella piazza principale, Piazza Tasso è presente una statua raffigurante il titolare di essa, Torquato Tasso, poeta sorrentino celebre in tutto il mondo.
Il modo migliore per visitare la città di Sorrento è andarsene a spasso senza fretta tra le grandi vie dello shopping e il caratteristico centro storico tra i vicoletti pieni di negozietti tipici fermandosi ad assaggiare un bicchierino di limoncello di Sorrento e sedendosi a riposare su una panchina affacciata sul mare di Sorrento.
Ecco l'itinerario a piedi che suggeriamo:
Partite da Piazza Tasso, il cuore pulsante della città, percorrete il Corso Italia, la via dello shopping, fino a giungere alla fine del centro di Sorrento, vagabondate per il dedalo di vicoli del centro storico di Sorrento e fermatevi infine a riposare daventi allo spettacolare panorama che si gode dalla villa comunale di Sorrento. Se invece vi interessa scoprire la storia e la cultura di Sorrento ptroete visitare i musei di Sorrento e le chiese di Sorrento. Durante la vostra passeggiata a Sorrento potrete poi scegliere di rilassarvi gustandovi un ottimo caffè o un cocktail in uno dei tanti bar di Sorrento oppure fermarvi a pranzo o a cena in uno dei ottimi ristoranti di Sorrento. Se invece quello che cercate è una giornata di tutto relax allora fate rotta verso il mare e scegliete una delle tante spiagge di Sorrento dove godersi il sole e il mare in tutta tranquillità. Amate le escursioni nella natura? Sorrento vi offre alcuni dei sentieri più spettacolare del mondo come il Sentiero degli Dei e la Baia di Jeranto
Da Sorrento poi è facile con i mezzi pubblici spostarsi verso posti bellissimi come Capri e la Costiera Amalfitana. Insomma, qualunque sia il modo in cui intendiate vivere la vostra vacanza a Sorrento siamo sicuri che non rimarrete delusi...
Oltre al grazioso centro storico, a Sorrento possiamo ammirare:
-la Cattedrale dei santi Filippo e Giacomo, edificata nel XVI secolo e completamente restaurata nel corso del '700, che è ricca di opere d'arte e di suppellettili religiose di grande pregio;
-il Sedil Dominova, un dei palazzi storici più belli e importanti di Sorrento, che oggi ospitata alcune associazioni;
-la Basilica di sant'Antonino, di antica fondazione, che conserva al suo interno le venerate reliquie del santo patrono della città e pregevoli opere d'arte;
-il Museo Archeologico George Vallet, ospitato in un palazzo del XIX secolo circondato da un bel parco pubblico, espone numerosi reperti archeologici provenienti dalle terre del Golfo di Sorrento;
-il Museo Bottega della Tarsia Lignea, in cui è possibile ammirare bellissimi esempi di tarsie lignee e i metodi per realizzarle;
le numerose spiagge che sono tra le più frequentate della regione per la bellezza del mare e del panorama che vi si gode.
La storia del Sorrento Calcio
Il Sorrento Calcio fu fondato nel 1945 con la denominazione di S.S. Sorrento Calcio per iniziativa di un gruppo di ex atleti e dirigenti della prima squadra di calcio cittadina, il Nazario Sauro 1929, e degli animatori della sezione sorrentina del partito politico «L'uomo Qualunque», dove fu ubicata inizialmente la sede sociale. I primi venti di gloria vennero vissuti dalla S.S. Sorrento nella stagione 1946-47, in serie C, categoria alla quale fu ammesso per meriti acquisiti all'epoca del Nazario Sauro 1929. Nel 1949 la S.S. Sorrento Calcio fu iscritta al campionato di Promozione che disputò fino alla stagione 1967-68 in cui vinse il campionato e fu promossa in Serie D. Fu il primo dei una serie di successi ottenuti dal tandem dirigenziale formato dal Comandante Achille Lauro e dal dottor Andrea Torino. L'anno successivo il Sorrento fu protagonista di una stagione entusiasmante e, dopo essersi classificato al primo posto a pari merito con la Turris, meritò il salto in Serie C nello spareggio contro la squadra corallina disputato in gara unica al "Flaminio" di Roma il 2 giugno 1969.
