Via Trani bloccata dalla pioggia, letteralmente

Pozze d'acque e scarsa visibilità, un pericolo per i guidatori. 20 minuti per percorrere 100 metri

giovedì 14 ottobre 2010
A cura di Mario Sculco
Via Trani. Adesso. Barletta con la pioggia non è mai andata troppo d'accordo; da sempre ogni cittadino conosce ed evita, con la sua automobile, zone "calde" (sarebbe meglio dire umide) nelle quali un qualsiasi percorso carrabile rischia di tramutarsi in un percorso ad ostacoli o peggio in un grosso problema.

Non era mai capitato di sentir parlare di via Trani come di una zona calda. Oddio, semmai tiepida, qualche ingorgo da pioggia (ogni buon barlettano teme la più piccola precipitazione e si attrezza come se dovesse traversare la foresta amazzonica. Risultato? Ingorghi a go-go), qualche accumulo stagnante, nulla di troppo complesso da evitare insomma. Oggi però, la nostra via Trani si è tramutata in una sorta di girone dantesco: il tratto che va dal semaforo d'incrocio con lo svincolo che porta alla statale 16 bis fino alla caserma dei vigili del fuoco era un'unica distesa d'acqua, anche profonda.

Vabbè, un po' d'attenzione, magari rallentando… queste cose non hanno mica ammazzato nessuno. D'accordo. Ma quando si vede che l'acqua arriva a lambire il vano motore (ci siam trovati, mica ce l'hanno raccontato), una sfortunata pandina che ci precedeva si spegne e inizia un penoso (e per fortuna andato a buon fine) tentativo di accensione, un'intera corsia di auto che inizia a tendere al poco più sopraelevato centro strada per liberarsi dall'impiccio –capiamo i guidatori, è quasi un momento di panico- ma provocando veloci controsterzate in chi sopraggiungeva e magari si ritrovava all'ultimo una brusca manovra dal mezzo della corsia accanto e ovviamente visibilità azzerata.

20 Minuti per percorrere 100 metri. Bastava dirlo: piove? Non solo governo ladro ma anche impossibilità di percorrere una delle arterie più frequentare per entrare in città. Via Andria dite? Impossibile, passaggio a livello chiuso. "Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate".