Barletta Calcio, campionato in sosta e società in fermento...
Tra possibili cambi al vertice e nuovi arrivi in rosa
mercoledì 21 novembre 2012
13.08
30 giorni o meno, la trattativa c'è. E' questa la certezza sul futuro societario del Barletta Calcio dopo il "caldo" fine settimana appena trascorso, caratterizzato fuori dal campo dai rumors sul -prima presunto, poi confermato dalle parti- incontro dai toni "informali" tra il presidente Roberto Tatò e l'acquirente Pasquale Di Cosola, imprenditore barlettano 42enne, figlio del più noto Francesco che tra il 1985 e il 1990, negli anni della serie B, ha detenuto la presidenza della S.S. Barletta Calcio. Sul campo invece la sconfitta interna contro la Paganese, la quinta stagionale al "Puttili", racconta di una squadra con 6 punti all'attivo dopo 11 turni di campionato, che non ha ancora trovato una precisa identità, con la salvezza distante 8 punti. Si tornerà a parlare di calcio giocato domenica 2 dicembre, quando i biancorossi saranno di scena al "Lungobisenzio" di Prato contro una diretta concorrente- nonostante la classifica positiva dei lanieri- per la salvezza, ma in via Veneto il fermento societario è ai massimi livelli storici.
Il vertice tecnico- Nella giornata di ieri i salotti della sede biancorossa sarebbero stati sede deputata di una riunione-fiume con tre "teste" sedute al tavolo: il presidente Roberto Tatò, il direttore sportivo Peppino Pavone e l'allenatore Paolo Stringara. Quest'ultimo vedrebbe già la sua posizione vacillare: la scossa attesa dal cambio di guida tecnica tarda infatti ad arrivare e uno scivolone in quel di Prato potrebbe portare la società a ritornare sui propri passi, richiamando mister Novelli. L'"indiziato" numero 1 in quanto a responsabilità in sede di mercato resta però il ds biancorosso: chiamato a un compito sicuramente difficile in estate, quello di "alleggerire" il monte-ingaggi, è sin qui riuscito solo a metà nel suo compito, allestendo una rosa carente in quanto a esperienza e puntando su diversi giovani immaturi per la categoria. Nel vertice di ieri sarebbe stata confermata la linea "reimpostata" dopo il ko contro i gialloazzurri di mister Grassadonia: serva un'immediata iniezione di esperienza, almeno 2-3 figure che sul rettangolo di gioco con la loro semplice presenza conferiscano fiducia ai compagni più giovani, certo dotati tecnicamente ma ancora spesso immaturi sul piano caratteriale.
Al momento i nomi più caldi, uno per reparto, sono quelli dell'attaccante Umberto Del Core, 33 anni, fresco di rescissione con il Martina Franca (Seconda Divisione), del difensore Daniele Ficagna, classe 1981, 23 presenze e una rete nello scorso anno a Empoli, e del centrocampista Daniele De Vezze, 30 anni, ex-Bari e Benevento, inseguito anche dal Catanzaro. Altre valide alternative per il reparto avanzato sono il paraguaiano Gaetan Tomas Guzman, l'anno scorso complessivamente 35 presenze e 8 centri tra Prima Divisione e Serie B con Piacenza e Gubbio, e Andrea Rabito, classe 1980, una vita spesa tra seconda e terza serie del calcio italiano. A ore, forse già domani, potrebbero arrivare i primi annunci ufficiali.
La strategia di Tatò- Acquisti nell'immediato, per affrontare al meglio le cruciali sfide contro Prato e Carrarese. Poi, al netto delle valutazioni tecniche, una decisione sul futuro societario: potrebbe essere questa la strategia societaria adottata dal presidente biancorosso Tatò, che la scorsa settimana in conferenza aveva a chiare lettere ribadito in conferenza stampa di essere disponibile solo per un passaggio di testimone degno di nome, e non la solita "buccia di banana". Una risposta neppure tanto velata a chi nelle settimane precedenti aveva ventilato l'ipotesi di una trattativa intavolata con la famiglia Di Cosola, trattativa che Tatò aveva riferito essere ferma dallo scorso marzo: in realtà i contatti erano proseguiti anche a giugno e settembre, culminando nell'incontro (definito come "casuale" da entrambe le parti) di venerdì scorso in pieno centro cittadino tra le due parti.
