Barletta Calcio, passato, presente e futuro del settore giovanile
Perpignano vuole un vivaio promettente, affiderà il compito ad Ippedico
mercoledì 25 giugno 2014
16.03
Un aspetto fondamentale in ogni società calcistica che si rispetti è la cura di ogni dettaglio. Non si può certo assimilare un intero settore giovanile ad un dettaglio, ma il presidente Giuseppe Perpignano ha da subito chiarito i suoi piani futuri, puntando decisamente ad un settore giovanile in grado di poter essere la linfa vitale per la prima squadra. Queste parole sorprendono (e non poco) l'ambiente barlettano, da sempre abituato a vedere il settore giovanile trattato da "corollario" alle vicende calcistiche della prima squadra, e, soprattutto, quasi mai in grado di fornire alternative di valore ai vari tecnici. La parziale inversione di tendenza si è verificata durante l'ultima, disgraziata, stagione calcistica, ma in tal caso piuttosto si è preferito "buttare nella mischia" diversi giovani promettenti nel tentativo che fossero i nuovi craque del calcio barlettano, ma gli esiti sono stati tutt'altro che incoraggianti. Nel futuro si proverà a cambiare, partendo da un'analisi di quello che è stato e degli errori commessi in passato, per costruire prospetti e prospettive più interessanti.
Il "baby" passato biancorosso tra luci ed ombre
Il settore giovanile biancorosso da alcuni anni sta provando a risollevarsi, non tanto dal punto di vista dei risultati, quanto dal punto di vista del gioco. Gli ultimi risultati importanti risalgono alla gestione Sfrecola, quando nella stagione 2008/2009 la Berretti, guidata da mister Minincleri, si qualificò alla fase a gironi dopo un ottimo terzo posto in graduatoria, e successivamente all'annata 2010/2011, con il quinto posto degli "Allievi Nazionali" di mister Deflorio. Durante l'era-Tatò, Berretti, Allievi e Giovanissimi non hanno collezionato grandi successi, ma gradualmente stanno risollevandosi. È soprattutto la Berretti a tenere alti i colori biancorossi. Con il duro lavoro di mister Gaetano Pavone, i piccoli biancorossi si sono divertiti e hanno fatto divertire, piazzandosi per due anni consecutivi al quarto posto e vedendo sempre sfumare la qualificazione alla fase successiva per un soffio. Nel corso di questi anni si sono messi in mostra alcuni talenti, come Cicerelli, Ferreira e Cilli, senza dimenticare i vari Morsillo, Mastroberti, Albanese, Matera, Guglielmi e Pellegrino. Una gestione del vivaio senza troppi proclami -cosa che troppo spesso si è verificata per la prima squadra- che ha portato diversi interpreti anche a vestire la maglia dell'Italia. Meno appariscenti, nel corso di questi anni, le prestazioni delle squadre Allievi e Giovanissimi, che dopo alcune stagioni passate trascorse da fanalini di coda del gruppo, nell'ultima annata calcistica hanno combattuto a centro gruppo, mostrando miglioramenti sempre costanti.
Volendo tracciare un bilancio della gestione Tatò in riferimento al settore giovanile, il giudizio sarebbe più che sufficiente, ma c'è ancora tanto da lavorare per portare necessaria linfa vitale alla prima squadra. Il Barletta, infatti, quasi mai ha avuto a disposizione in prima squadra giovani provenienti dal vivaio in grado di scrivere la storia del club, di potersi trasformare in una bandiera. La nuova proprietà, guidata dall'immobiliarista ligure Giuseppe Perpignano, a Bogliasco ha lavorato tanto (e bene) sul settore giovanile, e proverà ad "esportare" identico modello nella Città della Disfida, per progettare qualcosa di importante sulle fondamenta già costruite in queste stagioni.
