Ventola: «Il Frecciarossa "Pietro Mennea" sbeffeggia la città di Barletta»
Non una questione di campanile, ma di diritto
venerdì 11 settembre 2015
12.24
«Non parteciperò alla cerimonia inaugurale del Frecciarossa 1000 che oggi pomeriggio, proveniente da Bari, si fermerà a Barletta in onore del nostro amatissimo Pietro Mennea» lo ha dichiarato il Consigliere regionale di "Oltre con Fitto", Francesco Ventola.
«E' un atto simbolico che credo tanti condividono, perché vorremmo che i nostri conterranei ogni giorno avessero la possibilità di prendere quel treno che, invece, sosterà a Barletta solo nella giornata inaugurale. E' oltremodo una beffa dedicare quel treno ad un italiano di Barletta che tanto lustro ha dato al Paese e vedere proprio la sua città ed il suo territorio sbeffeggiati».
«Non è una questione di campanile – ha sottolineato Ventola - ma una questione di diritto per un bacino di utenza di circa 700 mila abitanti. "Sappiamo anche, peraltro, che non sarà neanche il Frecciarossa 1000 a percorrere i binari che attraversano le nostre città. Proprio per questo – ha concluso il Consigliere Ventola - ritengo necessario dover stigmatizzare questa condizione che dimostra l'incuranza e la discriminazione che il Sud continua a subire al di là delle tante belle parole di circostanza».
«E' un atto simbolico che credo tanti condividono, perché vorremmo che i nostri conterranei ogni giorno avessero la possibilità di prendere quel treno che, invece, sosterà a Barletta solo nella giornata inaugurale. E' oltremodo una beffa dedicare quel treno ad un italiano di Barletta che tanto lustro ha dato al Paese e vedere proprio la sua città ed il suo territorio sbeffeggiati».
«Non è una questione di campanile – ha sottolineato Ventola - ma una questione di diritto per un bacino di utenza di circa 700 mila abitanti. "Sappiamo anche, peraltro, che non sarà neanche il Frecciarossa 1000 a percorrere i binari che attraversano le nostre città. Proprio per questo – ha concluso il Consigliere Ventola - ritengo necessario dover stigmatizzare questa condizione che dimostra l'incuranza e la discriminazione che il Sud continua a subire al di là delle tante belle parole di circostanza».