Barletta Calcio, avanti fino a maggio con Tatò?
Sembra approdato alla svolta il "balletto" con Di Cosola per il passaggio di quote
lunedì 26 novembre 2012
1.01
Non si cambia fino a fine stagione- Sembrerebbe tratto il dado: la trattativa tra i Di Cosola e il presidente Roberto Tatò sarebbe stata "procrastinata" per scelta della proprietà del Barletta Calcio a maggio 2013, termine del campionato di Prima Divisione in corso, nel quale il team allenato da Paolo Stringara è oggi con il Sorrento: sarebbe questa- secondo rumors provenienti dalle stanze di via Vittorio Veneto e come si è potuto evincere anche dalle parole del papabile acquirente in un'intervista rilasciata 48 ore fa al nostro portale- la linea scelta dall'attuale presidente biancorosso. Un rinvio che suonerebbe come il secondo nel "pour parler" tra le due parti, con Pasquale Di Cosola che già a marzo scorso aveva provato a entrare in società, con la squadra in lizza per i playoff, e il presidente del Barletta Calcio che decise di spostare l'appuntamento decisivo, che ancora oggi è lungi dallo svolgersi, a giugno. Una reazione insolita, se si pensa alla "richiesta d'aiuto" lanciata dal presidente Tatò in una recente conferenza stampa: che il progetto proposto dalla controparte non l'abbia convinto? Da un lato avremmo così un Tatò ritornato a "bomba" (per sua stessa ammissione) su alcuni amici imprenditori, per allargare la base societaria, dall'altro un imprenditore che vuole entrare con decisione nel calcio a Barletta, ma la cui offerta sin qui non sembra attecchire e/o garantire le necessarie basi. Una situazione quasi kafkiana, che se chiarita ufficialmente farebbe certo sfumare un piccolo alone di incertezza intorno al Barletta Calcio;
"Amaro" Di Cosola- Le due parti si sono riviste in settimana, ma l'incontro che aveva fatto emergere la trattativa era stato datato venerdì 16 novembre. Una chiaccherata avvenuta in pieno giorno nel centro di Barletta: la trattativa per la cessione delle quote del club di via Vittorio Veneto era storia ormai nota, nonostante i continui dinieghi o smorzature di toni ai quali abbiamo assistito nel consueto "balletto" delle parti. L'offerta c'è stata, ha confermato Di Cosola, che ha parlato di un progetto giovane e con infrastrutture innovative- anche se i tempi recenti hanno dimostrato che nonostante la buona volontà messa in campo dal sodalizio biancorosso, tra il dire e il fare c'è di mezzo...il Comune o più spesso il Coni- ma al momento la trattativa non sembra poter andare in porto. «Per quel che riguarda i miei rapporti con il presidente Tatò, noi abbiamo un rapporto di amicizia- aveva spiegato Di Cosola- Ho portato anche beneficio economico nella società. Gli ho dato tantissima disponibilità per stargli vicino nei momenti importanti e non. Poi lui ha preso delle scelte che non ho condiviso e le nostre strade si sono un attimo allontanate». E ancora: «A maggio non so se sarò ancora interessato. Bisogna anche vedere la categoria in cui si trova il Barletta Calcio. Oggi, fare delle proiezioni a 6-7 mesi è difficile. Chiaramente, se Tatò viene da me il 20 gennaio, è chiaro che non c'è più tempo per intervenire. Lavorare insieme? La vedo difficile, perchè Tatò ama fare la "prima donna"». Le parole di Di Cosola sono suonate inequivocabili come amare stilettate dopo l'ennesimo freno alla trattativa;
Un impossibile "menage à trois"?- «Sono sconcertato del fatto che un professionista serio come lui possa fare delle considerazioni di una persona che per giunta non conosce o non ha mai visto operare, mentre il suo operato si può tranquillamente discutere. Negli ultimi 4-5 anni, guardando il suo palmares si sono viste processioni e fallimenti tra Cavese, Manfredonia e Foggia. Non ultimo quello che ha fatto a Barletta, che è un flop più totale, sia nella prima squadra che nel Settore Giovanile. Ha distrutto il Settore Giovanile». Queste parole, rivolte da Di Cosola nell'intervista di cui sopra al direttore sportivo del Barletta Calcio, Peppino Pavone, risuonano come una bocciatura all'ipotetica collaborazione tra i due in una futuribile trattativa. Se Di Cosola dovesse entrare in società, ipotesi poco probabile al momento, anche come semplice "stakeholder", saremo curiosi di vedere come le due parti che si sono punzecchiate senza timore nel recente passato potranno cooperare. Resta una certezza: un "triumvirato" Di Cosola-Tatò-Pavone, in sella al Barletta Calcio, non lo vedremo mai. Anche se le vie del "signore" calcio sono infinite…;