Nella stagione 1970-71 il Sorrento si classificò al primo posto anche nel girone meridionale di serie C, e fu promosso in Serie B: il portiere Antonio Gridelli stabilì un favoloso record di imbattibilità con 1537 minuti senza prendere gol. L'allenatore era Giancarlo Vitali e, tra i giocatori, c'era un giovanissimo Beppe Bruscolotti, poi protagonista di una lunga carriera nel Napoli, durata 16 anni con 367 partite in serie A, fino a vincere anche il primo dei due scudetti (1986-1987) con l'arrivo di Diego Maradona. Il primo (e unico) campionato in Serie B non fu brillante perché la squadra rossonera arriverà penultima in classifica nonostante un girone di ritorno da ritmo promozione. L'obiettivo della salvezza non fu raggiunto anche perché, essendo lo stadio Italia di Sorrento inadeguato per la B, tutte le partite casalinghe furono giocate al "San Paolo" di Napoli. Il Sorrento, dopo la retrocessione dalla B, restò in serie C fino alla stagione 1977-1978, in cui fu declassato in Serie C2. Nel 1981-82 la prima stagione del dopo Lauro-Torino. Nel 1984-85 Il Sorrento, con una nuova dirigenza locale (guidata dai fratelli Antonino e Martino Pollio e Carlo Cuomo) che aveva preso il posto del tandem Lauro-Torino, meritò il secondo posto in classifica e fu promosso in C1. In seguito, il Sorrento attraversò un periodo buio: dapprima la ricaduta in C2 nel giugno 1987 e, dopo alcuni tentativi di risalita non andati a buon fine, la retrocessione nell' Interregionale maturata a tavolino nell'agosto 1989 per non aver perfezionato la fideiussione ai fini dell'iscrizione alla C2. In occasione delle ripartenza dall'Interregionale, s'affacciò tra i dirigenti Antonino Castellano, che dodici mesi dopo iniziò la lunga avventura da presidente (inizialmente con Carlo Cuomo) assolta con eccellenti risultati per 19 anni consecutivi, raccogliendo successi con la squadra titolare e con il settore giovanile. II rilancio dei colori rossoneri si ebbe nella stagione 1997-98, vincendo il girone B dell'Eccellenza campana davanti a Paganese e Palmese, oltre ad alzare la Coppa Italia Dilettanti–fase regionale Eccellenza-Promozione per la Campania nella palpitante finale unica di Caserta, giocata in notturna, in cui riuscì a prevalere sulla Viribus Unitis dopo tempi supplementari e rigori.
LO STADIO:
Stadio "Italia", via Califano 7, 80067, Sorrento (Na)
Capienza: 3.600 posti (1.200 tribuna laterale Nord,
1.500 tribuna laterale Sud, 900 tribuna Centrale)
Settore ospiti: 1.500 posti (tribuna laterale Sud)
Campo: in erba artificiale di ultima generazione, 105x60
La storia della città
La fondazione è tradizionalmente attribuita ai greci, ma Sorrento ebbe come primi abitanti stanziali i popoli italici, dagli Etruschi e poi, dal 420 a.C.,vi fu importante l'influsso degli Osci. In età romana è ricordata per aver partecipato all'insurrezione degli Italici (90 a.C.); vi fu quindi dedotta da Silla una colonia, a cui seguì più tardi uno stanziamento di veterani di Ottaviano. Fu poi municipio della tribù Menenia. Fu sede vescovile almeno dal 420. Durante la crisi del dominio bizantino in Italia, Sorrento acquistò autonomia come ducato, prima sotto la supremazia dei duchi di Napoli, poi con arconti e duchi propri, sempre in lotta con Amalfi, Salerno ed i Saraceni. La storia di Sorrento si confonde con quella delle altre città campane; prese parte alle leghe anti musulmane; combatté i Longobardi di Benevento; conobbe lotte familiari tra i nobili locali. Obbligato nel sec. IX da Guaimario principe di Salerno ad accettare come proprio duca il fratello, Guido, il Ducato di Sorrento riprese la propria autonomia dopo la morte di quest'ultimo per poi perderla definitivamente nel 1137, assorbito nel nuovo regno dei Normanni. Sorrento seguì da allora le sorti del regno, non senza ribellioni e conflitti, specie all'inizio dell'età aragonese. Nel 1558 fu presa e saccheggiata dai Turchi; nell'inverno del 1648 la città sostenne valorosamente l'assedio di Giovanni Grillo, generale del duca di Guisa. Nella piazza principale, Piazza Tasso è presente una statua raffigurante il titolare di essa, Torquato Tasso, poeta sorrentino celebre in tutto il mondo.
