Caos Barletta, il day after tra interrogativi ed amarezza

Le reazioni del popolo biancorosso, tradito e con il pensiero già rivolto al futuro

giovedì 21 maggio 2015 0.15
A cura di Adriano Antonucci
"Avete rovinato tutto, vi abbiamo amato, sostenuto e sospinto. Ci avete fatto sognare, ci avete regalato grandi gioie, ed allora perchè lo avete fatto? Cosa abbiamo fatto per meritarci questo?" È racchiuso in queste parole rivolte ai calciatori lo stato d'animo del popolo biancorosso nel day-after, nel primo giorno successivo all'esplosione del caos scommesse che per la prima volta in oltre 90 anni di storia del ha travolto il Barletta calcio.

L'ormai spaesato tifoso del Barletta si è ritrovato di colpo a svestire i panni del commercialista o del ragioniere indossati nell'intento di trovare la quadra ai conti in modo tale da sperare ancora di prender parte alla prossima Lega Pro, ed a vestire quelli dell'avvocato e del giurista nell'intento di capire che fine potrebbe fare una società che vede per una vicenda di calcioscommesse tratto in arresto il proprio allenatore e tra gli indagati il proprio presidente (che però rilasciando un'intervista al quotidiano genovese Secolo XIX ha tenuto a sottolineare la propria estraneità a tutto quanto sta accadendo) e il proprio direttore sportivo. Il destino del sodalizio di via Vittorio Veneto appare in questo momento ancora indecifrabile ma una cosa è praticamente certa, al 99,9% il Barletta calcio non potrà prender parte alla prossima Lega Pro.

Assodato e certificato dall'arresto e dai testi delle prime intercettazioni rese note il ruolo primario nelle vicende riguardanti le combine delle gare dei biancorossi contro Catanzaro, Aversa Normanna e Vigor Lamezia (le prime due non riuscite) di quel mister Corda il cui arrivo era stato osteggiato, verrebbe da dire ora a giusta ragione, da una parte della tifoseria organizzata, restano sullo sfondo le posizioni dei calciatori.

Come già accennato, proprio nei confronti della squadra vi è il maggiore risentimento da parte dei tifosi. Il rapporto tra il popolo biancorosso ed i calciatori si era cementificato durante la stagione vuoi per i risultati positivi vuoi per le vicissitudini dovute alle inadempienze dell'uomo venuto da Genova. Ed allora, nonostante non siano ancora emersi nomi di giocatori coinvolti il tifoso innamorato sta vivendo come un grande tradimento l'implicazione in questa orrenda vicenda di coloro che era arrivato anche a reputare "eroi". A questo punto verrebbe da chiedersi, qual è stata la reazione dei calciatori a tutto ciò? L'unico a parlare è stato capitan Radi, il quale ha seccamente smentito qualsiasi tipo di sua implicazione rivendicando la massima correttezza sua e del gruppo. Tramite social network si è invece espresso l'attaccante senegalese Ameth Fall, uno dei beniamini della curva. Un post nel quale il bomber biancorosso si dichiarava non stupito per quando stesse accadendo parlando testualmente di "verità che viene a galla" ha suscitato reazioni diametralmente opposte tra chi ha accusato Fall di aver taciuto ed omesso di denunciare gli eventuali illeciti e chi invece ha riconosciuto al senegalese onestà e impegno massimo per la maglia biancorossa.

Ed allora tra accuse, rimpalli di responsabilità su ciò che si poteva fare per evitare tutto questo ed invece non si è fatto e tra promesse ed auspici di un futuro migliore pur con la consapevolezza che risalire sarà durissima si è esaurito questo day-after biancorosso. L'impressione è però che molto ancora dovrà accadere, molto ancora dovrà emergere prima che si possa davvero ricominciare e ci si possa mettere definitivamente alle spalle la pagina più nera della storia del Barletta calcio.