Barletta abbraccia il suo Mimmo Ricatti

Il maratoneta barlettano ritorna nella Città della Disfida

mercoledì 2 aprile 2014
A cura di Enrico Gorgoglione
È stato un momento bellissimo, toccante, che ha riguardato tante persone. Tanto affetto attorno ad una grande espressione della Città della Disfida. In tanti sono accorsi sabato sera per salutare il maratoneta Mimmo Ricatti. Il corridore, reduce dalla splendida prestazione della Roma-Ostia, in cui si è classificato quarto alle spalle di tre esponenti africani, sta continuando a stupire, inanellando una serie di risultati importanti. Barletta non è mancata all'appuntamento, e ha voluto tributare il giusto applauso ad un atleta che sta vivendo un periodo d'oro. Tanti gli scatti che Ricatti ha concesso ai suoi supporters. Un folto gruppo di amici e conoscenti di Mimmo Ricatti si sono ritrovati presso un noto negozio di articoli sportivi. Tra gli altri, anche l'ex sindaco Nicola Maffei e il delegato provinciale del CONI Isidoro Alvisi si sono complimentati direttamente con una delle punte di diamante dell'atletica barlettana. Ai microfoni di Barlettalife, Mimmo Ricatti ha commentato il momento che sta attraversando e tutto l'affetto che Barletta continua a riservargli:

«Mi aspettavo questa accoglienza, perché Barletta mi vuole bene, mi ha sempre voluto bene. Ho la fortuna di avere qui il mio primo allenatore, il professor Mascolo, che molti conoscono per aver dedicato una vita allo sport e per essere stato uno degli attori diretti dell'escalation di Mennea. Poi sono arrivato io, lui mi ha allevato e infine sono andato via. Ho accolto di buon grado i suoi insegnamenti, li ho portati con me anche in altri ambienti, oggi sono approdato alla corte di Incalza nella maratona. Mi aspettavo tanto da Barletta, mi ha sempre dato tanto, ma non so quanto do io a Barletta. A Roma è arrivato un quarto posto, è dal 1997 che nessuno dei bianchi arrivava così in alto. Però penso che si possa fare senz'altro di più. Perciò già da sabato riprendo a lavorare per le prossime gare. Ora speriamo in una chiamata in azzurro. Sicuramente nel segno e nel nome di Pietro (Mennea ndr), che è sempre stato un faro, un riferimento. Non posso nemmeno avere l'illusione di superarlo, perché grandi come lui non ne nasceranno più, però nel mio piccolo cercherò di portare avanti la tradizione dell'atletica barlettana che è sempre stata grande. Un anno fa scompariva Pietro, lo abbiamo ricordato nel lutto, oggi lo ricordiamo nella gioia. Permetterete di dirmi che in questi giorni è scomparso un nostro amico corridore, Vincenzo, a cui voglio tributare un saluto. Mi pare dovuto, perché lui insieme a tutti gli altri mi ha dato qualcosa, ha contribuito alla mia serenità, e con quella si fa tutto».