Calcio, il Barletta torna da Perugia con un successo al "bacio"
I biancorossi ritrovano un'anima, ultimo posto abbandonato
lunedì 14 gennaio 2013
0.36
A Perugia si suona la "nona"
A Perugia e contro il Perugia, il Barletta non aveva mai conquistato un sorriso in 8 precedenti nella sua storia. Nel suo campionato, in 16 incontri, solo una volta i biancorossi avevano conquistato i tre punti. In 10 partite con i biancorossi, Fabio Meduri non era mai andato a segno. Tanti "mai", tutti smentiti in un solo colpo. Ieri pomeriggio, al "Renato Curi", Burzigotti e compagni hanno superato per 1-0 il Perugia: un successo arrivato a 10 minuti dal termine, dopo un match ordinato, giocato con maturità. Uno schiaffo alle critiche, sin qui giustificate dai deficitari risultati, uno schiaffo ai rinforzi che tardano ad arrivare dal mercato per il poco appeal che la situazione di classifica del Barletta ha al giorno d'oggi, uno schiaffo morale a chi parlava di pronostico scontato. L'ultimo posto, dopo tante giornate vissute guardando tutti dal basso verso l'alto, è ora della Carrarese: che la risalita biancorossa abbia avuto definitivamente il via?
Novelli, la "prima volta" non si scorda mai
Il 13 porta bene. Lo crede anche mister Raffaele Novelli: ieri a Perugia, alla tredicesima panchina in biancorosso, l'allenatore salernitano ha trovato quel primo successo, già accarezzato in più occasioni, vedi il 2-2 pre-natalizio contro il Benevento. Una prima volta indimenticabile, attesa, dall'uomo più "chiacchierato" della settimana presso il sodalizio di via Veneto: si era parlato di sue possibili dimissioni in caso di mancato risultato a Perugia e mancato arrivo degli attesi rinforzi, si era scritto di uno spogliatoio diviso dopo il suo ritorno. Come sempre e come detto in precedenza, il responso è quello del campo: e questa volta è andato a favore di mister Novelli, ieri abile stratega nell'inaridire le fonti di gioco umbre e strutturare una squadra abile nelle ripartenze.
Più forti dell'emergenza
A Perugia il Barletta si era presentato senza 10 uomini: gli squalificati Dezi e Mazzarani, gli infortunati Menegaz e Dall'Oglio, oltre a Vacca, Ferreira, Castellani, Petterini, Angeletti e Simoncelli, a casa (tranne Ferreira, ancora in Brasile) per scelta tecnica, probabilmente prossimi a un addio. Nel riscaldamento anche Fabrizio Di Bella, atteso al rientro dopo oltre un mese di assenza, ha dato forfait, accrescendo a 11 gli indisponibili e portando a 3 il numero dei "Berretti" in panchina. Numeri che conferiscono ulteriormente il senso dell'impresa della squadra, abile anche con calciatori fuori ruolo (vedi Romeo terzino sinistro) ma finalmente compatta e solida.
Difesa solida dopo tre mesi "formato-gruviera"
26 reti al passivo in 16 incontri, rete bucata sempre nelle ultime nove partite. Con questi numeri il Barletta era arrivato a Perugia: dati che lasciavano presagire poco di buono per i cuori biancorossi. Invece il campo, come spesso capita nel calcio, ha smentito l'aritmetica. Il Barletta ha rinserrato le fila difensive, proponendo un 4-5-1 abile nel chiudere gli esterni, dove gli umbri Politano e Moscati raramente hanno potuto proporre palloni insidiosi per bomber Ciofani, trovare la superiorità numerica a metà campo e offendere sulle fasce con Carretta e Molina, nuovamente ampiamente al di sopra della sufficienza.
Meduri: la mossa decisiva
4-5-1 e non 4-2-3-1, come successo sette giorni prima contro il Benevento. E' vero che i numeri sul rettangolo verde sono relativi e conta l'interpretazione, ma la posizione di Fabio Meduri è risultata determinante ieri. Il centrocampista calabrese, che sin qui non aveva reso secondo le attese all'ombra di Eraclio, è stato proposto da Novelli più avanti di qualche metro: restituita la regia ad Allegretti, l'ex Foggia è stato mandato sulle tracce di Esposito, regista basso umbro, offrendo un pressing a tutto campo sull'avversario e continui inserimenti che hanno sfiancato la mediana di Camplone. Il gol della vittoria, poi è un cioccolatino da scartare, una perla da vedere e rivedere. Sbuca alle spalle di Esposito, non perde in freddezza e si inventa una semi-rovesciata che beffa Koprivec. Anche lui la prima volta non la scorderà mai.
