«Vaccinarsi misura fondamentale» per combattere l'influenza nella Bat

L'intervento del dr. Delvecchio, presidente dell'ordine dei medici

mercoledì 12 novembre 2014 11.14
A cura di Stefano Massaro
E' un inverno strano quello che volge, dopo un autunno caldo e caratterizzato dal triste fenomeno delle cosiddette "bombe d'acqua" che tanto stanno flagellando il nostro territorio. Ma non si tratta solo di problemi ambientali quelli venuti a generarsi bensì il più subdolo problema legato all'influenza che ha già cominciato a far capolino nelle strutture sanitarie dei vari territori. In attesa del picco influenzale, tuttavia, è il dott. Benedetto Delvecchio, Presidente dell'Ordine dei Medici della BAT a lanciare il suo appello per la medicina preventiva.

«Bisogna vaccinarsi». E' questa la sintesi dell'intervento del medico barlettano che spiega: «L'influenza è arrivata perché è stato isolato un caso di virus influenzale anche se per fortuna è ancora un po' presto per i picchi ed abbiamo tutto il tempo per correre ai ripari - ha detto il dott. Delvecchio - Vaccinarsi è una misura fondamentale di medicina preventiva. Se si vuole ridurre la circolazione dei virus influenzali ma anche aumentare le difese immunitarie di fronte alle malattie virali dell'apparato respiratorio, la vaccinazione è essenziale». Il presidio primario per le vaccinazioni è quello degli ambulatori dei medici di famiglia ed il consiglio primario è quello di vaccino specifico per tutte le categorie deboli o debilitate da malattie croniche: «Il presidio fondamentale a cui rivolgersi è quello della medicina di famiglia - ha detto ancora Delvecchio - gli studi medici, infatti, riescono a coprire sino al 90% dei soggetti che devono fare il vaccino con assoluta certezza. Si commette spesso l'errore di sottovalutare l'influenza e di considerare il virus come un fatto normale dal quale si esce indenni. Ma chi è affetto da patologie croniche, gli anziani over 65 anni, i cardiopatici, i diabetici e così via, possono avere conseguenze gravi e la vaccinazione è l'unico vero momento in cui si fa prevenzione».

Ma il vaccino qualche volta può risultare contro producente anche per la trasformazione dei virus o per le reazioni dell'organismo, ma il dr. Delvecchio rassicura: «Oggi lo stato della ricerca è tale che riusciamo a coprire tutti i ceppi virali - ha concluso Delvecchio - nessun farmaco è assolutamente sicuro ma con estrema chiarezza va detto che i vaccini sono estremamente sicuri. I pochissimi casi di effetti collaterali non devono farci desistere dalla necessità di vaccinazioni su larga scala e di contrasto a quelle malattie che, se non prevenute, possono ricominciare ad alzare la testa come la poliomelite, il morbillo e così via sino ai casi di ebola registrati in Africa. Le vaccinazioni, nel corso degli anni, hanno permesso di debellare moltissime di queste malattie».