Il modo migliore per visitare la città di Sorrento è andarsene a spasso senza fretta tra le grandi vie dello shopping e il caratteristico centro storico tra i vicoletti pieni di negozietti tipici fermandosi ad assaggiare un bicchierino di limoncello di Sorrento e sedendosi a riposare su una panchina affacciata sul mare di Sorrento.
Ecco l'itinerario a piedi che suggeriamo:
Partite da Piazza Tasso, il cuore pulsante della città, percorrete il Corso Italia, la via dello shopping, fino a giungere alla fine del centro di Sorrento, vagabondate per il dedalo di vicoli del centro storico di Sorrento e fermatevi infine a riposare daventi allo spettacolare panorama che si gode dalla villa comunale di Sorrento. Se invece vi interessa scoprire la storia e la cultura di Sorrento ptroete visitare i musei di Sorrento e le chiese di Sorrento. Durante la vostra passeggiata a Sorrento potrete poi scegliere di rilassarvi gustandovi un ottimo caffè o un cocktail in uno dei tanti bar di Sorrento oppure fermarvi a pranzo o a cena in uno dei ottimi ristoranti di Sorrento. Se invece quello che cercate è una giornata di tutto relax allora fate rotta verso il mare e scegliete una delle tante spiagge di Sorrento dove godersi il sole e il mare in tutta tranquillità. Amate le escursioni nella natura? Sorrento vi offre alcuni dei sentieri più spettacolare del mondo come il Sentiero degli Dei e la Baia di Jeranto
Da Sorrento poi è facile con i mezzi pubblici spostarsi verso posti bellissimi come Capri e la Costiera Amalfitana. Insomma, qualunque sia il modo in cui intendiate vivere la vostra vacanza a Sorrento siamo sicuri che non rimarrete delusi...
Oltre al grazioso centro storico, a Sorrento possiamo ammirare:
-la Cattedrale dei santi Filippo e Giacomo, edificata nel XVI secolo e completamente restaurata nel corso del '700, che è ricca di opere d'arte e di suppellettili religiose di grande pregio;
-il Sedil Dominova, un dei palazzi storici più belli e importanti di Sorrento, che oggi ospitata alcune associazioni;
-la Basilica di sant'Antonino, di antica fondazione, che conserva al suo interno le venerate reliquie del santo patrono della città e pregevoli opere d'arte;
-il Museo Archeologico George Vallet, ospitato in un palazzo del XIX secolo circondato da un bel parco pubblico, espone numerosi reperti archeologici provenienti dalle terre del Golfo di Sorrento;
-il Museo Bottega della Tarsia Lignea, in cui è possibile ammirare bellissimi esempi di tarsie lignee e i metodi per realizzarle;
le numerose spiagge che sono tra le più frequentate della regione per la bellezza del mare e del panorama che vi si gode.
