Coach Nugnes: «I Draghi Bat ripartiranno dal beach rugby»

Il nuovo tecnico analizza il momento del team biancorosso

venerdì 23 maggio 2014 17.00
A cura di Enrico Gorgoglione
Il campionato di rugby si è già concluso da qualche settimana, ma in casa Draghi Bat gli impegni non mancano mai, così come le notizie. Dopo aver salutato coach Leo Amoruso, la guida tecnica è passata a Francesco Nugnes, già giocatore e aiuto-tecnico del tecnico tranese. Il nuovo coach sta preparando i Draghi all'impegno del beach rugby. A partire dal 1 giugno, infatti, i biancorossi scenderanno in campo sulle spiagge della Puglia. Ci sarà anche una tappa barlettana, prevista per l'8 giugno. Ai nostri microfoni, coach Nugnes analizza il momento del team biancorosso:

Coach Nugnes, per lei questa è la sua prima esperienza in casa Draghi, anche se fa parte della "famiglia" da tempo. Ha ereditato una posizione importante da Leo Amoruso. Partiamo dalle emozioni di questo suo "compito".
«Faccio parte della famiglia dei Draghi praticamente dagli inizi, prima come giocatore, poi come assistente-allenatore di Leo Amoruso. Adesso è arrivato il mio momento alla guida della prima squadra dei Draghi. Innanzitutto ringrazio chi mi ha preceduto e gli faccio i complimenti per tutto il lavoro svolto dopo averli già fatti pubblicamente davanti alla squadra. La società mi ha contattato già per i primi dell'anno, per comunicarmi che avevano individuato in me il successore di Leo. Io ho accettato, senza pensarci due volte. Il rugby funziona così: si gioca per passione, cercando di dare il massimo dentro e fuori dal campo. Se posso dare il mio contributo alla squadra, che ben venga».

Secondo lei, cosa è mancato quest'anno per arrivare agli obiettivi prefissati? È solo colpa degli infortuni?
«Penso che sia stato un caso fisiologico. Il gruppo, a parte qualche valido innesto, è lo stesso da qualche anno. Gli infortuni comunque sono stati determinanti: abbiamo perso giocatori in ruoli fondamentali. Si sono infortunati contemporaneamente il mediano di mischia e il mediano d'apertura, che sono i registi della squadra e determinano i tempi di gioco. Inserire nuovi uomini in questi ruoli è difficile, è necessario un po' di tempo per provare».

Da dove si riparte? Quali sono i punti fermi da cui ripartire l'anno prossimo?
«Partiamo dallo zoccolo duro che è rimasto. Spero che il cambio alla guida della squadra possa essere da stimolo verso i giocatori per tirar fuori nuovamente la voglia di lottare su ogni pallone, di conquistare un centimetro alla volta fino ad arrivare alla meta. Spero di tirar fuori questo spirito di sacrificio che contraddistingue il nostro sport».

Il futuro prossimo riguarda l'esperienza del beach rugby. Un modo per far conoscere il rugby anche in spiaggia, magari anche a tanti "curiosi" assiepati sotto gli ombrelloni.
«Quest'anno riportiamo il beach rugby a Barletta. La tappa si svolgerà l'8 giugno presso il Lido Mennea. Il beach rugby è diverso dal rugby classico: si gioca in cinque sulla sabbia, ed è molto più veloce. È divertente guardarlo: invito tutti coloro che sono incuriositi ad assistere alle nostre partite, ma anche a cimentarsi con la disciplina. Provare non costa nulla. L'obiettivo di questa competizione resta quello di divertirci e di fare il meglio possibile, che per noi significherebbe raggiungere le finali. Il torneo comincia l'1 giugno, proveremo a difenderci contro squadre di tutto rispetto».