Calcio, a Barletta è tempo di annunci...o ognuno resta al suo posto?
Ieri giornata di incontri in società, oggi si decide il futuro di Pavone e Stringara
martedì 11 dicembre 2012
11.34
Chi si attendeva- e non erano pochi- annunci importanti nella giornata di ieri per quanto concerne lo staff tecnico del Barletta Calcio è rimasto parzialmente deluso. Alle dichiarazioni di Pavone nel post-partita di Barletta-Carrarese 2-2, quando il direttore sportivo biancorosso aveva annunciato la propria intenzione di rassegnare le dimissioni, non hanno fatto seguito comunicati ufficiali del sodalizio di via Veneto, ma qualcosa nelle ultime 24 ore si è comunque mosso. Nel tardo pomeriggio di ieri Pavone e il presidente Roberto Tatò hanno avuto un lungo e intenso colloquio nelle stanze dei bottoni: "fumata bianca" verso la separazione o tentativo di riconciliazione "last-minute", in un ballo a tre che coinvolgerebbe anche l'allenatore Paolo Stringara, anch'egli appartenente alla "scuderia" del ds biancorosso. La sensazione è che la "verità" sulla stagione biancorossa si avrà entro 24 ore: avanti così, almeno per un'altra settimana, o revisione da cima a fondo dello staff tecnico, questi i percorsi ipotizzabili. Oggi pomeriggio la squadra riprenderà i lavori sul prato del "Puttilli" e potrebbe essere tempo di un nuovo incontro tra tifoseria e dirigenza, ma le ombre societarie rischiano di sovrastare il lavoro sul campo. Focalizziamo nel dettaglio le posizioni del "triumvirato" Tatò-Pavone-Stringara in questo momento, nel quale il bilancio della stagione biancorossa è definibile con una sola parola: fallimentare.
Peppino Pavone in stand-by
Il progetto imbastito dal ds biancorosso non è riuscito. Lo dicono la classifica, l'avvicendamento fra allenatori e soprattutto il clima creatosi intorno alla squadra biancorossa. La politica dello "state tranquilli, che questa squadra esploderà" (ipse dixit) non ha pagato, e i dati sono davanti a tutti: 7 punti in 13 partite, tanti "under" che stanno pagando sin troppo lo scotto della categoria e soprattutto la sensazione che per il ds biancorosso fosse arrivato il momento di fare "mea culpa". Nessuno gli disconosce il complesso compito avuto in partenza, quello di costruire una squadra in clima di spending review, ma certo non sono mancati gli errori. Era stata invocata a lungo in pubblico la capacità di fare marcia indietro davanti a delle scelte sbagliate, sinonimo di intelligenza, a fronte della mancanza di lungimiranza propria di chi va avanti ostinatamente per la propria via: esattamente quello che è successo domenica intorno alle 17. Era il 6 luglio quando Pavone veniva presentato ufficialmente come direttore sportivo del Barletta: cinque mesi dopo è tempo di bilanci, ed il lavoro svolto non può lasciare soddisfatti. Un progetto-giovani non andato in porto, nè con il contributo del calciomercato, nè per quanto concerne il lavoro svolto con chi già militava in squadra. Ora il ds è in "stand-by" sull'uscio della porta di via Veneto;
Paolo Stringara: destino a filo doppio
Il presente vede traballare anche la panchina di mister Paolo Stringara: nonostante i miglioramenti sul piano del gioco visti domenica, anche l'allenatore di Orbetello (4 punti in 5 partite a Barletta) potrebbe pagare i saluti finali con il ds Pavone, con il quale aveva già lavorato in due precedenti esperienze. "Non mi dimetto" era stato il suo urlo di battaglia nella conferenza stampa post-partita: potrebbe però essere la dirigenza a sollevarlo dall'incarico. Stringara era stato chiamato per restituire compattezza e grinta alla rosa biancorossa, ma la qualità generale del gioco vista in campo si è abbassata, difficile negarlo: spesso si era contestata la scarsa concretezza del team ai tempi di Raffaele Novelli, ma con l'allenatore di Orbetello la squadra non sembra aver risolto i suoi limiti, in buona parte strutturali, e pare aver perso la capacità di reagire ai colpi subiti. Ora si rischia di ripetere il film già visto a Foggia e Cava dei Tirreni, sebbene per motivazioni e dinamiche differenti, con l'allenatore toscano sollevato dall'incarico;
Roberto Tatò: solo al comando
