Barletta Calcio, quando il miglior attacco è la difesa

In tre partite ufficiali, la porta biancorossa ancora inviolata

martedì 2 settembre 2014 18.15
A cura di Enrico Gorgoglione
L'esordio del Barletta Calcio in campionato ha restituito ai tifosi biancorossi una squadra nuova, frizzante, che non ha paura di attaccare pur viaggiando sui binari dell'umiltà. Al di là del risultato, il Barletta ha legittimato la vittoria con una serie di occasioni da gol, che hanno esaltato i riflessi dell'estremo difensore peloritano Lagomarsini. Oltre all'attacco, che come sempre ha brillato mettendo in seria difficoltà la retroguardia avversaria, va evidenziata anche la prestazione dell'intero reparto difensivo. Nonostante si trovasse di fronte un attacco di tutto rispetto, con i campo anche i recuperati Bjelanovic e Pepe, la difesa biancorossa ha avuto un'egregia condotta di gara. A sottolineare questo aspetto anche il dato relativo ai tiri in porta del Messina, che è riuscito a rendersi pericoloso solo con un fendente di Donnarumma nel secondo tempo. Con Liverani praticamente inoperoso, gran parte dei meriti va alla coppia centrale, composta da Alessandro Radi e Mariano Stendardo. I due rocciosi centrali hanno neutralizzato il pericoloso numero 9 del Messina, vincendo praticamente tutti i contrasti aerei. Sugli scudi entrambi i centrali, con Stendardo più in luce tra recuperi e salvataggi e Radi più abile ad impostare, anche da dietro, la manovra biancorossa.

Positiva anche la prestazione dei due terzini, Riccardo Regno e Roberto Cortellini. Sufficiente l'apporto dell'ex Livorno e Portogruaro, che si limita a contenere le incursioni del Messina senza mai proporsi in avanti. Ora, con l'arrivo di Meola, la concorrenza sulla fascia sarà maggiore, e magari sarà anche possibile offendere maggiormente anche a destra. Più spregiudicato – ma anche più esperto – è l'ex FeralpiSalò, abile a chiudere ogni varco dalle sue parti e a proporsi con costanza. Sulla fascia sinistra, funziona molto bene l'intesa con Floriano, e spesso è possibile vedere Cortellini anche provare il tiro in porta. Anche mister Sesia, durante la conferenza stampa di fine partita, ha sottolineato questo aspetto: «è sempre il gioco della coperta. L'idea nostra è l'impostazione di un collettivo. Il primo attaccante deve lavorare sul centrocampista avversario. È vero che abbiamo fatto un gol soltanto, metterei la firma per risultati sempre così. Credo che in questo campionato conti prendere pochi gol, e se hai qualità davanti qualcosa esca». La coperta del Barletta, per il momento, garantisce una difesa granitica, inviolata nei primi 270 minuti di questa stagione sportiva, e un attacco comunque imprevedibile. Il responso di queste prime uscite è chiaro: in certo casi, il miglior attacco è la difesa, o meglio, la difesa è il primo settore su cui lavorare per poter impostare una squadra equilibrata.