Barletta e Foggia, una storia infinita

Una grande rivalità, ma anche tanti ex da entrambe le parti

sabato 18 settembre 2010

10 marzo 1991: è questa la data dell'ultimo derby disputato in campionato tra Foggia e Barletta. Era la serie b: allo "Zaccheria" si imposero i rossoneri per 2-0. L´ultimo match al "Puttilli", scenario domenica della quinta giornata di Prima Divisione, è datato, invece, ottobre 1990: finì 1-0 per i biancorossi, sempre per il torneo cadetto. Erano anni d'oro per le due realtà calcistiche: il decennio successivo le avrebbe divise, il Foggia a stupire la serie A con il brillante gioco di "Zemanlandia", il Barletta presto condannato all'inferno della serie C e poi dei campionati interregionali. Oggi, 19 anni dopo, si ritrovano di fronte.

Sarà un ritorno anche per Zdenek Zeman. Una partita dal sapore particolare, ad iniziare dalla rivalità delle due tifoserie. Una rivalità antica, alimentata paradossalmente dall'essere sempre vicini, ma dal non incontrarsi mai. Una rivalità territoriale, due realtà confinanti ma profondamente diverse, che si sono scontrate su diversi fronti, non solo su quello calcistico. Un esempio recente? La polemica scatenatasi al termine del mese di Giugno 2010 sui presunti fondi non erogati dalla provincia di Foggia, come ha denunciato l'assessore provinciale della Bat alle politiche del lavoro, formazione professionale e pubblica istruzione Pompeo Camero nell'ambito dell'implementazione del sistema sintesi. E gli aneddoti sarebbero davvero tanti…

Sul fronte calcistico si è spesso riproposto un fenomeno che a inizio secolo coinvolgeva i braccianti, che si spostavano tra i due territori a seconda del lavoro stagionale: l'emigrazione. Tanti gli ex di turno (tutti sponda Barletta) i centrocampisti Cristian Agnelli e Antonio D´Allocco, il portiere Giuseppe Di Masi, tutti "foggiani doc" e mister Lello Sciannimanico, barese, con la maglia del Foggia dal 1979 al 1982. Sul fronte foggiano un solo ex "in pectore": il ds Peppino Pavone.

Tra gli ex di turno il più "fresco" è Cristian Agnelli, sino a tre mesi fa capitano del Foggia. Proprio Agnelli ha parlato in settimana del derby, cercando di stemperare gli animi.

Ecco il contenuto dell'intervista a Cristian Agnelli:

Cristian Agnelli, come sta vivendo questa vigilia?
"Con grande emozione. E´ una gara particolare per me, inutile girarci attorno. Il legame che ho con il Foggia e la città è sempre vivo ma ora è giusto che onori i colori del Barletta. La società e il mister hanno creduto in me ed io non voglio deluderli".

Con Di Masi e D´Allocco fa parte del gruppo dei foggiani. Com´è il rapporto con la città di Barletta e la tifoseria?
"La rivalità con Foggia è molto sentita ma ci hanno accolto bene, senza pregiudizi o diffidenza. Io dei tre sono l´ultimo arrivato e col tempo conto di conquistarmi l´affetto dei tifosi".

Quattro mesi intensi con il Foggia. Una salvezza strappata sul filo di lana e gli elogi di Ugolotti a cui è stato di grande aiuto sia in campo che nello spogliatoio. Che le ha lasciato quest´esperienza?
"Mi ha fatto maturare molto sia come uomo che come calciatore, perché ho avuto più responsabilità. Ugolotti è stato un allenatore prezioso per noi; in poco tempo ha fatto sì che fossimo una squadra e ci ha condotti a centrare l´obiettivo. Se fossimo retrocessi, da foggiano, non sarei mai riuscito a perdonarmelo".

A metà luglio il Foggia è passato da Capobianco e soci alla famiglia Casillo. La nuova società l´ha sondata per un´eventuale conferma?
"Ci speravo ma non è accaduto. Evidentemente hanno ritenuto opportuno, legittimamente, fare altre scelte".

Le è quindi dispiaciuto non far parte del nuovo progetto ed essere allenato da Zeman?
"Sì ma ora è acqua passata. Sono al Barletta e ho grande entusiasmo e voglia di far bene per il club che ha investito in me e per la mia carriera".

Un solo punto in quattro partite: a Barletta si mugugna.
"Non siamo partiti bene ma gli inizi in una categoria nuova (il Barletta è stato ripescato dalla Seconda Divisione, ndr) non sono mai facili. Il cammino è lungo e siamo certi che saremo competitivi per raggiungere il traguardo della permanenza".

I tifosi come stanno vivendo la vigilia di questa sfida?
"Si respira un´attesa febbrile in città. Daremo il massimo per essere all´altezza delle loro aspettative".

Del Foggia cosa temete?
"Che segna tanto. Ma è pur vero che sta subendo molti gol. Sono bravi nel fraseggio, nel pressing, nei tagli ma se teniamo d´occhio le loro incursioni e ripartiamo e con buoni cambi di gioco possiamo metterli in difficoltà".

E´ un derby importante per entrambe. Che partita sarà in campo e sugli spalti?
"Spero spettacolare e combattuta, ma con lealtà. E che sia una festa sulle gradinate".

Se dovesse segnare?
"Non esulterei".

Come finirà?
"Fare un pronostico su un derby è difficile. Firmerei ora per una nostra vittoria domenica e per vedere, a fine stagione, il Barletta salvo e il Foggia in B".

Con l'augurio che ci prenda almeno sul risultato di oggi.