Barletta Calcio, Tatò-Perpignano verso la stretta finale

Il passaggio di quote potrebbe avvenire entro 72 ore

lunedì 19 maggio 2014 12.50
A cura di Luca Guerra
Quella appena inaugurata sarà la settimana decisiva per il futuro del Barletta Calcio. Dopo i tanti rumors, le tribolazioni vissute sul futuro, in via Vittorio Veneto le nubi sono pronte a essere spazzate di colpo: la trattativa tra il presidente dimissionario Roberto Tatò e l'imprenditore ligure di origini campane Giuseppe Perpignano appare infatti arrivata alla stretta cruciale ed entro 72 ore le parti potrebbero mettere l'accordo "nero su bianco". Un passaggio di quote azionarie a costo zero, nel quale l'attuale presidente del RapalloBogliasco assumerebbe gli oneri rappresentati dalla fidejussione di iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro 2014/2015 e dai contratti in essere tra calciatori e dg Gabriele Martino (esonerato dall'incarico ma ancora legato al sodalizio biancorosso per due stagioni con un ingaggio pesante), e sul quale resta da definire la posizione di Roberto Tatò: presidente onorario o socio di minoranza? Questo uno dei nodi da sciogliere sul futuro, che potrebbe rovesciare le carte rispetto all'addio «definitivo al calcio» sancito nel dopo-partita di Barletta-Grosseto dallo stesso Tatò. Di fatto a ore Perpignano, rientrato a casa nel weekend, potrebbe tornare a Barletta a ore.

Alla scoperta di Giuseppe Perpignano
Immobiliarista di origini campane ma nato e cresciuto in Liguria, Giuseppe Perpignano è nel mondo del pallone da cinque anni: la sua avventura calcistica è nata dalla D'Appolonia, club di Seconda Categoria legato a un'azienda nel settore dell'ingegneria cantieristica di Genova, che ha portato in Prima Categoria. Di lì il passaggio al RapalloBogliasco, con il salto dall'Eccellenza alla serie D. Quest'anno la squadra ligure è stata invece eliminata dai playoff dalla Lavagnese con un ko per 1-3 dopo aver chiuso la stagione in seconda posizione: una serie C sfiorata sul campo, che ora Perpignano potrebbe vivere a Barletta. «Posso dire che c'è un interesse serio e concreto- aveva spiegato l'imprenditore ligure- sono arrivato secondo nel mio campionato di serie D e avevo mire di arrivare in Lega Pro: per fare calcio in un posto sano, con una società seria, ho individuato Barletta, seppure a 1000 chilometri di distanza».

Altra linfa dalla Liguria?
La riunione tra l'attuale numero uno di via Vittorio Veneto e l'interessato si è tenuta alla presenza di un avvocato e un commercialista barlettano, davanti ai quali sono state valutate le carte per il passaggio delle quote e la contabilità del club. Siamo quindi passati dai semplici rumors ai fatti, e la trattativa Perpignano-Tatò appare quanto mai concreta e non è esclusa la presenza di altri soci provenienti dal Tigullio a supporto del progetto in procinto di avvio all'ombra di Eraclio da parte di Perpignano. Al momento pare che non ci siano stati contatti con il tessuto imprenditoriale locale, che al momento aveva rappresentato manifesto interesse solo nella figura di Pasquale Di Cosola, il quale aveva spiegato di non voler «fare aste».

Il "Puttilli" sullo sfondo
Tra i progetti del papabile neo-patron del Barletta Calcio fa però capolino il ruolo dello stadio "Cosimo Puttilli". I lavori di restyling del vetusto impianto sportivo barlettano, croce durante l'epoca-Tatò, avranno -Commissione Impianti del Coni permettendo- il via a inizio giugno e si protrarranno per almeno sei mesi: al momento c'è stato un primo contatto tra Perpignano e il sindaco Cascella a Palazzo di Città, ma il discorso dovrà necessariamente essere affrontato a piè pari anche alla presenza dell'assessore allo sport Antonio Divincenzo. Tanti sono i fattori da recuperare: l'entusiasmo della piazza e degli "stakeholders" biancorossi, la passione dei tifosi, il rapporto con la stampa in primis. Ma senza poter fare calcio in una struttura adeguata, tutto diventa più complicato.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Si ringrazia Adriano Antonucci per la gentile collaborazione