Il futuro al binomio Ippedico-Delvino
Nella recente intervista rilasciata alla redazione di Barlettaviva, il presidente Giuseppe Perpignano ha affidato le redini del settore giovanile all'imprenditore ruvese Vito Ippedico. Titolare di un'azienda specializzata nella produzione e nella commercializzazione della carta, Ippedico vanta già diverse esperienze con il calcio giovanile pugliese. Le esperienze di Ruvo, Bisceglie e, in particolar modo, di Andria, hanno caratterizzato la sua storia calcistica, "specializzando" il dirigente ruvese nel settore giovanile. Al suo fianco, potrebbe entrare in società anche Francesco Delvino, che aiuterebbe Ippedico nel costante monitoraggio dei progressi dei giovani biancorossi. È stata anche paventata l'ipotesi di uno spostamento a Ruvo del "quartier generale" del settore giovanile del Barletta, ma al momento il cantiere biancorosso si sta concentrando su altri aspetti. In tal senso, saranno fondamentali, ancora una volta, i prossimi giorni, anche per valutare quali saranno i tecnici che guideranno i piccoli biancorossi.
Il "baby" passato biancorosso tra luci ed ombre
Il settore giovanile biancorosso da alcuni anni sta provando a risollevarsi, non tanto dal punto di vista dei risultati, quanto dal punto di vista del gioco. Gli ultimi risultati importanti risalgono alla gestione Sfrecola, quando nella stagione 2008/2009 la Berretti, guidata da mister Minincleri, si qualificò alla fase a gironi dopo un ottimo terzo posto in graduatoria, e successivamente all'annata 2010/2011, con il quinto posto degli "Allievi Nazionali" di mister Deflorio. Durante l'era-Tatò, Berretti, Allievi e Giovanissimi non hanno collezionato grandi successi, ma gradualmente stanno risollevandosi. È soprattutto la Berretti a tenere alti i colori biancorossi. Con il duro lavoro di mister Gaetano Pavone, i piccoli biancorossi si sono divertiti e hanno fatto divertire, piazzandosi per due anni consecutivi al quarto posto e vedendo sempre sfumare la qualificazione alla fase successiva per un soffio. Nel corso di questi anni si sono messi in mostra alcuni talenti, come Cicerelli, Ferreira e Cilli, senza dimenticare i vari Morsillo, Mastroberti, Albanese, Matera, Guglielmi e Pellegrino. Una gestione del vivaio senza troppi proclami -cosa che troppo spesso si è verificata per la prima squadra- che ha portato diversi interpreti anche a vestire la maglia dell'Italia. Meno appariscenti, nel corso di questi anni, le prestazioni delle squadre Allievi e Giovanissimi, che dopo alcune stagioni passate trascorse da fanalini di coda del gruppo, nell'ultima annata calcistica hanno combattuto a centro gruppo, mostrando miglioramenti sempre costanti.
Volendo tracciare un bilancio della gestione Tatò in riferimento al settore giovanile, il giudizio sarebbe più che sufficiente, ma c'è ancora tanto da lavorare per portare necessaria linfa vitale alla prima squadra. Il Barletta, infatti, quasi mai ha avuto a disposizione in prima squadra giovani provenienti dal vivaio in grado di scrivere la storia del club, di potersi trasformare in una bandiera. La nuova proprietà, guidata dall'immobiliarista ligure Giuseppe Perpignano, a Bogliasco ha lavorato tanto (e bene) sul settore giovanile, e proverà ad "esportare" identico modello nella Città della Disfida, per progettare qualcosa di importante sulle fondamenta già costruite in queste stagioni.
Il futuro al binomio Ippedico-Delvino
Nella recente intervista rilasciata alla redazione di Barlettaviva, il presidente Giuseppe Perpignano ha affidato le redini del settore giovanile all'imprenditore ruvese Vito Ippedico. Titolare di un'azienda specializzata nella produzione e nella commercializzazione della carta, Ippedico vanta già diverse esperienze con il calcio giovanile pugliese. Le esperienze di Ruvo, Bisceglie e, in particolar modo, di Andria, hanno caratterizzato la sua storia calcistica, "specializzando" il dirigente ruvese nel settore giovanile. Al suo fianco, potrebbe entrare in società anche Francesco Delvino, che aiuterebbe Ippedico nel costante monitoraggio dei progressi dei giovani biancorossi. È stata anche paventata l'ipotesi di uno spostamento a Ruvo del "quartier generale" del settore giovanile del Barletta, ma al momento il cantiere biancorosso si sta concentrando su altri aspetti. In tal senso, saranno fondamentali, ancora una volta, i prossimi giorni, anche per valutare quali saranno i tecnici che guideranno i piccoli biancorossi.