"Tutto il resto è noia", Alberto Laurenti racconta Franco Califano

Storia e musica stasera a Barletta, ospite d'onore Paolo Conticini

martedì 26 luglio 2016
A cura di Ida Vinella
Storie, canzoni e leggende, per una serata tutta dedicata al maestro Franco Califano, l'indimenticato cantautore scomparso nel 2013. "Tutto il resto è noia" è l'evento organizzato e promosso dal Circolo Culturale Corte Sveva: appuntamento stasera alle ore 22:00 alle terrazze del Bagno27 a Barletta (presso la Litoranea di Ponente). La voce di Paolo Conticini, noto attore, cantante e personaggio televisivo, sarà accompagnata dalla musica della band diretta da Alberto Laurenti, chitarrista e storico amico di Califano, nella vita e nel lavoro.

Stretto collaboratore del "Califfo", Alberto Laurenti è stato al fianco del Maestro dal 1993 in poi, fino all'ultimo giorno. Il loro sodalizio è stato molto longevo e insieme hanno scritto canzoni rimaste memorabili. Vent'anni di collaborazione nel lavoro e nella vita, con un'amicizia che andava oltre la musica.

Una grande collaborazione tra voi: siete rimasti insieme sino all'ultimo concerto. Qual è un ricordo particolare che la lega a Califano?
«Sono sicuramente troppi i bei ricordi insieme. Resterò per sempre riconoscente nei suoi confronti per avermi formato come musicista ed è per questo che – ogni volta che mi è possibile – continuo a portare avanti il suo spettacolo e la sua arte. Siamo stati e continuiamo ad essere parte dello stesso mondo musicale. Volendo fare un parallelismo, è come ascoltare oggi la Premiata Forneria Marconi e coglierne il legame che li unisce a De Andrè: a me il compito di portare avanti la sua opera, con molto affetto. E' il mio modo di essergli riconoscente».

In che modo la vostra musica è legata alle melodie popolari di Roma, al dialetto locale e ai luoghi simbolo della città?
«E' un aspetto molto importante, perché oltre a Califano nel mio lavoro rappresento un animo di Roma che è legato anche a Gabriella Ferri. Lei e Califano erano le teste di serie della romanità di oggi, legata alle storie di Pasolini e a un'umanità contaminata, un po' maldestra, molto moderna. Califano e Ferri cantavano una Roma nuova, con un'immagine che poi è rimasta preminente nella storia della musica, superando ogni provincialismo. Con la morte di Califano e della Ferri la musica romana ha sofferto molto ed è per questo che il testimone che ci hanno lasciato pesa ancora di più».

Se tutto il resto è noia, la musica cos'è?
«Per Califano la musica era la colonna sonora della vita. Lui era un grande poeta, spesso venivano prima le parole e poi la musica. Ma indubbiamente la musica per Califano è stata di vitale importanza: in 50 anni si è sempre avvalso della collaborazione con i più grandi musicisti, da Morricone a Trovajoli e tanti altri. Tutto il resto è noia va bene per la gestione dell'amore, con la sua psicologia e le sue fasi alterne, ma non per la vita: quando è morto il Maestro aveva già parlato di progetti che avrebbe voluto realizzare per i dieci anni a venire, di certo non pensava al suo addio».

La serata sarà destinata alla raccolta fondi per A.I.R.C. Puglia (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). Per biglietti e informazioni 0883.510197.