Barletta, il punto dopo la debacle con il Trapani

Riemergono i soliti problemi, Cari continua a traballare ma Tatò lo tiene a galla.

martedì 25 ottobre 2011 15.33
E il Barletta stentò ancora a decollare. Continua la maledizione del Puttilli per i biancorossi, che al quinto tentativo davanti al proprio pubblico non solo falliscono l'obiettivo dei tre punti ma riescono addirittura a rimediare una pesante sconfitta. Non ce ne voglia Cari ma i fischi del tifo amico sembrano davvero l'ultima delle cause di questo momento negativo che necessita di essere analizzato.

Problemi atavici, Di Gennaro ancora non pervenuto
Contro il Trapani il Barletta rimedia la prima sconfitta in casa, la seconda complessiva in nove partite, confermando tutti quei limiti tattici che la squadra lamenta quando è costretta ad affrontare difese compatte e ben schierate. A dire il vero, considerando la lunga striscia negativa di risultati da cui erano reduci i granata, è probabile che i biancorossi si aspettassero un Trapani magari un po' meno attendista e che lasciasse più spazio nelle retrovie ma così non è stato. Ed ecco quindi riemergere gli atavici problemi degli avanti biancorossi, incapaci di sfondare sia centralmente che sulle fasce, nonostante una disposizione in campo che dovrebbe garantire un'ampia scelta di varianti offensive a disposizione. E ancora una volta, se mai ci fosse stato bisogno di un ulteriore riprova, le buone intenzioni della squadra cozzano contro il pessimo momento dell'unico terminale offensivo Di Gennaro. L'uomo che dovrebbe risultare decisivo in match bloccati come quelli di Domenica appare ormai costantemente in ombra anche nel gioco di sponda. Che il suo compito tattico all'interno degli automatismi del 4-2-3-1 non fosse propriamente orientato a esaltarne le sue capacità realizzative appariva chiaro in da subito ma che diventasse quasi oggetto misterioso di questa squadra non era neanche lontanamente immaginabile. E intanto i fantasmi di un Margiotta bis aleggiano tra i tifosi.

Prevedibilità
Certo è che questo Barletta, agli occhi degli avversari, appare in casa quantomeno prevedibile e per lunghi tratti sconclusionato nella gestione della gara. Basta verificare il dato che vede i biancorossi andare a segno quasi sempre nei primi quarantacinque minuti, facendo eccezione solo l'anomala partita con il SudTirol, notevolmente condizionata dalle espulsioni a gara in corso. Un dato che la dice lunga sull'atteggiamento di una squadra che si spreme nei primi tempi ma che poi deve necessariamente tirare il fiato nella ripresa. Dei sei gol subiti complessivamente davanti al proprio pubblico, infatti, ben cinque sono giunti nei secondi tempi.

Ancora a ridosso della vetta
Eppure il Barletta, in un campionato così avvincente ed equilibrato, può permettersi il lusso di perdere in casa rimanendo sempre a -3 dalla vetta della classifica. Una "fortuna" che porta a riflettere ulteriormente su quanto possa essere effettivamente opportuno l'esonero di Marco Cari: approfittare di questo momento di stallo per dare una scossa all'ambiente o continuare a dar fiducia al tecnico, nonostante le frizioni crescenti con l'ambiente e la tifoseria? Per il momento il presidente Tatò ha optato per la seconda opzione, rispedendo al mittente tutte le pressanti critiche dei tifosi biancorossi nel corso della trasmissione televisiva "Pronto che calcio è?" andata in onda ieri su Teledehon. Nessun esonero dunque ma la netta sensazione che la pazienza del patron biancorosso non sia infinita. La squadra potrà approfittare dell'ennesimo "appello" di questo campionato contro il fanalino di coda Feralpi Salò, squadra con sole due reti all'attivo. Non ci sono più alibi, i tre punti sono adesso un obbligo.


Marco Bruno