Barletta Calcio, cosa c'è nel futuro?
Dalla cordata barlettana agli interessamenti "oriundi", in attesa di patron Tatò
venerdì 28 marzo 2014
0.34
Domenica prossima a Barletta arriverà il Benevento, formazione di blasone, per il turno numero 30 del campionato di Prima Divisione Lega Pro, girone B, che vede i biancorossi di Orlandi navigare in cerca di un porto dove attraccare per terminare il viaggio tra i marosi dell'annata in corso. A tenere banco in via Vittorio Veneto, a fronte di un torneo che ha ormai poco da aggiungere e della querelle riguardante la ristrutturazione dello stadio "Cosimo Puttilli", è la questione societaria. Alla scadenza fissata da patron Roberto Tatò (30 giugno 2014) per la sua permanenza nel club e il trasferimento della società a un'altra proprietà, mancano tre mesi e pochi spiccioli. E allora serve chiarezza, per capire cosa c'è nel futuro biancorosso.
Di Cosola torna in auge?
Al momento non si va oltre una certezza spesso ribadita da patron Roberto Tatò, che ha spiegato a più riprese come a giugno in caso di mancanza di interessi concreti, sia tutt'altro che assicurata l'iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. L'unico che al momento sembra concretamente interessato a rilevare la società biancorossa- interesse protrattosi da un anno a questa parte- è Pasquale Di Cosola, con il quale però il numero uno biancorosso non ha mai avuto incontri. Da 15 giorni a questa parte, però, i rumors vedrebbero un lieve avvicinamento tra le parti, frutto forse anche di un calendario che galoppa verso un'estate che in casa biancorossa si prospetta calda come non mai. A Di Cosola potrebbero affiancarsi altri imprenditori locali, probabilmente "under 40", nuove leve dell'economia locale che formerebbero un pool atto a rilevare il club. Sullo sfondo i rapporti non idilliaci tra il presidente e il figlio del più noto Francesco che tra il 1985 e il 1990, negli "storici" anni della serie B, ha detenuto la presidenza del club.
Liguria e Salento in stand-by
Nel passato si era a lungo parlato di altre piste extra-pugliesi per il sodalizio biancorosso: al momento però l'"allarme" di patron Tatò non sembra aver varcato i confini del territorio pugliese. Al momento però le voci che vorrebbero tra gli interessati la cordata ligure affiancata dall'ex ds del Barletta Calcio Peppino Pavone e il gruppo di imprenditori alimentari salentini affiancato dall'avvocato Francesco De Matteis restano stazionarie o addirittura in raffreddamento nel borsino societario. L'imperativo è non ripetere una stagione come quella che si sta per mettere in archivio: spenta sul profilo calcistico e incerta sul fronte gestionale. Il tutto in attesa di eventuali coup-de-theatre a cui Tatò ci ha abituati negli anni, ma che questa volta potrebbero restare dietro solo sul copione e non approdare sul sipario.
Post-it per il futuro
Investimenti, comunicazione, settore giovanile: questi i temi più "caldi" nell'agenda-setting biancorossa. Il campionato- stante la cervellotica struttura della Lega Pro 2013/2014 non dà più obiettivi, e questo può paradossalmente essere un "vantaggio" per chi ha da programmare l'estate 2014: siamo entrati negli ultimi 40 giorni della stagione sportiva, in quella che non deve diventare una "quaresima" pagana per il Barletta Calcio, che oggi più che mai ha bisogno di Barletta e dei barlettani. Sullo sfondo, di qualunque colore sia l'avvenire, restano dei punti interrogativi abbastanza importanti a cui rispondere: che ne sarà del futuro del dg Gabriele Martino, contestato anche ieri dai pochi tifosi presenti per assistere al derby contro l'Andria e legato al club da altri due anni di contratto a cifre non irrisorie? Lo stesso dicasi per lo staff tecnico, l'unico a essere confermato nella coda della classifica in questo torneo. E quale monte-ingaggi portano con sè i giocatori legati da contratti pluriennali al club? Nodi gordiani da sciogliere, in attesa di spiragli di luce che possano superare le ombre di un fallimento, evento da evitare a ogni costo. Intanto il tempo scorre e di match-ball (salvezza al rush finale con l'Andria e campionato senza retrocessioni) ce ne sono stati già due. I 1000 e passa abbonati biancorossi sperano di non dover ricorrere all'extra-time per tornare a sorridere.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Di Cosola torna in auge?