Quell'abbraccio che sa di ripartenza
Quella che è seguita al centro di Meduri è la fotonotizia del giorno in casa biancorossa. Tutta la panchina a scattare in piedi verso l'autore del gol, verso Carretta e Molina che l'avevano propiziato, verso chi stava contribuendo allo storico risultato. Ma, soprattutto, tutti di corsa verso mister Raffaele Novelli: un abbraccio intenso, quello riservato dai suoi calciatori all'allenatore salernitano. Quasi a dirgli, "noi ci crediamo". Da quest'unità deve ripartire il Barletta: il tempo delle attese è finito, vada in campo solo chi tiene alla maglia, chi non se la sente- mantra ribadito già in passato da Tatò, Martino e Novelli- può restare tranquillamente fuori. Stiamo uniti e ripartiamo: con dedica per i 30 indomiti tifosi biancorossi che hanno sfidato vento e pioggia sugli spalti del "Curi".
Calendario ostico, serve la stessa determinazione
Il calendario non dà certo una mano per confidare nel filotto, domenica prossima al "Puttilli" arriverà il Pisa, quarta forza del campionato con 27 punti, poi dopo la sosta si andrà a Nocera Inferiore, poi a Barletta sarà tempo dell'Avellino, infine si andrà a Latina. Un mese da cuori forti, un mese che definirà la griglia entro la quale i biancorossi potranno avvicinare la salvezza, con o senza playout. Nel mezzo vi sarà il mercato, in entrata e in uscita, che rifinirà la rosa. "Dobbiamo creare difficoltà non più a noi stessi ma agli altri" ha detto Novelli ieri nel post-partita. Se la determinazione vista al "Curi" , il senso di squadra maturato in Umbria, non verranno più meno, in casa biancorossa pensare alla salvezza non sarà più una follia, ma la rincorsa è appena iniziata. Da Perugia, finalmente, è tornato un Barletta al bacio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
A Perugia e contro il Perugia, il Barletta non aveva mai conquistato un sorriso in 8 precedenti nella sua storia. Nel suo campionato, in 16 incontri, solo una volta i biancorossi avevano conquistato i tre punti. In 10 partite con i biancorossi, Fabio Meduri non era mai andato a segno. Tanti "mai", tutti smentiti in un solo colpo. Ieri pomeriggio, al "Renato Curi", Burzigotti e compagni hanno superato per 1-0 il Perugia: un successo arrivato a 10 minuti dal termine, dopo un match ordinato, giocato con maturità. Uno schiaffo alle critiche, sin qui giustificate dai deficitari risultati, uno schiaffo ai rinforzi che tardano ad arrivare dal mercato per il poco appeal che la situazione di classifica del Barletta ha al giorno d'oggi, uno schiaffo morale a chi parlava di pronostico scontato. L'ultimo posto, dopo tante giornate vissute guardando tutti dal basso verso l'alto, è ora della Carrarese: che la risalita biancorossa abbia avuto definitivamente il via?
Novelli, la "prima volta" non si scorda mai
Il 13 porta bene. Lo crede anche mister Raffaele Novelli: ieri a Perugia, alla tredicesima panchina in biancorosso, l'allenatore salernitano ha trovato quel primo successo, già accarezzato in più occasioni, vedi il 2-2 pre-natalizio contro il Benevento. Una prima volta indimenticabile, attesa, dall'uomo più "chiacchierato" della settimana presso il sodalizio di via Veneto: si era parlato di sue possibili dimissioni in caso di mancato risultato a Perugia e mancato arrivo degli attesi rinforzi, si era scritto di uno spogliatoio diviso dopo il suo ritorno. Come sempre e come detto in precedenza, il responso è quello del campo: e questa volta è andato a favore di mister Novelli, ieri abile stratega nell'inaridire le fonti di gioco umbre e strutturare una squadra abile nelle ripartenze.
Più forti dell'emergenza
A Perugia il Barletta si era presentato senza 10 uomini: gli squalificati Dezi e Mazzarani, gli infortunati Menegaz e Dall'Oglio, oltre a Vacca, Ferreira, Castellani, Petterini, Angeletti e Simoncelli, a casa (tranne Ferreira, ancora in Brasile) per scelta tecnica, probabilmente prossimi a un addio. Nel riscaldamento anche Fabrizio Di Bella, atteso al rientro dopo oltre un mese di assenza, ha dato forfait, accrescendo a 11 gli indisponibili e portando a 3 il numero dei "Berretti" in panchina. Numeri che conferiscono ulteriormente il senso dell'impresa della squadra, abile anche con calciatori fuori ruolo (vedi Romeo terzino sinistro) ma finalmente compatta e solida.
Difesa solida dopo tre mesi "formato-gruviera"
26 reti al passivo in 16 incontri, rete bucata sempre nelle ultime nove partite. Con questi numeri il Barletta era arrivato a Perugia: dati che lasciavano presagire poco di buono per i cuori biancorossi. Invece il campo, come spesso capita nel calcio, ha smentito l'aritmetica. Il Barletta ha rinserrato le fila difensive, proponendo un 4-5-1 abile nel chiudere gli esterni, dove gli umbri Politano e Moscati raramente hanno potuto proporre palloni insidiosi per bomber Ciofani, trovare la superiorità numerica a metà campo e offendere sulle fasce con Carretta e Molina, nuovamente ampiamente al di sopra della sufficienza.
Meduri: la mossa decisiva
4-5-1 e non 4-2-3-1, come successo sette giorni prima contro il Benevento. E' vero che i numeri sul rettangolo verde sono relativi e conta l'interpretazione, ma la posizione di Fabio Meduri è risultata determinante ieri. Il centrocampista calabrese, che sin qui non aveva reso secondo le attese all'ombra di Eraclio, è stato proposto da Novelli più avanti di qualche metro: restituita la regia ad Allegretti, l'ex Foggia è stato mandato sulle tracce di Esposito, regista basso umbro, offrendo un pressing a tutto campo sull'avversario e continui inserimenti che hanno sfiancato la mediana di Camplone. Il gol della vittoria, poi è un cioccolatino da scartare, una perla da vedere e rivedere. Sbuca alle spalle di Esposito, non perde in freddezza e si inventa una semi-rovesciata che beffa Koprivec. Anche lui la prima volta non la scorderà mai.
Quell'abbraccio che sa di ripartenza
Quella che è seguita al centro di Meduri è la fotonotizia del giorno in casa biancorossa. Tutta la panchina a scattare in piedi verso l'autore del gol, verso Carretta e Molina che l'avevano propiziato, verso chi stava contribuendo allo storico risultato. Ma, soprattutto, tutti di corsa verso mister Raffaele Novelli: un abbraccio intenso, quello riservato dai suoi calciatori all'allenatore salernitano. Quasi a dirgli, "noi ci crediamo". Da quest'unità deve ripartire il Barletta: il tempo delle attese è finito, vada in campo solo chi tiene alla maglia, chi non se la sente- mantra ribadito già in passato da Tatò, Martino e Novelli- può restare tranquillamente fuori. Stiamo uniti e ripartiamo: con dedica per i 30 indomiti tifosi biancorossi che hanno sfidato vento e pioggia sugli spalti del "Curi".
Calendario ostico, serve la stessa determinazione
Il calendario non dà certo una mano per confidare nel filotto, domenica prossima al "Puttilli" arriverà il Pisa, quarta forza del campionato con 27 punti, poi dopo la sosta si andrà a Nocera Inferiore, poi a Barletta sarà tempo dell'Avellino, infine si andrà a Latina. Un mese da cuori forti, un mese che definirà la griglia entro la quale i biancorossi potranno avvicinare la salvezza, con o senza playout. Nel mezzo vi sarà il mercato, in entrata e in uscita, che rifinirà la rosa. "Dobbiamo creare difficoltà non più a noi stessi ma agli altri" ha detto Novelli ieri nel post-partita. Se la determinazione vista al "Curi" , il senso di squadra maturato in Umbria, non verranno più meno, in casa biancorossa pensare alla salvezza non sarà più una follia, ma la rincorsa è appena iniziata. Da Perugia, finalmente, è tornato un Barletta al bacio.
(Twitter: @GuerraLuca88)