Il 2-2 contro la Carrarese per il presidente biancorosso ha portato in dose una bella quantità di riflessioni sul futuro tecnico e societario del club di via Veneto. E' notizia di qualche giorno fa la ripresa dei contatti per il passaggio di proprietà tra l'attuale presidente Tatò e Pasquale Di Cosola, figlio di Francesco, ex presidente biancorosso. La posizione del numero 1 del club di via Veneto in merito si starebbe ammorbidendo: lecito attendersi qualche novità già a partire dalla prossima settimana, aggiornamenti che riguarderebbero sia il mercato che ulteriori sviluppi in merito alla cessione del club. Al momento il presidente appare solo, combattuto tra le difficoltà di una stagione che certo non si prospettava "di vertice", ma che nemmeno il meno ottimista avrebbe figurato così irta di difficoltà. Domenica Tatò ha dimostrato ancora una volta il suo attaccamento alla causa del Barletta, vivendo la sfida ai lunigiani in panchina, vivendo a fine partita anche la contestazione dei tifosi. Passare la mano o tentare l'ultimo sforzo per salvare il Barletta, con rinforzi nel mercato di gennaio: questo il dilemma.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Peppino Pavone in stand-by
Il progetto imbastito dal ds biancorosso non è riuscito. Lo dicono la classifica, l'avvicendamento fra allenatori e soprattutto il clima creatosi intorno alla squadra biancorossa. La politica dello "state tranquilli, che questa squadra esploderà" (ipse dixit) non ha pagato, e i dati sono davanti a tutti: 7 punti in 13 partite, tanti "under" che stanno pagando sin troppo lo scotto della categoria e soprattutto la sensazione che per il ds biancorosso fosse arrivato il momento di fare "mea culpa". Nessuno gli disconosce il complesso compito avuto in partenza, quello di costruire una squadra in clima di spending review, ma certo non sono mancati gli errori. Era stata invocata a lungo in pubblico la capacità di fare marcia indietro davanti a delle scelte sbagliate, sinonimo di intelligenza, a fronte della mancanza di lungimiranza propria di chi va avanti ostinatamente per la propria via: esattamente quello che è successo domenica intorno alle 17. Era il 6 luglio quando Pavone veniva presentato ufficialmente come direttore sportivo del Barletta: cinque mesi dopo è tempo di bilanci, ed il lavoro svolto non può lasciare soddisfatti. Un progetto-giovani non andato in porto, nè con il contributo del calciomercato, nè per quanto concerne il lavoro svolto con chi già militava in squadra. Ora il ds è in "stand-by" sull'uscio della porta di via Veneto;
Paolo Stringara: destino a filo doppio
Il presente vede traballare anche la panchina di mister Paolo Stringara: nonostante i miglioramenti sul piano del gioco visti domenica, anche l'allenatore di Orbetello (4 punti in 5 partite a Barletta) potrebbe pagare i saluti finali con il ds Pavone, con il quale aveva già lavorato in due precedenti esperienze. "Non mi dimetto" era stato il suo urlo di battaglia nella conferenza stampa post-partita: potrebbe però essere la dirigenza a sollevarlo dall'incarico. Stringara era stato chiamato per restituire compattezza e grinta alla rosa biancorossa, ma la qualità generale del gioco vista in campo si è abbassata, difficile negarlo: spesso si era contestata la scarsa concretezza del team ai tempi di Raffaele Novelli, ma con l'allenatore di Orbetello la squadra non sembra aver risolto i suoi limiti, in buona parte strutturali, e pare aver perso la capacità di reagire ai colpi subiti. Ora si rischia di ripetere il film già visto a Foggia e Cava dei Tirreni, sebbene per motivazioni e dinamiche differenti, con l'allenatore toscano sollevato dall'incarico;
Roberto Tatò: solo al comando
Il 2-2 contro la Carrarese per il presidente biancorosso ha portato in dose una bella quantità di riflessioni sul futuro tecnico e societario del club di via Veneto. E' notizia di qualche giorno fa la ripresa dei contatti per il passaggio di proprietà tra l'attuale presidente Tatò e Pasquale Di Cosola, figlio di Francesco, ex presidente biancorosso. La posizione del numero 1 del club di via Veneto in merito si starebbe ammorbidendo: lecito attendersi qualche novità già a partire dalla prossima settimana, aggiornamenti che riguarderebbero sia il mercato che ulteriori sviluppi in merito alla cessione del club. Al momento il presidente appare solo, combattuto tra le difficoltà di una stagione che certo non si prospettava "di vertice", ma che nemmeno il meno ottimista avrebbe figurato così irta di difficoltà. Domenica Tatò ha dimostrato ancora una volta il suo attaccamento alla causa del Barletta, vivendo la sfida ai lunigiani in panchina, vivendo a fine partita anche la contestazione dei tifosi. Passare la mano o tentare l'ultimo sforzo per salvare il Barletta, con rinforzi nel mercato di gennaio: questo il dilemma.
(Twitter: @GuerraLuca88)