Al momento non si va oltre una certezza spesso ribadita da patron Roberto Tatò, che ha spiegato a più riprese come a giugno in caso di mancanza di interessi concreti, sia tutt'altro che assicurata l'iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. L'unico che al momento sembra concretamente interessato a rilevare la società biancorossa- interesse protrattosi da un anno a questa parte- è Pasquale Di Cosola, con il quale però il numero uno biancorosso non ha mai avuto incontri. Da 15 giorni a questa parte, però, i rumors vedrebbero un lieve avvicinamento tra le parti, frutto forse anche di un calendario che galoppa verso un'estate che in casa biancorossa si prospetta calda come non mai. A Di Cosola potrebbero affiancarsi altri imprenditori locali, probabilmente "under 40", nuove leve dell'economia locale che formerebbero un pool atto a rilevare il club. Sullo sfondo i rapporti non idilliaci tra il presidente e il figlio del più noto Francesco che tra il 1985 e il 1990, negli "storici" anni della serie B, ha detenuto la presidenza del club.
Liguria e Salento in stand-by
Nel passato si era a lungo parlato di altre piste extra-pugliesi per il sodalizio biancorosso: al momento però l'"allarme" di patron Tatò non sembra aver varcato i confini del territorio pugliese. Al momento però le voci che vorrebbero tra gli interessati la cordata ligure affiancata dall'ex ds del Barletta Calcio Peppino Pavone e il gruppo di imprenditori alimentari salentini affiancato dall'avvocato Francesco De Matteis restano stazionarie o addirittura in raffreddamento nel borsino societario. L'imperativo è non ripetere una stagione come quella che si sta per mettere in archivio: spenta sul profilo calcistico e incerta sul fronte gestionale. Il tutto in attesa di eventuali coup-de-theatre a cui Tatò ci ha abituati negli anni, ma che questa volta potrebbero restare dietro solo sul copione e non approdare sul sipario.
Post-it per il futuro
Investimenti, comunicazione, settore giovanile: questi i temi più "caldi" nell'agenda-setting biancorossa. Il campionato- stante la cervellotica struttura della Lega Pro 2013/2014 non dà più obiettivi, e questo può paradossalmente essere un "vantaggio" per chi ha da programmare l'estate 2014: siamo entrati negli ultimi 40 giorni della stagione sportiva, in quella che non deve diventare una "quaresima" pagana per il Barletta Calcio, che oggi più che mai ha bisogno di Barletta e dei barlettani. Sullo sfondo, di qualunque colore sia l'avvenire, restano dei punti interrogativi abbastanza importanti a cui rispondere: che ne sarà del futuro del dg Gabriele Martino, contestato anche ieri dai pochi tifosi presenti per assistere al derby contro l'Andria e legato al club da altri due anni di contratto a cifre non irrisorie? Lo stesso dicasi per lo staff tecnico, l'unico a essere confermato nella coda della classifica in questo torneo. E quale monte-ingaggi portano con sè i giocatori legati da contratti pluriennali al club? Nodi gordiani da sciogliere, in attesa di spiragli di luce che possano superare le ombre di un fallimento, evento da evitare a ogni costo. Intanto il tempo scorre e di match-ball (salvezza al rush finale con l'Andria e campionato senza retrocessioni) ce ne sono stati già due. I 1000 e passa abbonati biancorossi sperano di non dover ricorrere all'extra-time per tornare a sorridere.
(Twitter: @GuerraLuca88)