Uil: l'eventuale risarcimento, devoluto alle famiglie delle vittime del crollo di via Roma

Ieri nuove audizioni. Si torna in aula il 21 novembre

venerdì 1 novembre 2013
Qualsiasi somma che dovesse esser riconosciuta alla sezione pugliese del sindacato Uil, costituitosi parte civile nel processo sul crollo di Via Roma del 3 ottobre 2011, sarà devoluta alle famiglie delle quattro lavoratrici morte tra le macerie del laboratorio Cinquepalmi: Tina Cenci, Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro ed Antonella Zaza.

A riferirlo è l'avvocato Luigi Peschechera che mercoledì ha sentito il Tribunale di Trani ammettere al dibattimento la costituzione di parte civile del sindacato. «La costituzione di parte civile della UIL Puglia - afferma il legale barlettano - testimonia la sensibilità del segretario Aldo Pugliese che, in segno di concreta vicinanza alle vittime del crollo di via Roma, ha deciso, unitamente ai lavoratori aderenti alla UIL, di ricercare con le famiglie delle vittime la verità storica e giudiziaria di questo tragico evento che umilia la città di Barletta nonché di devolvere, in caso di condanna degli imputati, il risarcimento del danno non patrimoniale alle stesse famiglie delle parti offese, poiché i reati contestati sarebbero stati commessi anche in violazione delle norme a tutela della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, il cui controllo costituisce uno dei compiti primari della organizzazione sindacale, sancito espressamente dall'articolo 9 dello Statuto dei lavoratori».

Intanto giovedì il processo è proseguito con l'audizione di altri testimoni indicati dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa che contesta il disastro ed omicidio colposo a tutti i 15 imputati, accusati anche della morte di Maria Cinquepalmi, figlia del datore di lavoro (Savio) della altre quattro vittime. Si torna in aula il 21 novembre.