La storia del Sorrento Calcio
Il Sorrento Calcio fu fondato nel 1945 con la denominazione di S.S. Sorrento Calcio per iniziativa di un gruppo di ex atleti e dirigenti della prima squadra di calcio cittadina, il Nazario Sauro 1929, e degli animatori della sezione sorrentina del partito politico «L'uomo Qualunque», dove fu ubicata inizialmente la sede sociale. I primi venti di gloria vennero vissuti dalla S.S. Sorrento nella stagione 1946-47, in serie C, categoria alla quale fu ammesso per meriti acquisiti all'epoca del Nazario Sauro 1929. Nel 1949 la S.S. Sorrento Calcio fu iscritta al campionato di Promozione che disputò fino alla stagione 1967-68 in cui vinse il campionato e fu promossa in Serie D. Fu il primo dei una serie di successi ottenuti dal tandem dirigenziale formato dal Comandante Achille Lauro e dal dottor Andrea Torino. L'anno successivo il Sorrento fu protagonista di una stagione entusiasmante e, dopo essersi classificato al primo posto a pari merito con la Turris, meritò il salto in Serie C nello spareggio contro la squadra corallina disputato in gara unica al "Flaminio" di Roma il 2 giugno 1969.
Nella stagione 1970-71 il Sorrento si classificò al primo posto anche nel girone meridionale di serie C, e fu promosso in Serie B: il portiere Antonio Gridelli stabilì un favoloso record di imbattibilità con 1537 minuti senza prendere gol. L'allenatore era Giancarlo Vitali e, tra i giocatori, c'era un giovanissimo Beppe Bruscolotti, poi protagonista di una lunga carriera nel Napoli, durata 16 anni con 367 partite in serie A, fino a vincere anche il primo dei due scudetti (1986-1987) con l'arrivo di Diego Maradona. Il primo (e unico) campionato in Serie B non fu brillante perché la squadra rossonera arriverà penultima in classifica nonostante un girone di ritorno da ritmo promozione. L'obiettivo della salvezza non fu raggiunto anche perché, essendo lo stadio Italia di Sorrento inadeguato per la B, tutte le partite casalinghe furono giocate al "San Paolo" di Napoli. Il Sorrento, dopo la retrocessione dalla B, restò in serie C fino alla stagione 1977-1978, in cui fu declassato in Serie C2. Nel 1981-82 la prima stagione del dopo Lauro-Torino. Nel 1984-85 Il Sorrento, con una nuova dirigenza locale (guidata dai fratelli Antonino e Martino Pollio e Carlo Cuomo) che aveva preso il posto del tandem Lauro-Torino, meritò il secondo posto in classifica e fu promosso in C1. In seguito, il Sorrento attraversò un periodo buio: dapprima la ricaduta in C2 nel giugno 1987 e, dopo alcuni tentativi di risalita non andati a buon fine, la retrocessione nell' Interregionale maturata a tavolino nell'agosto 1989 per non aver perfezionato la fideiussione ai fini dell'iscrizione alla C2. In occasione delle ripartenza dall'Interregionale, s'affacciò tra i dirigenti Antonino Castellano, che dodici mesi dopo iniziò la lunga avventura da presidente (inizialmente con Carlo Cuomo) assolta con eccellenti risultati per 19 anni consecutivi, raccogliendo successi con la squadra titolare e con il settore giovanile. II rilancio dei colori rossoneri si ebbe nella stagione 1997-98, vincendo il girone B dell'Eccellenza campana davanti a Paganese e Palmese, oltre ad alzare la Coppa Italia Dilettanti–fase regionale Eccellenza-Promozione per la Campania nella palpitante finale unica di Caserta, giocata in notturna, in cui riuscì a prevalere sulla Viribus Unitis dopo tempi supplementari e rigori.
LO STADIO:
Stadio "Italia", via Califano 7, 80067, Sorrento (Na)
Capienza: 3.600 posti (1.200 tribuna laterale Nord,
1.500 tribuna laterale Sud, 900 tribuna Centrale)
Settore ospiti: 1.500 posti (tribuna laterale Sud)
Campo: in erba artificiale di ultima generazione, 105x60
Rubrica a cura di:
PINGUINO VIAGGI- BARLETTA
via Rizzitelli, 28
76121 Barletta -BT-
tel/fax 0883345282
filialebarletta@pinguinoviaggi.net
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