4 salti a canestro: intervista a Giacomo Colaprice

Le parole del capitano della Cestistica Barletta

mercoledì 2 novembre 2011 20.01
A cura di Luca Guerra
Un vero capitano si vede nei momenti di difficoltà. Dopo 2 sconfitte consecutive, immeritate quanto pesanti ai fini della classifica, contro le quotate N.P. Ceglie e Technoacque Fasano, la Cestistica Barletta sta cercando di ricompattarsi sul piano psicologico: il leader del quintetto biancorosso, Giacomo Colaprice, uno degli "anziani" del gruppo, ha parlato ai nostri microfoni prima della consueta sessione di allenamento presso il "PalaMarchiselli", per fare il bilancio sui primi turni di questo ambizioso campionato:

Giacomo, prime 6 giornate, 3 vittorie e 3 sconfitte. Soddisfatti del cammino intrapreso finora?

«Non completamente. Perdere la prima a Terlizzi non era previsto, anche se la sconfitta di Lucera a Trani ha rimescolato tutto. Avremmo potuto avere due punti in più, però credo che possiamo arrivare in fondo tranquillamente».

La partita più bella di questo avvio di stagione?

«Quella con il Castellana, perché ha dato la conferma del valore di questa squadra. Abbiamo vinto contro il team che ha raggiunto la finale lo scorso anno. È stato un segnale forte… ».

Quanto conta avere Faletto come compagno?

«Lo dicevo proprio ad Auricchio: è meglio averlo con noi che contro, perché quando è in giornata è immarcabile. Hernan ci aiuta anche a crescere come squadra, perché per le difese avversarie marcare un giocatore così forte toglie attenzioni su altri uomini che possono trovare opportunità più concrete».

Con che compagno ti trovi meglio dentro e fuori dal campo?

«Non ho molti amici veri all'interno del rettangolo di gioco. Della squadra attuale, per affinità caratteriale sceglierei Chiandetti, perché come me è una persona misurata, che anche nel campo non va mai su di giri».

Numero di scarpe?
«49 e mezzo, difficili da trovare, soprattutto quelle da passeggio…».

L'ultimo acquisto si chiama Gambarota: in realtà si tratta di un ritorno. Quanto sarà importante il suo contributo?
«Giovanni è un cestista di sicuro valore, spero che torni a giocare con noi con la mente libera: il suo apporto può contribuire a farci giocare un campionato importante, come dimostrato dalle nostre ambizioni».

Obiettivi professionali e personali per il tuo futuro…
«Mi ritengo soddisfatto della mia vita attuale. Ho una famiglia, sono papà da un mese di Giuseppe. Ci fa dormire poco, perciò il mio rendimento non è ancora al 100%. Lavoro in banca a Cerignola; torno alle 18, il tempo di riposarmi e corro al Palazzetto. Dal punto di vista professionale, devo vincere questo campionato. Non voglio essere ripescato. Per vincere un campionato servono 3 componenti: squadra, società e pubblico. Con l'arrivo di Giovanni siamo al completo su tutti i fronti. Ora bisogna solo spingere e lavorare duro».

Un saluto ai nostri lettori e ai vostri tifosi.
«Saluto affettuosamente i lettori di Barlettalife e prometto ai nostri tifosi che si divertiranno quest'anno...»

E da quanto visto nei primi turni al "PalaMarchiselli", le attese saranno rispettate...