Barletta Calcio, sotto l'albero c'è La Mantia

Il centravanti morde il freno, rientro a febbraio?

martedì 24 dicembre 2013 10.39
A cura di Luca Guerra
Il 2013 si è chiuso con un pareggio a reti bianche in quel di Grosseto per il Barletta Calcio: quarto segno "X" di fila, maturato grazie a una buona tenuta difensiva ma anche a causa di una costante quest'anno dalle parti di via Vittorio Veneto. Parliamo dell'assenza di reti, sin qui 8 in 17 partite del torneo di Prima Divisione, girone B, dato che fa di quello biancorosso il peggior reparto offensivo della competizione. In passato mister Orlandi ha lamentato il peso dell'infortunio di Andrea La Mantia, noi ci aggiungiamo la risoluzione del contratto "offerta" a Picci in dicembre, fattori che hanno portato a tre (D'Errico, Zigon e Cicerelli) i calciatori offensivi presenti in Prima Squadra. Così mentre l'anno solare si avvia a conclusione con un bilancio insufficiente per la rosa, sotto l'albero l'allenatore di Casalmaggiore potrebbe trovare un inatteso regalo, proprio La Mantia.

Mentre i suoi compagni ancora attendono di poter trovare la giusta via in questo campionato, che al momento li vede terz'ultimi con 11 punti all'attivo, l'attaccante biancorosso prosegue nel lungo percorso di riabilitazione impostato a Roma dopo l'intervento al ginocchio sinistro per mano del professor Pierpaolo Mariani lo scorso 24 settembre. Il 17 dicembre ha superato il terzo controllo prima di tornare per due giorni a Barletta (ha assistito in tribuna al 2-2 contro il Pontedera) e a breve, probabilmente già dopo la partita di Pisa del 5 gennaio, potrebbe tornare a toccare il pallone con continuità in allenamento.

I tempi di recupero di La Mantia -32 partite e 6 reti in 13 mesi in biancorosso- erano stati inizialmente stimati tra i 5 e i 6 mesi, ma non è ipotesi peregrina quella di vedere il centravanti classe 1991 in campo già a inizio febbraio, a 120 giorni dall'intervento. E in un Barletta che ha bisogno come il pane dei gol, questa non può che essere una piccola, buona nuova sotto l'alberello biancorosso, oggi opaco ma tanto voglioso di luce.
(Twitter: @GuerraLuca88)