Veltroni racconta Berlinguer in un Paese senza memoria

A Barletta presentato libro e film. «Renzi ha realizzato il mio sogno»

giovedì 29 maggio 2014 11.16
A cura di Paolo Doronzo
"Quando c'era Berlinguer": «Nessuna nostalgia per quei tempi, difficili e oscuri sotto molti punti di vista» esprime il regista e autore Walter Veltroni, ieri sera al cinema Opera di Barletta. Un libro e un film che pongono al centro la necessità di recuperare la memoria, anche quella più recente, vivendola per capire il presente e immaginare il futuro.

La presentazione di ieri è stata organizzata dal Partito Democratico locale; presenti, infatti, tutti i livelli di segreteria del partito comunale, provinciale e anche regionale con la presenza in sala del vice-segretario regionale Messina. Molti i tesserati, ma non solo, barlettani presenti.

Walter Veltroni è tornato a Barletta dalla campagna elettorale a sindaco di Pasquale Cascella, che ha contestualizzato storicamente, citando diversi temi di berlingueriana memoria, di cui si parla ampiamente nell'interessante film, come il compromesso storico, per cui Moro fu ucciso: «Le BR – ha detto Veltroni – volevano colpire il Compromesso», e la questione morale. Il Sindaco ha inoltre ricordato il sogno di un partito di sinistra a vocazione maggioritaria; un'idea nata dal modello di PCI come reso da Berlinguer, divenendo poi, non più vittima di quella conventio ad excludendum subita fino ad allora, ma possibile alternativa di governo. Poi la nascita del PD, unione dei progressisti cattolici e post-comunisti, frutto del lavoro di Aldo Moro e Berlinguer. Veltroni sognava quello che Renzi ha realizzato in queste elezioni e lo ha detto qualche giorno fa in un'intervista al Corriere della Sera. La segreteria di Veltroni e le elezioni politiche del 2008, che comunque diedero al PD un risultato record, non avevano intorno tempi maturi o, come lui stesso ammette è merito della personalità di Renzi.

Il film inizia proprio con delle interviste a giovani che, in maniera drammatica, non sanno proprio chi è Berlinguer. Di qui l'importanza, sottolineata dall'ex sindaco di Roma, da attribuire alla storia contemporanea. La chiave di volta per comprendere al meglio il film sta nel legare la nostra memoria alla sfera personale delle emozioni. Il leader che aveva rapito le emozioni di un Paese; il Segretario comunista che ruppe con l'Unione Sovietica, che aprì alla NATO, che pensò alla 'rivoluzione' italiana tramite la via democratica al socialismo.

Una significativa lettera di Enrico Berlinguer si scaglia, sempre nei modi garbati e colti che lo contraddistinsero, contro l'apoliticità, "tendenza di richiamo fascista". Non si può desiderare che nulla sia più politica, passione, ideali e condivisione culturale. E poi, come ha ricordato Veltroni: «La politica è una cosa bella».
Walter Veltroni e Pasquale Cascella © Tommaso Francavilla
Walter Veltroni e Pasquale Cascella © Tommaso Francavilla
Walter Veltroni e Pasquale Cascella © Tommaso Francavilla
Walter Veltroni e Pasquale Cascella © Tommaso Francavilla
Walter Veltroni e Pasquale Cascella © Tommaso Francavilla