Castagnini e Cari, le "ombre del passato" sugli spalti del "Lungobisenzio"...
L'ex ds e allenatore del Barletta oggi a Prato: solo una coincidenza?
domenica 2 dicembre 2012
22.30
"A volte si rivedono"... e chissà che non siano solo presenze fortuite. Questo pomeriggio, tra i 586 (!) spettatori presenti al "Lungobisenzio" di Prato, laddove il Barletta ha rimediato l'ottavo ko stagionale in 12 turni del campionato di Prima Divisione Lega Pro, per effetto del centro di Disabato al 31', tornando in ultima posizione con la Carrarese complice il pareggio degli stessi toscani, c'erano anche due "vecchie conoscenze" del sodalizio di via Vittorio Veneto: Renzo Castagnini e Marco Cari, rispettivamente ex-direttore sportivo ed ex-allenatore del Barletta Calcio, figure che evocano ricordi agrodolci al pubblico biancorosso.
Castagnini, che molti ricordavano ancora a Barletta per il gol-promozione segnato al Catanzaro quando giocava con la maglia biancorossa nella stagione 1986-1987, era tornato all'ombra di Eraclio nelle vesti di Direttore Sportivo era stato ufficializzato solo a maggio, al termine della stagione sportiva 2010/2011. Alcuni acquisti poco oculati e scarsamente ripagati sul terreno di gioco (vedi Di Gennaro, Angeletti, Di Cecco), uniti alla sua opposizione alla permanenza in maglia biancorossa di alcuni capisaldi della squadra che nella seconda parte della stagione precedente avevano tante soddisfazioni, come Galeoto, Ischia, Lucioni, Rajcic e Innocenti, avevano presto reso difficile la maturazione dell'amore tra il popolo biancorosso e Castagnini, il cui addio con il sodalizio biancorosso maturò a dicembre 2011.
Marco Cari è stato invece seduto sulla panchina del Barletta Calcio da febbraio 2011 a febbraio 2012: l'anno scorso i due scialbi pareggi contro Virtus Lanciano e Latina, uniti agli allunghi di Siracusa e Trapani, avevano chiuso i giochi sigillando il "matrimonio" Cari-Barletta Calcio con la parola "esonero". La piazza non ha però scordato quanto di buono fatto da Cari in biancorosso, dove nella stagione 2010/2011 aveva conquistato una salvezza sulla quale a inizio febbraio, quando rilevò l'organico con i biancorossi ultimi, in pochi avrebbero scommesso mezzo centesimo.
Già in passato l'allenatore di Ciampino era stato "avvistato" a Barletta, dove evidentemente ha lasciato tanti legami di amicizia vivi; la partita vista ieri in tribuna con Castagnini dapprima dilegua le "ruggini" che sembravano esserci tra i due in sede di mercato a Barletta, idea che già in una recente intervista rilasciata al nostro portale, l'allenatore di Ciampino aveva smentito, spiegando che i rapporti con Tatò e Castagnini erano stati "ottimi, al di là dell'aspetto lavorativo: sono stati ottimi rapporti personali, che ricordo ancora con piacere". Altri indizi: la certezza che per Cari quello di Barletta "è un ambiente al quale sono ancora legato e affezionato" (ipse dixit), e il fatto che nella trattativa tra i Di Cosola- oggi papabili acquirenti del club di via Veneto- e l'Andria poi naufragata lo scorso mese, si fosse fatto il nome dei due ex-Barletta per il team biancazzurro, portano a fantasticare sul fatto che che la presenza del duo Cari-Castagnini oggi sugli spalti toscani potrebbe essere stata qualcosa in più di una semplice coincidenza...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Castagnini, che molti ricordavano ancora a Barletta per il gol-promozione segnato al Catanzaro quando giocava con la maglia biancorossa nella stagione 1986-1987, era tornato all'ombra di Eraclio nelle vesti di Direttore Sportivo era stato ufficializzato solo a maggio, al termine della stagione sportiva 2010/2011. Alcuni acquisti poco oculati e scarsamente ripagati sul terreno di gioco (vedi Di Gennaro, Angeletti, Di Cecco), uniti alla sua opposizione alla permanenza in maglia biancorossa di alcuni capisaldi della squadra che nella seconda parte della stagione precedente avevano tante soddisfazioni, come Galeoto, Ischia, Lucioni, Rajcic e Innocenti, avevano presto reso difficile la maturazione dell'amore tra il popolo biancorosso e Castagnini, il cui addio con il sodalizio biancorosso maturò a dicembre 2011.
Marco Cari è stato invece seduto sulla panchina del Barletta Calcio da febbraio 2011 a febbraio 2012: l'anno scorso i due scialbi pareggi contro Virtus Lanciano e Latina, uniti agli allunghi di Siracusa e Trapani, avevano chiuso i giochi sigillando il "matrimonio" Cari-Barletta Calcio con la parola "esonero". La piazza non ha però scordato quanto di buono fatto da Cari in biancorosso, dove nella stagione 2010/2011 aveva conquistato una salvezza sulla quale a inizio febbraio, quando rilevò l'organico con i biancorossi ultimi, in pochi avrebbero scommesso mezzo centesimo.
Già in passato l'allenatore di Ciampino era stato "avvistato" a Barletta, dove evidentemente ha lasciato tanti legami di amicizia vivi; la partita vista ieri in tribuna con Castagnini dapprima dilegua le "ruggini" che sembravano esserci tra i due in sede di mercato a Barletta, idea che già in una recente intervista rilasciata al nostro portale, l'allenatore di Ciampino aveva smentito, spiegando che i rapporti con Tatò e Castagnini erano stati "ottimi, al di là dell'aspetto lavorativo: sono stati ottimi rapporti personali, che ricordo ancora con piacere". Altri indizi: la certezza che per Cari quello di Barletta "è un ambiente al quale sono ancora legato e affezionato" (ipse dixit), e il fatto che nella trattativa tra i Di Cosola- oggi papabili acquirenti del club di via Veneto- e l'Andria poi naufragata lo scorso mese, si fosse fatto il nome dei due ex-Barletta per il team biancazzurro, portano a fantasticare sul fatto che che la presenza del duo Cari-Castagnini oggi sugli spalti toscani potrebbe essere stata qualcosa in più di una semplice coincidenza...
(Twitter: @GuerraLuca88)