Basket, parola a Gianluca Serino

L’ala della Cestistica Barletta: «Sono in contatto con altre società, ma niente di sicuro»

mercoledì 31 luglio 2013
A cura di Massimiliano Dipasquale
Nato a Trani il 26 novembre 1993, Gianluca Serino è stato sin dalle giovanili il fiore all'occhiello della "cantera" biancorossa. Grandi doti atletiche, buon tiro dalla medio - lunga distanza, ha concluso la sua prima esperienza in un campionato di caratura nazionale con 7 punti di media e può vantare la quarta posizione nella classifica "stoppate". Non proprio spiccioli, vista la giovane età e i grandissimi margini di miglioramento. Il suo futuro sarà sicuramente lontano da Barletta: su di lui sembrano esserci squadre di categorie superiori, ma l'atleta barlettano è rimasto con i piedi per terra e non ha voluto rivelarci nulla circa il suo futuro. Così dopo l'approdo di Giovanni Gambarota a Bisceglie e quello di Antonio Defazio a Cerignola, coach Gino Degni sembra aver perso un'altra pedina fondamentale per la prossima stagione.

Gianluca, dopo l'autoesclusione dalla DNC per questioni prettamente economiche quali sono state le tue sensazioni?
«La delusione c'è, ma con i costi che comporta una serie nazionale non posso incolpare nessuno per questa scelta. Certo, questo è un notevole passo indietro per il movimento barlettano, che negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale e stava diventando sempre più competitivo. La società e i tifosi devono continuare a credere in questo progetto e non buttare al vento tutti i sacrifici fatti».

Il tuo futuro molto probabilmente sarà lontano da Barletta. Sei già in contatto con qualche società?
«Sto guardando altrove non posso negarlo, ma al momento non c'è niente di sicuro».

Questa sarà la tua ultima stagione da under. Ti senti pronto al salto di qualità e a vivere una stagione da protagonista?
«Per raggiungere determinati risultati dovrò sicuramente lavorare di più, ma tutto questo non mi spaventa. Voglio ritagliarmi il mio spazio e dimostrare a tutti quanto valgo».

In passato sei stato vicino a società come Scavolini Pesaro e Fortitudo Bologna. In te c'è un po' di rammarico per non aver vissuto un'esperienza così importante?
«Certo che sì. E'sempre bello avere attenzioni da società cosi importanti, ma se non si é fatto nulla certamente sarà stato per il mio bene».

Un ricordo particolarmente positivo della stagione appena conclusa?
«Sicuramente ci sono stati molti ricordi positivi , così come quelli negativi. Nel bene e nel male siamo stati un gruppo compatto e nei momenti di difficoltà ci siamo sempre aiutati. Durante la stagione c'è stato un compagno che ha vissuto un periodo davvero difficile e la vicinanza del gruppo ha svolto un ruolo fondamentale».