Calcio, Zeman torna sulla bagarre di Foggia-Gela

Il tecnico boemo: "L'arbitro ci aveva chiesto di far segnare il Gela"

giovedì 3 marzo 2011 14.45
A cura di Luca Guerra
A due giorni dalle sanzioni decise dal Giudice Sportivo in merito alle partite disputate nel weekend nel campionato di Prima Divisione, girone B, con le squalifiche di Candrina del Foggia per tre turni e D'Anna del Gela per due partite, il tecnico dei rossoneri Zdenek Zeman è tornato sulla bagarre accaduta sul prato dello "Zaccheria" nel finale di Foggia-Gela, terminata 2-2 con il pareggio finale realizzato dai Satanelli con Sau, su un'azione scaturita dalla mancata restituzione del pallone ai siciliani, che avevano spedito la sfera in fallo laterale per permettere i soccorsi al foggiano Salomon. Dopo il gol è arrivata la veemente reazione dei calciatori siciliani, con una "caccia all'uomo" nei confronti del calciatore rossonero Agodirin, dalla quale è nata una maxi-rissa che ha coinvolto tutti i calciatori in campo. Ecco le parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport dall'artefice di "Zemanlandia" vent'anni or sono: "L'unica cosa che mi duole, che anche l'arbitro ha chiesto ai miei giocatori di far segnare il Gela, credo che gli sia sfuggita la situazione di mano. Il secondo tempo si è giocato solo per pochi minuti e non per colpa della mia squadra. Il gol è regolare, la rissa successiva no."

A chi lo accusa di antisportività, l'allenatore nato a Praga 64 anni fa replica: "Noi non abbiamo rubato niente, il regolamento in merito parla chiaro, non dobbiamo sentirci colpevoli. La squalifica di Candrina per tre giornate e quella di D'Anna solo due, non mi convince. Noi non abbiamo rubato niente, il regolamento in merito parla chiaro, non dobbiamo sentirci colpevoli. La squalifica di Candrina per tre giornate e quella di D'Anna solo due, non mi convince".

Per dovere di cronaca, ricordiamo che oltre alle squalifiche di Candrina per 3 turni e di D'Anna per due giornate, il Giudice Sportivo ha rimesso gli atti relativi all'incontro, e in particolare alla fase finale che tanto assomigliava ad una corrida spagnola, alla Procura Federale allo scopo di accertare ulteriori responsabilità a carico dei tesserati.