Domenica scorsa Pasquale Di Cosola, era presente sulle tribune del "Puttilli" e ai cronisti presenti avrebbe rinnovato la sua disponibilità a prendere il Barletta insieme ad alcuni imprenditori barlettani e non: al momento non trovano conferme le voci di un "ultimatum" temporale (i famosi 30 giorni) per una risposta da parte della dirigenza, ma appare chiaro che gli acquirenti vogliano rilevare la squadra prima della sessione invernale di calciomercato. Altrettanto evidente l'intenzione del numero uno biancorosso di riflettere sul futuro e valutare anche il "peso" dell'offerta e dell'offerente, per lasciare eventualmente una società sana come il Barletta nelle giuste mani. Campo e organigramma societari al momento restano così al momento strettamente legati in casa-Barletta, questa è la sola certezza.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Il vertice tecnico- Nella giornata di ieri i salotti della sede biancorossa sarebbero stati sede deputata di una riunione-fiume con tre "teste" sedute al tavolo: il presidente Roberto Tatò, il direttore sportivo Peppino Pavone e l'allenatore Paolo Stringara. Quest'ultimo vedrebbe già la sua posizione vacillare: la scossa attesa dal cambio di guida tecnica tarda infatti ad arrivare e uno scivolone in quel di Prato potrebbe portare la società a ritornare sui propri passi, richiamando mister Novelli. L'"indiziato" numero 1 in quanto a responsabilità in sede di mercato resta però il ds biancorosso: chiamato a un compito sicuramente difficile in estate, quello di "alleggerire" il monte-ingaggi, è sin qui riuscito solo a metà nel suo compito, allestendo una rosa carente in quanto a esperienza e puntando su diversi giovani immaturi per la categoria. Nel vertice di ieri sarebbe stata confermata la linea "reimpostata" dopo il ko contro i gialloazzurri di mister Grassadonia: serva un'immediata iniezione di esperienza, almeno 2-3 figure che sul rettangolo di gioco con la loro semplice presenza conferiscano fiducia ai compagni più giovani, certo dotati tecnicamente ma ancora spesso immaturi sul piano caratteriale.
Al momento i nomi più caldi, uno per reparto, sono quelli dell'attaccante Umberto Del Core, 33 anni, fresco di rescissione con il Martina Franca (Seconda Divisione), del difensore Daniele Ficagna, classe 1981, 23 presenze e una rete nello scorso anno a Empoli, e del centrocampista Daniele De Vezze, 30 anni, ex-Bari e Benevento, inseguito anche dal Catanzaro. Altre valide alternative per il reparto avanzato sono il paraguaiano Gaetan Tomas Guzman, l'anno scorso complessivamente 35 presenze e 8 centri tra Prima Divisione e Serie B con Piacenza e Gubbio, e Andrea Rabito, classe 1980, una vita spesa tra seconda e terza serie del calcio italiano. A ore, forse già domani, potrebbero arrivare i primi annunci ufficiali.
La strategia di Tatò- Acquisti nell'immediato, per affrontare al meglio le cruciali sfide contro Prato e Carrarese. Poi, al netto delle valutazioni tecniche, una decisione sul futuro societario: potrebbe essere questa la strategia societaria adottata dal presidente biancorosso Tatò, che la scorsa settimana in conferenza aveva a chiare lettere ribadito in conferenza stampa di essere disponibile solo per un passaggio di testimone degno di nome, e non la solita "buccia di banana". Una risposta neppure tanto velata a chi nelle settimane precedenti aveva ventilato l'ipotesi di una trattativa intavolata con la famiglia Di Cosola, trattativa che Tatò aveva riferito essere ferma dallo scorso marzo: in realtà i contatti erano proseguiti anche a giugno e settembre, culminando nell'incontro (definito come "casuale" da entrambe le parti) di venerdì scorso in pieno centro cittadino tra le due parti.
Domenica scorsa Pasquale Di Cosola, era presente sulle tribune del "Puttilli" e ai cronisti presenti avrebbe rinnovato la sua disponibilità a prendere il Barletta insieme ad alcuni imprenditori barlettani e non: al momento non trovano conferme le voci di un "ultimatum" temporale (i famosi 30 giorni) per una risposta da parte della dirigenza, ma appare chiaro che gli acquirenti vogliano rilevare la squadra prima della sessione invernale di calciomercato. Altrettanto evidente l'intenzione del numero uno biancorosso di riflettere sul futuro e valutare anche il "peso" dell'offerta e dell'offerente, per lasciare eventualmente una società sana come il Barletta nelle giuste mani. Campo e organigramma societari al momento restano così al momento strettamente legati in casa-Barletta, questa è la sola certezza.
(Twitter: @GuerraLuca88)