“Victory of Democracy”, passato e presente rivivono nel castello di Barletta

Le opere di Andrei Molodkin traducono la violenza della realtà contemporanea

lunedì 23 aprile 2018
Questa mattina alle 11.30, nella sala conferenze del Castello di Barletta il nuovo percorso realizzato nel lapidarium sul tema "Il racconto della città. Immagini di pietra nel museo civico di Barletta" e la mostra "Victory of Democracy" di Andrei Molodkin nell'ambito del Circuito del Contemporaneo.

Il presente non può prescindere dal passato: in quest'ottica si è inteso rilanciare il binomio "storia-contemporaneo" che appare evidente già dall'ingresso del Castello dove è stata installata la imponente installazione d'arte "Government". Basta oltre passare il rivellino per immergersi in un percorso che fa rivivere la storia della città con straordinarie testimonianze: la collezione di eccezionali reperti lapidei - il busto di Federico II, il sarcofago degli Apostoli, le lastre dei Cavalieri, l'iscrizione della porta di San Leonardo, fino agli stemmi cittadini e imperiali - che si è andata fortunatamente a costituire nella prima metà del Novecento, scongiurando il rischio della totale dispersione a seguito della demolizione di vari edifici sacri e civili, offre anche una straordinaria testimonianza della coscienza civica dei cittadini. Il tutto, supportato da un rinnovato apparato didattico in italiano e in inglese. Come controcanto a questo racconto, le opere di Molodkin traducono la violenza della realtà contemporanea. «I contenitori cavi acrilici - sostiene Molodkin - raffiguranti 'Vittoria e Democrazia' si riempiono di volta in volta del sangue degli immigrati e del petrolio greggio dalle zone di conflitto».

La mostra prosegue nei sotterranei del Castello per un viaggio senza limiti temporali che fa emergere i tratti peculiari dell'artista russo che utilizza con uguale intensità materiali tra loro diversi quali petrolio, inchiostro o sangue, per articolare l'ossessione che determina l'impianto narrativo del suo racconto. Molodkin, articolando così il suo linguaggio, riesce nella rara impresa di dar vita a una propria "tecnica" che lo differenzia profondamente dalle ricerche che vertono sul rapporto uomo-tecnologia e rendono la sua produzione tra le più singolari nel panorama internazionale.