Cestistica Barletta, la parola al neo acquisto Marco Sisto

«Con il lavoro e il sacrificio possiamo toglierci delle soddisfazioni»

venerdì 14 settembre 2012
A cura di Enrico Gorgoglione
Fervono i preparativi in casa Cestistica Barletta in vista dell'esordio ufficiale nel campionato nazionale di serie C. I biancorossi, che nella scorsa stagione hanno conquistato e meritato sul campo la promozione, tra meno di un mese disputeranno il loro primo match contro il Salerno. Seppure la squadra sia stata rinnovata dopo l'addio di Faletto e il cambio di ruolo di Giuseppe "Poldo" Auricchio, che indosserà la duplice veste di team manager e all'occorrenza di giocatore, lo spirito della squadra e la voglia di stupire sono sempre intatti. A parlare poco prima di una delle tante intense sedute settimanale a cui coach Degni sottopone i propri ragazzi è Marco Sisto, aitante cestista proveniente dal Marsala che a Barletta raccoglierà l'eredità di un grandissimo interprete, Hernan Faletto. Per Sisto, 30enne nato a Termoli, lo scorso campionato sono arrivati tanti punti (15,97 la media), bagaglio sicuramente importante per completare la rosa a disposizione di coach Degni. L'ala-pivot, uno dei due acquisti della Cestistica per la stagione 2012-2013, racconta in esclusiva per i lettori di Barlettalife del momento dei biancorossi e di cosa c'è da aspettarsi da un campionato comunque ricco di insidie.

Marco Sisto, sei uno degli ultimi acquisti della Cestistica Barletta. Con che entusiasmo ti affacci a questa nuova avventura?
Mi affaccio a questa nuova avventura con l'entusiasmo giusto. Per me è un piacere e un onore ritornare a giocare in Puglia dove ho disputato gran parte della mia carriera, e sono contento di farlo in questo progetto, in questo gruppo fatto di brave persone.

Conoscevi qualcuno dell'attuale gruppo?
Si, certo, conoscevo il coach Gino Degni, il figlio Nicola, Alessandro Chiandetti e anche Edoardo Donno.

Ti hanno aiutato nell'ambientamento, che presumo non sarà stato difficile…
No, assolutamente, sono stato subito accolto a braccia aperte da tutti. Sicuramente contraccambierò per quanto mi stanno dando.

L'anno scorso 15,97 punti di media in campionato. A Barletta raccogli l'eredita di Hernan Faletto che qui è davvero "pesante"?
Si, si, qui a Barletta tutti ne parlano bene. Hernan sicuramente ha fatto benissimo, e spero di non farlo rimpiangere, anche se la C1 non è la C2. È un campionato totalmente diverso.

Tu che sei esperto della categoria, che campionato vi aspetta?
Questo è un campionato dove noi dobbiamo essere gli artefici del nostro destino. Sicuramente ci sono molte squadre sulla carta "migliori" di noi. Però con il lavoro, il sacrificio e il gruppo possiamo sicuramente sopperire a quel gradino che ci vede al di sotto delle altre.

Partirete subito con uno scontro abbastanza importante, contro il Salerno. Come vi state preparando a questa sfida che apre questa stagione e che i vostri tifosi stanno attendendo da tanto tempo?
Ci stiamo preparando al meglio. Bisogna contare che fino a pochi giorni fa c'erano giocatori e squadre che non avevano ancora cominciato la preparazione, noi abbiamo cominciato il ritiro da quasi un mese. Questo a testimonianza del fatto che la società ha voglia di ben figurare. Il gruppo si sta impegnando a fondo per raggiungere i risultati che ci stiamo prefiggendo.

La componente che l'anno scorso ha dato una marcia in più è stato il pubblico. Quest'anno cambierete casa, giocando al "PalaBorgia". Credi che il pubblico possa essere ancora protagonista, il sesto uomo in campo?
Sicuramente, il pubblico da sempre una marcia in più, anche se il PalaBorgia è di gran lunga più grande e il tifo si sentirà di meno. Anche per i ragazzi abituati a giocare al "PalaMarchiselli", nel campo più grande ci saranno meno punti di riferimento. Però questo alla lunga sarà solamente un altro vantaggio.

Tu che hai già giocato su grandi palcoscenici e dovrai guidare la squadra essendo uno dei più "anziani" pur avendo solo 30 anni, come vivi questo compito da trascinatore?
Innanzitutto, quando sono stato chiamato da Gino e dal presidente, mi è stato subito detto che dovevo fare da leader a questo gruppo. Io penso che il leader non si deve autoproclamare, ma sono gli stessi compagni di squadra che lo devono seguire, senza imporsi, ma provando sempre a tirare da ognuno dei ragazzi il massimo delle loro potenzialità.

Passando a domande un po' più personali, da poco sei qui a Barletta. Come hai trovato la città?
Barletta è una bellissima città. Io sinceramente non la conoscevo, anche se ho giocato nelle vicinanze per parecchio tempo (a Trani, Ruvo e Bisceglie ndr). A Barletta non c'ero mai venuto. Mi sono ricreduto, perché sia architettonicamente che come popolazione non ha nulla da invidiare a Trani.

I presupposti ci sono tutti, il gruppo è carico, compresi i nuovi acquisti….manca poco meno di un mese, poi si accenderanno i riflettori su questa nuova avventura, sulla prima palla a due della stagione. La palla a spicchi non può aspettare…