Una gita nell'alta Murgia, degna di Pasquetta

Anche 35 studenti austriaci visiteranno il Parco, sconosciuto ai più

lunedì 5 aprile 2010
A cura di Mario Sculco
La bella giornata appena trascorsa - tradizionalmente associata alla classica "gita di Pasquetta" - ha convinto molti barlettani ad uscire fuori porta, dato il clima mite e il caldo sole mattutino che faceva ben sperare (speranza esaudita almeno fino all'imbrunire quando il cielo ha iniziato a velarsi). Per una classica gita, mete altrettanto classiche come parchi e zone verdi localizzate nella Murgia nelle nostre zone e limitrofe. La tradizione non deve far dimenticare l'importanza per il territorio di questo grande polmone verde chiamato Parco nazionale dell'Alta Murgia.

Questo è stato istituito nel 2004 come area naturale protetta facente parte del territorio delle provincie di Bari e Barletta-Andria-Trani per una superficie totale di 67.739 ettari. Questa preziosissima risorsa per il nostro territorio, da molti abitanti del posto ancora sconosciuta, è invece oggetto di interesse da parte di molti studiosi e semplici appassionati che arrivano dalle parti più disparate del pianeta.

Il 16 aprile prossimo, infatti, trentacinque studenti provenienti dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Bodenkultur di Vienna visiteranno il Parco per conoscerne meglio le peculiarità sotto vari punti di vista: geologico, botanico, faunistico, ornitologico e paleontologico. Una cosa seria, insomma, che si concluderà presso la Sede del Parco, in via S. Felice 10 a Gravina in Puglia, dove si terrà una discussione sugli aspetti gestionali di un'area protetta in Italia. Da segnalare che l'Università Bodenkultur di Vienna rappresenta un Ateneo molto importante in Europa, fondato nel 1872 conta oggi 8.800 studenti. La suddetta università si presenta come un centro di educazione e di ricerca che pone grande attenzione alle risorse rinnovabili, ormai una necessità per la vita umana.

Non aspettiamo dunque il prossimo Lunedì dell'Angelo. Il parco invita alla meditazione e alla calma, di cui la nostra vita moderna e cittadina è tanto avara. I nostri ragazzi, più saggi di noi, non aspettano altro ogni anno. Beati loro.