Angolo-amarcord: la parola a Bruno Incarbona

L'ex terzino biancorosso e i ricordi di Barletta-Catanzaro del 1987

venerdì 4 gennaio 2013 16.07
A cura di Luca Guerra
Quando si parla di Barletta-Catanzaro, è impossibile non correre con la mente all'1-1 del maggio 1987, grazie al quale i biancorossi ipotecarono la serie B conquistata una settimana dopo nella storica trasferta di Sorrento. Renzi, Incarbona, Cocco, Castagnini, Petruzzelli, Marino, Paolillo, Sciannimanico, D'Ottavio, Pesce, Scarnecchia: questo era l'11 "tipo", che i tifosi biancorossi ricordano come un mantra di quell'epoca. La maglia numero 2 era sulle spalle di un ragazzone siciliano, all'epoca della promozione 23enne, Bruno Incarbona, passato poi per Arezzo, Salernitana, Palermo, Ternana, Latina, fino a chiudere la carriera a Taranto. Ai nostri microfoni l'ex difensore del Barletta Calcio ha giocato in anticipo la sfida di domenica:

Renzo Incarbona, 53 presenze tra il 1985 e il 1987 a Barletta. Che ricordi conserva dell'esperienza barlettana e del pareggio contro il Catanzaro?
"Fu una partita fondamentale per noi. Era la partita che poteva decidere la promozione matematica in serie B: pareggiammo 1-1 grazie al centro di Renzo Castagnini, in una sfida molto attesa da tifoseria e calciatori. Fu un'esperienza bellissima, indimenticabile, e tale è stata anche per la gente di Barletta".

Lei era il terzino destro di quel Barletta: è rimasto in contatto con qualcuno dei compagni o della dirigenza?
"Sono rimasto in contatto con ex-compagni come Rovani, Castagnini, che ho rivisto l'anno scorso proprio a Barletta. Ho parenti a Matera, quindi appena possibile vengo a Barletta per vedere qualche partita o rivedere vecchi amici".

Domenica sarà sugli spalti del "Puttilli" per Barletta-Catanzaro?
"Non credo perchè ho degli impegni che non me lo permettono. Mi sarebbe piaciuto molto, perchè evoca vecchi ricordi alla mia mente. L'anno scorso sono venuto a vedere una partita di Coppa Italia e una partita contro la Carrarese: Barletta è sempre nel mio cuore, mai scorderò le stagioni vissute da voi".

Meglio il calcio di allora, meno patinato, o quello di oggi, più rapido e dinamico?
"Io preferisco quello dei miei tempi, diciamo così: c'era molto più contatto tra tifosi e calciatori, un fattore per me determinante. Il tifoso deve essere partecipe di quanto avviene, oggi i calciatori sono più pigri, manca il rapporto con il tifo. Il tifoso vuole vivere le emozioni con il calciatore".

Cosa fa oggi Bruno Incarbona?
"Oggi faccio l'insegnante di educazione fisica, ma nel tempo libero alleno una squadra di "Allievi" a Roma, sperando in qualcosa di meglio il prima possibile".

Segue da vicino la Lega Pro? Che idea si è fatto di Barletta e Catanzaro al giorno d'oggi?
"Vivo le vicissitudini della Lega Pro, perchè conduco un programma sportivo in una radio privata di Roma il sabato pomeriggio. Posso dire che il Barletta, avendo una rosa molto giovane, ha pagato lo scotto iniziale pur offrendo un discreto calcio, ma in Lega Pro serve sempre un'intelaiatura di gente esperta. Conosco meno il Catanzaro, subisce e segna molto. Spero che il Barletta si possa riprendere: con la riforma che incombe (2014-2015, ndr) con i tre gironi da 20 squadre, sarebbe fondamentale restare in Lega Pro".

25 anni fa l'1-1 vi diede quasi la certezza della serie B. Vincere domenica per il Barletta potrebbe rappresentare la svolta in un torneo sin qui avaro di emozioni?
"Farebbe bene soprattutto al morale dei ragazzi. Il Barletta sta muovendosi per dei ritocchi, a quanto leggo, e dico che se riuscisse a fare risultato pieno già domenica, questo potrebbe servire tantissimo per una squadra piuttosto giovane. Me lo auguro, perchè dopo tanti sacrifici sarebbe un peccato gettare al vento quanto di buono fatto sin qui. L'importante, ripeto, è non arrivare ultimi".

Come vuole salutare la piazza di Barletta?
"Auguro a tifoseria e calciatori di remare tutti nella stessa direzione per conquistare la salvezza, che ora come ora è l'unico obiettivo. A fine anno si tireranno poi le somme, sperando che arrivi la permanenza in Prima Divisione. Un saluto affettuoso va ai tifosi biancorossi, che non ho mai dimenticato".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Fonte foto: wikipedia.it