Barletta Calcio, quando un punto vale quanto una sconfitta

Altra settimana di “passione” per i calciofili biancorossi

lunedì 10 dicembre 2012 16.33
A cura di Enrico Gorgoglione
Non è certo facile analizzare il post partita di una gara come Barletta-Carrarese. Perché il Barletta è sembrato ad un passo dalla vittoria, da quei 3 punti che certamente non avrebbe rubato a nessuno, ma è ricaduto nel solito "pozzo" degli errori gratuiti. È comprensibile d'altro canto la reazione della tifoseria, che, pur avendo visto una squadra più propositiva rispetto alle ultime uscite, non vede un corrispettivo sulla classifica, che continua ad essere disperata. Se è vero come è vero che è stato parzialmente abbattuto il tabù "Puttilli" grazie alle reti di Burzigotti e di Molina, questi gol valgono poco o nulla. Il pareggio rimediato ieri tra le mura amiche puzza tanto di sconfitta, soprattutto per quanto creato ieri. La vittoria era davvero ad un passo, ed è stata invalidata dal solito curioso e pazzesco mix di errori personali e sviste arbitrali. Ed è proprio per questo che il punto di ieri assume tutti i contorni di una sconfitta, per giunta di quelle davvero brucianti. Non accennano a diradarsi le nuvole che si sono addensate sul "Puttilli". Le giornate passano, e i 7 punti in graduatoria sembrano davvero pochi, considerando anche che le altre pretendenti alla salvezza continuano a marciare speditamente.

Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù…
"Fuori le p**** o fuori dalle p****" questo è lo striscione che ha esposto durante tutto il match una frangia del tifo organizzato. Segno tangibile che la pazienza dei tifosi sembra essere giunta ad un termine. Si chiedeva un segnale forte alla squadra, possibilmente una vittoria per accorciare le distanze dalla zona salvezza. E se la vittoria sembrava a portata di mano, nel finale di gara si è consumato un piccolo, grande dramma sportivo, con la Carrarese che ha anche rischiato di vincere. Ed è per questo che la tifoseria al termine del match ha chiesto un confronto verbale con il direttore sportivo Pavone, durante il quale il ds ha ammesso le proprie responsabilità per un progetto ormai naufragato e ha annunciato le sue prossime dimissioni. Convulso anche il post-partita per il presidente Tatò, che ha accusato un piccolo malore fortunatamente senza ulteriori conseguenze. Ma sono ormai passate 24 ore, e dalla società non giungono voci, né ufficialità. In queste ore è in corso un "tète a tète" tra Pavone e Tatò per stabilire le prossime mosse. Che sia l'ultimo atto della gestione del ds barlettano? Ai posteri l'ardua sentenza, ma è certo che, come ha confermato lo stesso Pavone, nessuno sembra essere profeta in patria.

Reazione buona, attenzione scarsa
Contro la Carrarese è però arrivata, almeno sul piano del gioco, quella famosa inversione di tendenza richiesta a gran voce dagli addetti ai lavori e dagli stessi tifosi. Il match contro i toscani è stato giocato con un piglio diverso, con una fame mai vista sinora al "Puttilli". Il Barletta ha dominato il primo tempo, legittimando la superiorità tecnica con due reti. Quanto di buono mostrato e creato nei primi 45 minuti è stato delegittimato dal penalty più che generoso concesso dal signor Minelli alla Carrarese e dall'harakiri finale griffato Liverani. L'avventata uscita del portiere ha di fatto vanificato gli sforzi prodotti. Ma i dubbi riguardano tutta la fase difensiva. Di fatto è impensabile al novantesimo farsi sorprendere in contropiede a pochissimi minuti dal fischio d'inizio, considerando anche le sostituzioni iper-offensive fatte da mister Di Costanzo. L'assetto biancorosso poteva essere più difensivo, visto il vantaggio, ed è inspiegabile la scelta di mister Stringara di non usufruire dell'ultima sostituzione a disposizione per ridisegnare il suo Barletta o anche solo per guadagnare secondi preziosi.

Primo tempo, la quadratura di un cerchio?
Dalla partita contro la Carrarese si possono dedurre anche spunti positivi. Tralasciando per un momento il risultato svanito, la rimonta subita e l'ultima posizione in coabitazione con Carrarese e Sorrento, il Barletta nella prima frazione ha mostrato carattere e creato occasioni su occasioni, mettendo costantemente all'angolo una Carrarese impaurita e tecnicamente inferiore. Il dominio è continuato anche nella seconda frazione, e solo l'imprecisione degli attaccanti biancorossi ha impedito di migliorare lo score casalingo, ancora fermo a 2 punti sui 7 totali. La solidità mostrata dalla difesa a 4 con gli esterni più bloccati del solito ha dato i suoi frutti. La Carrarese raramente si è affacciata nella metà campo biancorossa, riuscendo ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Positiva anche la prova del centrocampo, con Piccinni e Allegretti sugli scudi e un Molina in grande spolvero. Ha vacillato soltanto l'attacco. Nonostante i due gol segnati, sono apparsi in ombra La Mantia, Carretta e Simoncelli, che non sono riusciti a capitalizzare le tante occasioni capitate sui loro piedi. È forse proprio il reparto avanzato a richiedere i rinforzi più importanti. Basterà l'innesto del solo Del Core a gennaio?

A Viareggio con i jolly già terminati
Domenica il sodalizio di via Vittorio Veneto sarà impegnato in una complicata trasferta in quel di Viareggio. I toscani, che hanno finora raccolto ben 17 punti in campionato, provengono da un pesante ko contro il Perugia (4-1 per gli umbri) e vorranno riscattarsi. Ma la fame dei biancorossi può e deve essere maggiore. Può e deve arrivare una vittoria. Al momento i dubbi sono tanti. Chi guiderà la squadra? Ci sarà ancora Pavone? Ci saranno altri acquisti? Attualmente, c'è una sola certezza: i jolly sono ormai terminati. Bisogna necessariamente trovare la vittoria.