Trattativa o no, servono i rinforzi- Una certezza c'è, se il Barletta Calcio, come sembra, resterà in mano alla famiglia Tatò almeno fino a fine stagione, sarà necessario intervenire sul mercato, in una rosa che oggi è carente quanto a esperienza, personalità e leadership. Alla luce anche della prossima riforma (l'anno prossimo retrocessioni bloccate in Prima Divisione, mentre in Seconda il 50% delle squadre scenderà nel Campionato Nazionale Dilettanti), diventa ancor più necessario salvare con i denti e le unghie la categoria per non cadere in un ipotetico vortice di discese senza fine che porterebbe all'abbandono del professionismo conquistato con tanti sacrifici, anche della famiglia Tatò (vedi fidejussioni versate nell'anno del ripescaggio in Prima Divisione), in passato. Nella conferenza stampa di dieci giorni fa il presidente Roberto Tatò aveva spiegato che gli eventuali acquisti sarebbero stati procrastinati a gennaio, ma nei fatti la sconfitta contro la Paganese e la sosta del campionato hanno persuaso la dirigenza ad anticipare i tempi: un'apertura ad arrivi in corso- i nomi dei "papabili" restano quelli di Gilioli, Del Core, Ficagna, Coletti, De Vezze, Paro, Guzman- che supera anche i piani del ds Pavone ma cerca di riprendere la nave prima che affondi…;
(Twitter: @GuerraLuca88)
"Amaro" Di Cosola- Le due parti si sono riviste in settimana, ma l'incontro che aveva fatto emergere la trattativa era stato datato venerdì 16 novembre. Una chiaccherata avvenuta in pieno giorno nel centro di Barletta: la trattativa per la cessione delle quote del club di via Vittorio Veneto era storia ormai nota, nonostante i continui dinieghi o smorzature di toni ai quali abbiamo assistito nel consueto "balletto" delle parti. L'offerta c'è stata, ha confermato Di Cosola, che ha parlato di un progetto giovane e con infrastrutture innovative- anche se i tempi recenti hanno dimostrato che nonostante la buona volontà messa in campo dal sodalizio biancorosso, tra il dire e il fare c'è di mezzo...il Comune o più spesso il Coni- ma al momento la trattativa non sembra poter andare in porto. «Per quel che riguarda i miei rapporti con il presidente Tatò, noi abbiamo un rapporto di amicizia- aveva spiegato Di Cosola- Ho portato anche beneficio economico nella società. Gli ho dato tantissima disponibilità per stargli vicino nei momenti importanti e non. Poi lui ha preso delle scelte che non ho condiviso e le nostre strade si sono un attimo allontanate». E ancora: «A maggio non so se sarò ancora interessato. Bisogna anche vedere la categoria in cui si trova il Barletta Calcio. Oggi, fare delle proiezioni a 6-7 mesi è difficile. Chiaramente, se Tatò viene da me il 20 gennaio, è chiaro che non c'è più tempo per intervenire. Lavorare insieme? La vedo difficile, perchè Tatò ama fare la "prima donna"». Le parole di Di Cosola sono suonate inequivocabili come amare stilettate dopo l'ennesimo freno alla trattativa;
Un impossibile "menage à trois"?- «Sono sconcertato del fatto che un professionista serio come lui possa fare delle considerazioni di una persona che per giunta non conosce o non ha mai visto operare, mentre il suo operato si può tranquillamente discutere. Negli ultimi 4-5 anni, guardando il suo palmares si sono viste processioni e fallimenti tra Cavese, Manfredonia e Foggia. Non ultimo quello che ha fatto a Barletta, che è un flop più totale, sia nella prima squadra che nel Settore Giovanile. Ha distrutto il Settore Giovanile». Queste parole, rivolte da Di Cosola nell'intervista di cui sopra al direttore sportivo del Barletta Calcio, Peppino Pavone, risuonano come una bocciatura all'ipotetica collaborazione tra i due in una futuribile trattativa. Se Di Cosola dovesse entrare in società, ipotesi poco probabile al momento, anche come semplice "stakeholder", saremo curiosi di vedere come le due parti che si sono punzecchiate senza timore nel recente passato potranno cooperare. Resta una certezza: un "triumvirato" Di Cosola-Tatò-Pavone, in sella al Barletta Calcio, non lo vedremo mai. Anche se le vie del "signore" calcio sono infinite…;
Trattativa o no, servono i rinforzi- Una certezza c'è, se il Barletta Calcio, come sembra, resterà in mano alla famiglia Tatò almeno fino a fine stagione, sarà necessario intervenire sul mercato, in una rosa che oggi è carente quanto a esperienza, personalità e leadership. Alla luce anche della prossima riforma (l'anno prossimo retrocessioni bloccate in Prima Divisione, mentre in Seconda il 50% delle squadre scenderà nel Campionato Nazionale Dilettanti), diventa ancor più necessario salvare con i denti e le unghie la categoria per non cadere in un ipotetico vortice di discese senza fine che porterebbe all'abbandono del professionismo conquistato con tanti sacrifici, anche della famiglia Tatò (vedi fidejussioni versate nell'anno del ripescaggio in Prima Divisione), in passato. Nella conferenza stampa di dieci giorni fa il presidente Roberto Tatò aveva spiegato che gli eventuali acquisti sarebbero stati procrastinati a gennaio, ma nei fatti la sconfitta contro la Paganese e la sosta del campionato hanno persuaso la dirigenza ad anticipare i tempi: un'apertura ad arrivi in corso- i nomi dei "papabili" restano quelli di Gilioli, Del Core, Ficagna, Coletti, De Vezze, Paro, Guzman- che supera anche i piani del ds Pavone ma cerca di riprendere la nave prima che affondi…;
(Twitter: @GuerraLuca88)